Autrice anglo-americana (Somerset 1637 circa - Wethersfield 1711) di uno dei più significativi esempî di captivity narrative, intitolato The soveraignity and the goodness of God ... (1682), resoconto della [...] il capo dei nativi, Metacom), la R. fu rapita insieme con i figli e liberata dopo tre mesi dietro pagamento di un riscatto. L'opera della R. unisce all'attendibilità del documento un uso incisivo e vivace della retorica di derivazione puritana. ...
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Medico greco di Anazarba (1º sec.d. C.). La sua opera Sulla materia medica in 5 libri, un trattato completo di farmacologia, esercitò grandissima influenza nel campo farmaceutico e medico fino ai tempi [...] a Costantinopoli nel 512 (contiene anche composizioni allegoriche, oltre alle raffigurazioni delle piante), una derivazione del Constantinopolitanus è conservata nella Biblioteca nazionale di Napoli. Interessanti alcune traduzioni arabe illustrate. ...
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Musicista russo (Tiflis 1903 - Mosca 1978). Allievo di M. Gnesin, di R. Glière e N. J. Mjaskovskij, nel 1941 ottenne il premio Stalin per il Concerto per violino e orchestra. Dal 1951 insegnò composizione [...] (1950), Rapsodia per violoncello e orchestra (1963), tre Sinfonie (1935, 1943, 1966). Di origine armena, Ch. ha innestato spesso temi popolari caucasici in un tessuto armonico e strumentale di derivazione occidentale, con largo influsso di M. Ravel. ...
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CURTONI, Domenico
Franco Barbieri
Nato a Verona nel 1564 (Gazzola, 1962, p. 164), ultimo discendente della famiglia di Michele Sarimicheli (Langenskiöld, 1938, p. 182) e forse nipote di questo (Zannandreis [...] dei '500 al primo decennio del '600. Entro il breve periodo, sebbene sia innegabile "una continuità di discorso... sempre di derivazione sanmicheliana" (ibid., p. 213), almeno fino a circa il 1630, acutamente il Gazzola, in un suo saggio fondamentale ...
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Grammatico latino (sec. 5º-6º d. C.) di Cesarea in Mauritania; visse a Bisanzio, dove insegnò lingua latina sotto l'imperatore Anastasio. Compose la maggiore opera di grammatica latina a noi pervenuta, [...] nel Medioevo, e certa sua terminologia e altre particolarità tecniche sopravvivono tuttora. Compose varî altri scritti minori: sulla derivazione dei numeri romani da quelli greci; sui metri delle commedie di Terenzio; l'esegesi grammaticale del primo ...
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Medico e fisiologo (Čuchloma, Kostroma, 1886 - Leningrado 1959); dopo aver lavorato presso la cattedra di fisiologia dell'univ. di Kazan´ (1912-1921) si trasferì a Leningrado dove fu collaboratore di I. [...] corteccia cerebrale e organi interni pervenendo, sulla scorta di dati sperimentali, a un sistema di interpretazioni patogenetiche di marca organicista, in qualche modo in contrapposizione con la dottrina psicosomatica di derivazione psicanalitica. ...
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Architetto austriaco (n. Leibnitz, Stiria, 1940). Formatosi al Politecnico di Graz, dal 1971 al 1985 ha lavorato in società con G. Lauffner. Dal 1976 è titolare di uno studio a Leibnitz; in seguito ne [...] Arc-en-Rêve, Centre d'architecture di Bordeaux; Galerie Aedes di Berlino). I suoi progetti, di derivazione modernista, acquistano un aspetto contemporaneo mediante l'uso di materiali e tecnologie avanzate, come risulta particolarmente evidente ...
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Filosofo inglese (Clapham, Londra, 1846 - Oxford 1924). Influenzato da T. H. Green, lettore e ammiratore di Hegel, con Bosanquet e McTaggart tra i maggiori esponenti del neo-idealismo inglese, propose [...] S. Mill e dei positivisti inglesi, sia contro il formalismo dell'etica kantiana; B. riteneva che i doveri morali non derivassero dalla natura del singolo individuo ma dal suo ruolo e dalla sua funzione nella società. In Principles of logic (1883) la ...
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Poeta portoghese (Coimbra prima del 1490 - Tapada, Entre Douro e Minho, 1558). Imitando le forme poetiche italiane, che conobbe profondamente durante il suo soggiorno in Italia (1521-26) e per la consuetudine [...] , le virtù civili. Mediocri sono le sue egloghe, eccellenti le Cartas per nobiltà di linguaggio e acuta ironia. Derivazione della commedia latina e, più direttamente, dell'italiana sono le commedie in prosa Os estrangeiros (rappr. forse 1528 ...
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CAPRIS, Gaspare
Angela Dillon Bussi
Nacque quasi certamente nell'ultimo ventennio del sec. XV, da Stefano e da Ginevra (o Valenza) Balbiano, secondo alcuni a Torino; ma più probabilmente a Vercelli, [...] Astensis". Gerolamo Bulgaro fu incaricato di prendere in propria mano la sede al fine di evitare gli scandali che potevano derivare dalla sua vacanza. La conferma papale seguì solo alcuni mesi dopo.
Nello stesso anno (24 agosto) il C. riceveva da ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.