Erudito e cosmografo (Venezia 1650 - ivi 1718); religioso dei Minori conventuali, di cui fu creato generale nel 1701 (ma deposto nel 1704); compose gran numero di carte geografiche nonché opere generali [...] 7 volumi (1701-1709), mentre il piano ne prevedeva 45. Consulente del Magistrato delle acque della Repubblica veneta, progettò grandi lavori pubblici, poi attuati (due ponti sul Canal Grande, i murazzi del Lido, un canale di derivazione dell'Adige). ...
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LONGHI, Guglielmo
Guido Cariboni
Non ne conosciamo la data di nascita, probabilmente da collocare tra gli anni Quaranta e Cinquanta del XIII secolo. Una tarda tradizione ci tramanda il nome del padre, [...] sicuramente non appartenne alla cerchia ristretta dell'aristocrazia cittadina. Non è peraltro documentata in modo sicuro una loro derivazione dai conti di Montichiari, come sostenuto da Marchetti Longhi (1961).
Poco sappiamo circa la carriera del L ...
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FALCONIERI, Carlo
Gioacchino Barbera
Nacque a Messina il 20 ott. 1806 da Natale, commerciante, e da Marta La Conti. Giovanissimo, mostrò interesse sia per gli studi letterari, nei quali seguì gli insegnamenti [...] ambiente artistico e letterario romano, il F. strinse amicizia con il pittore V. Camuccini, esponente autorevole del neoclassicismo di derivazione accademica, e collaborò fin dall'inizio al Tiberino fondato nel 1833 da G. Servi, giornale che aveva un ...
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DOMENICO di Francesco, detto Domenico di Michelino
Marzia Casini Wanrooij
Nacque a Firenze nel 1417. Ricordato dal Vasari tra i discepoli dell'Angelico, come hanno chiarito le ricerche svolte dal Milanesi [...] A questo primo periodo dovrebbe risalire anche l'Annunciazione della J. G. johnson Collection di Filadelfia (Mather, 1906), di stretta derivazione angelicana. Sulla base di quest'opera B. Berenson (1913) attribui al D. un gruppo di dipinti tra cui il ...
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Filosofo della scienza neozelandese (n. Apiti, Palmerston North, 1927 - m. 2019). Studioso dai molteplici interessi, ha indagato il problema del realismo scientifico e fornito contributi di rilievo anche [...] va segnalata la sua teoria dei "poteri causali", con la quale, in contrasto con le teorie neopositiviste di derivazione humiana, ha sostenuto l'esistenza in natura di poteri e necessità causali a cui andrebbe ricondotto ontologicamente il concetto ...
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CAROSELLI, Angelo
Anna Ottani Cavina
Nacque a Roma il 10 febbr. 1585. Autodidatta sperimentale e inquieto, ebbe l'opportunità di contatti e incontri anche al di fuori dell'ambiente pittorico romano, [...] come prova la pala del 1631 (S. Gregorio Magno)eseguita per la chiesa di S. Francesca Romana (la pala di esplicita derivazione saraceniana è "quasi tutta di mano di Francesco Lauro" secondo la testimonianza del Passeri).
Si aggiunga che le fonti più ...
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Sociologo francese (Parigi 1934 - ivi 2013). Tra i più noti studiosi contemporanei di metodologia delle scienze sociali, autore di saggi metodologici sull'epistemologia e sull'analisi statistica dei dati [...] uno degli esponenti più rappresentativi della sociologia quantitativa. Successivamente, riprendendo e rinnovando temi di derivazione weberiana, ha concentrato il suo interesse metodologico sulla sociologia dell'azione, sottolineandone la superiorità ...
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Pittore tedesco (n. Wilhelmshaven 1949). Si è formato (1972-76) alla Hochschule der Künste di Berlino e nel 1978 è stato a New York con una borsa di studio. A Berlino, nel 1977, ha fondato una comunità [...] anni successivi l’artista ha continuato a proporre opere su tela e sculture definite da incisivi cromatismi di derivazione espressionista, tra le quali occorre citare il busto di Henri Nannen (2005). Sebbene abbia ricevuto numerosi riconoscimenti ...
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Musicista (Vienna 1874 - Los Angeles 1951). Si può considerare un autodidatta, sebbene una severissima coscienza artistica e un profondo studio dei classici lo sorreggessero in tale autoeducazione. Il [...] California. Nel 1940 prese la cittadinanza americana; nel 1944 si ritirò dall'insegnamento. ▭ Partito da un linguaggio di derivazione wagneriana, evidente nel sestetto Verklärte Nacht (1899), nei Gurrelieder (1900-01) per soli, coro e orchestra, nel ...
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Architetto, pittore, scenografo e incisore (Neuruppin 1781 - Berlino 1841). Dopo essersi dedicato alla pittura e alla scenografia, sollecitato inizialmente da D. e F. Gilly si interessò all'architettura, [...] dalla lezione del passato metodi compositivi più che modelli per l'architettura contemporanea. Educato al pragmatismo razionale derivato dalla tradizione costruttiva tedesca e alla cultura neoclassica di J. J. Winckelmann, S. riuscì a far convivere ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.