Stato dell’America Meridionale. Confina a NO con il Panama, a SO con l’Ecuador, a S con il Perù, a SE con il Brasile, a E e NE con il Venezuela; ha in tutto 5240 km di frontiere terrestri e 2900 km di [...] voce portante delle esportazioni, superato non solo dal petrolio greggio, ma anche dal carbone e dai prodotti chimici derivati dalle rispettive lavorazioni, e quasi pareggiato dai prodotti dell’industria siderurgica e di quella tessile. In un paese ...
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SINTASSI (XXX, p. 859; App. II, 11, p. 834)
Ugo Vignuzzi
Nel panorama della linguistica dello scorcio del secolo 19° e del principio del 20° non si può certo affermare che gli studi sintattici godessero [...] anni Cinquanta, di "trasformazioni" a proposito di enunciati quale L'uomo alto ha comprato un vestito di lana, analizzato come derivante dalla fusione (trasformazione) di tre enunciati più semplici: 1) L'uomo è alto; 2) L'uomo ha comprato un vestito ...
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GHERARDO (Gerardo) da Cremona
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Nacque nel 1114, presumibilmente a Cremona. La data di nascita si ricava dal brano di una breve biografia che sarebbe stata redatta da alcuni suoi socii (colleghi e [...] il commento di s. Tommaso, il quale per primo riconobbe l'inautenticità dell'attribuzione ad Aristotele e la diretta derivazione del Liber de causis dall'Elementatio theologica di Proclo. Il testo latino del Liber de causis nella traduzione di G ...
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Strutturalismo
GGiulio C. Lepschy
di Giulio C. Lepschy
Strutturalismo
SOMMARIO:
1. Introduzione. 2. Saussure: a) sincronia e diacronia; b) lingua e parole; c) sintagmatica e paradigmatica; d) significante [...] - scrissi - scritto, metto - misi - messo, eccetera, finiscono per apparire sempre innaturalmente arzigogolate in confronto alla derivazione diacronica, che sembra offrire una spiegazione, da un punto di vista intuitivo, molto più soddisfacente della ...
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La pragmatica è il settore degli studi linguistici e semiotici che si occupa del rapporto fra i segni e i loro utenti, ovvero dell’uso dei segni, che ha sempre luogo in un contesto. Preannunciata dal filosofo [...] La pertinenza ottimale consiste, secondo questi autori, nel miglior equilibrio fra quantità di conseguenze che si possono derivare dalle premesse già disponibili (incluso l’enunciato da interpretare) e lo sforzo di elaborazione richiesto. Mentre per ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] , gli etimi latini servirebbero non solo a conferire prestigio alla lingua, ma anche a visualizzare le parole di derivazione comune, a distinguere gli omografi, a stabilizzare le oscillazioni e ad abolire gli idiotismi toscani. Policarpo Petrocchi ...
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Medioevo: la scienza siriaca. Le scienze del linguaggio
Riccardo Contini
Le scienze del linguaggio
La grammatica
Gli inizi
Come per altre tradizioni linguistiche, l'origine, nella cultura siriaca, [...] essere il manuale di grammatica in uso anche a Nisibi. La funzione esatta di un altro insegnante, il mǝhaggǝyānā (derivato nominale della radice ⟨HGY> 'meditare', 'compitare, vocalizzare') è incerta, era forse un insegnante elementare, appunto di ...
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Con francesismi si intendono i prestiti dal francese (i francesismi veri e propri, per la fase più antica della lingua detti anche, raramente, oitanismi dall’uso di designare il francese antico come lingua [...] nel caso del nome della capitale irachena, fino agli anni Ottanta usualmente indicato con grafia e pronuncia di derivazione francese (Bagdad, con accento sull’ultima sillaba), poi inglese (Baghdad, con accento sulla prima sillaba).
Per riconoscere i ...
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CECI, Luigi
Tullio De Mauro
Nacque ad Alatri (Frosinone) il 27 febbr. 1859 da Vincenzo e Maria Minocci.
Restò sempre molto legato alla sua terra: diventato accademico famoso, ad Alatri acquistò e restaurò [...] critiche, già ovvie, all'unità italo-greca (p. 6); l'idea che già in fase indoeuropea (questo aggettivo, di probabile derivazione dalla linguistica francese, è ora e poi adottato dal C.) si debbano postulare "varietà sociali" che "dan luogo a varietà ...
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Il participio è un modo non finito del verbo (➔ modi del verbo), suddiviso in una forma detta passata (amato) e una presente (amante), entrambe continuazioni dirette delle forme equivalenti latine (amatus [...] con participi. Sono da analizzare come puramente aggettivali forme come malintenzionato, sconosciuto, timorato; la derivazione verbale si esclude per via dell’assenza di infiniti quali *malintenzionare, *sconoscere (nel significato pertinente ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.