LEICHT, Pier Silverio
Giordano Ferri
Nacque da Michele e da Maria Teresa Arnulfi il 25 giugno 1874 a Venezia, città dove trascorse la sua giovinezza.
Il padre era stato tra gli iniziatori del moto studentesco [...] nel volume Corporazioni romane e arti medievali (Torino 1937), affrontò il problema tanto discusso della continuità e derivazione dalle corporazioni romane dell'età imperiale alle organizzazioni professionali e artigiane dei primi secoli del Medioevo ...
Leggi Tutto
GODI, Pietro
Anna Modigliani
Nacque a Vicenza intorno al secondo decennio del XV secolo da Antonio, notaio, forse da identificare con l'autore, o compilatore, di una Cronaca vicentina, e da Bartolomea, [...] cc. 202r-210r), un codice miscellaneo cartaceo di fattura poco accurata, scritto molto tempo dopo la composizione dell'opera e derivante dal Vat. lat. 3619.
Fonti e Bibl.: Viterbo, Biblioteca comunale degli Ardenti, Riformanze 9, cc. 30r, 42r, 57r e ...
Leggi Tutto
MAINO (Majno, Mayno), Giasone del
Flavio Santi
Nacque nel 1435 a Pesaro o Milano, probabilmente figlio illegittimo del consigliere ducale Andrea, o Andreotto, e di una tale Annetta.
Dall'esame delle [...] prospettare tesi e antitesi per sviluppare la discussione. Il procedimento teneva presente il nuovo metodo dialettico di derivazione logico-scolastica ed era nato dalla crescente esigenza di una sistematica aggiornata. A tutto ciò il M. aggiunse ...
Leggi Tutto
BONIFACIO, Giovanni
Gino Benzoni
Nato a Rovigo il 6 sett. 1547 dal nobile rodigino Sebastiano, notaio, cancelliere del vescovato di Adria e dell'Inquisizione, provveditore alle vettovaglie e alla sanità [...] torre" sormontata da una campana), il Discorso... del modo di ben formare a questo tempo una tragedia (di pedissequa derivazione aristotelica anche se, incoerentemente, il B. ostenta una certa sufficienza verso la Poetica)e IlFrachetta (riportante le ...
Leggi Tutto
DEVOTI, Giovanni
Agostino Lauro
Nacque a Roma da Fabio, oriundo genovese, e da Maddalena Stella, veneziana, l'11 luglio 1744. Ricevuta l'istruzione primaria dal padre, compì gli studi umanistici dagli [...] pontificio; il taglio assiomatico con cui enuncia i concetti di autorità, di potere e di giurisdizione, derivanti da proposizioni teologiche ricche di sfumature, depaupera fatalmente i fermenti e il patrimonio acquisiti nell'ultimo cinquantennio ...
Leggi Tutto
DALL'ORTO (de Orto), Oberto
Giancarlo Andenna
Nacque probabilmente a Milano all'inizio del XII secolo; non è altrimenti nota la provenienza sociale della famiglia, né sappiamo ove abbia acquisito i [...] e dell'arimannia sui luoghi di Mendrisio e di Rancate. Giacché le due parti in lite asserivano che i loro diritti derivavano da "unum dorninum", cioè dall'imperatore, il D., con i colleghi Gualtiero ed Ottone, anch'essi giudici e missi imperiali ...
Leggi Tutto
BERNARDO da Pavia (Bernardo Circa, Bernardo Balbi, Bernardus Balbus, Bernardus Papiensis)
Filippo Liotta
Nacque a Pavia, secondo quanto afferma egli stesso nei versi posti a chiusura della Summa decretalium [...] in cui sono trattati principalmente gli impedimenti matrimoniali.
Non è un lavoro originale; è evidente la sua derivazione da Ioannes Faventinus e da Huguccio con in più le nuove norme emanate dagli ultimi pontefici. Composta presumibilmente ...
Leggi Tutto
GRIBALDI MOFFA, Matteo
Diego Quaglioni
Nacque a Chieri ai primi del Cinquecento, secondogenito di Giovanni e di Maria dei marchesi di Ceva. Discendente da una famiglia patrizia imparentata con le casate [...] tre anni successivo al De methodo, sembra ripeterne il programma, appellandosi alla ricerca dei theoremata universalia, che sono una derivazione dagli axiomata iuris del Gribaldi.
La difesa, attuata nel De methodo, del mos Italicus, inteso come abito ...
Leggi Tutto
CUSANI (Cusano), Marcello Papiniano
Antonio Gisondi
Nacque a Frasso Telesino, Principato Ultra, oggi provincia di Benevento, il 17 febbr. 1690 dal notaio Antonio e da Antonietta Rainone.
I Cusani, presenti [...] : all'accertamento rigoroso dei fatti, segue, nell'esposizione, una esigenza didattico-istituzionale, di lucida essenzialità di derivazione cartesiano-giansenista. L'altro decisivo riferimento che regge tutta l'opera del C. è il giusnaturalismo ...
Leggi Tutto
FILOMUSI GUELFI, Francesco
Stefania Torre
Nacque a Tocco da Casauria (ora provincia di Pescara) il 21 nov. 1842, primogenito di Michele e di Eufrosina Scamolla.
In un clima culturale inasprito dalla [...] della trascrizione, sia pure con gli opportuni adattamenti, prima di introdurre in Italia il regime dei libri fondiari di derivazione germanica.
Nel 1907, morto il Vanni, riassumeva la cattedra di filosofia del diritto che avrebbe conservato fino al ...
Leggi Tutto
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.