DOMENICO di Paris (detto Domenico del Cavallo)
Massimo Ferretti
Non si conoscono le date di nascita e di morte di questo scultore, originario di Monselice (prov. di Padova), attivo a Ferrara nella seconda [...] angolari di questi (tanto che D. può sembrare una specie di Marco Zoppo della scultura, aldilà della derivazione - per niente vincolante - sostenuta dalla Annstrong, 1963); mentre le Virtù sembrano accostarsi, senza raggiungerne l'essenzialità ...
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FERRUCCI, Andrea (Andrea da Fiesole)
Sandro Bellesi
Figlio di Piero di Marco, nacque a Fiesole (Firenze) intorno al 1465 e giovanissimo fu iniziato allo studio delle arti plastiche. Sotto la guida di [...] può essere annoverato anche il tabernacolo con il Ss. Sacramento nella cattedrale di Pécs. L'opera, esemplata su modelli di derivazione rosselliniana assai diffusi a Firenze e in Toscana, fu eseguita entro il 1524, anno in cui morì il suo committente ...
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FANCELLI, Domenico (Micer Dominigo, Domenico di Alexandro fiorentino)
Adele Condorelli
Nacque a Settignano (ora frazione di Firenze) nel 1469 da Alessandro (Sandro) di Bartolomeo di Antonio, originario [...] l'armonica bellezza della composizione. Alla fine il conte, il cui gusto doveva essere ancora impregnato del crudo realismo di derivazione fiamminga, gli dovette dar ragione.
Nel 1512 il F. ritornò a Carrara, per l'acquisto del marmo e l'esecuzione ...
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MANSUETI, Giovanni
Alessandro De Lillo
Anno e luogo di nascita del M., figlio di Nicolò e di Cecilia, rimangono tuttora imprecisabili. La ricostruzione delle vicende biografiche del pittore è affidata [...] sua pittura, colloca in una fase posteriore al 1505 la Trinità della chiesa di S. Simeone a Venezia, evidenziando la derivazione del modello da un disegno dell'album di I. Bellini, insieme con alcune somiglianze con l'Assunzione della Vergine dei ...
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MARCHESINI, Pietro, detto l'Ortolanino
Sandro Bellesi
Figlio di "un povero uomo che lavorava l'orto de PP. Gesuati di San Girolamo" (Tolomei), dall'attività del quale gli derivò in seguito il soprannome, [...] conoscenza e allo studio delle opere del maestro Gabbiani e della sua scuola, con elementi lessicali emiliani derivati dalla pittura del Correggio (A. Allegri), la tela mostra dati stilistici e qualitativi non indifferenti, evidenti prevalentemente ...
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GALEOTTI, Pietro Paolo (Pietro Paolo Romano)
Marco Ruffini
Nacque a Monterotondo, presso Roma, intorno alla fine del secondo decennio del Cinquecento. Benvenuto Cellini (1558-68, p. 341) lo descrive [...] del G. come scultore: un busto in bronzo firmato raffigurante Ottavio Farnese in veste di imperatore romano, di chiara derivazione celliniana (Pollard, 1985).
Negli anni 1575-76 il G. lavorò per la Zecca pontificia (Bertolotti, 1885); né sembra ...
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GIOVANNI PIETRO da Cemmo
Alessandro Serafini
Scarsissime le notizie documentate su questo pittore originario di Cemmo di Capo di Ponte, in Valcamonica, attivo a partire dall'ottavo decennio del XV secolo, [...] pareti lunghe, inseriti uno a uno in un'apertura illusionistica abilmente scorciata dal basso (1504-07). La stretta derivazione iconografica dal refettorio milanese di S. Maria delle Grazie non deve far dimenticare che questo schema iconografico era ...
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PACANOWSKI, Davide
Giovanni Duranti
PACANOWSKI, Davide. – Nacque il 29 dicembre 1904 a Łodz (Polonia) in una famiglia di antiche origini ebraiche, primogenito di Hermann, industriale del settore tessile, [...] , studiò anche la sistemazione a giardino pubblico della piazza sovrastante, rifacendosi al modello informale di derivazione anglosassone, trasfigurato dalla scuola brasiliana.
Negli anni Sessanta portò a termine due importanti edifici deputati ...
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GIOVANNI di Bartolo da Siena
Elisabetta Campolongo
Non si conosce la data di nascita di questo orafo senese documentato dal 1364 al 1404.
Si deve a Müntz (1888, al quale si rimanda per i documenti citati [...] e tondini, nelle immagini dei due vescovi G. incide il metallo con un sottile ramo spinoso, motivo decorativo di derivazione limosina, ereditato dalla tradizione musulmana. In questi due smalti, negli angeli reggistemma e nella figura di s. Caterina ...
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BISTOLFI, Leonardo
Giorgio Di Genova
Figlio di Giovanni, intagliatore in legno, morto nel 1861, e di Angela Amisana, maestra, nacque a Casal Monferrato il 15 marzo 1859. Con una borsa di studio del [...] fascista, lo fece nominare senatore il 1º marzo del 1923.
Impostata sulla variazione di pochi motivi, spesso di derivazione troppo scopertamente letteraria, la scultura del B. appare oggi esteriore, enfatica, priva d'una vera partecipazione dell ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.