Vedi MONUMENTO FUNERARIO dell'anno: 1963 - 1995
MONUMENTO FUNERARIO
G. A. Mansuelli
A. Tamburello
L. Lanciotti
A. Tamburello
A. Generalità; B. Civiltà egiziana; C. Civiltà mesopotamica; D. Civiltà [...] (m. a fornice) sia quelli che risultano dalla compenetrazione di tradizioni diverse, come i "piloni".
a) M. f. a tumulo e derivati. - Il tipo di m. f. romano che risale in modo evidente alla tradizione più antica è certamente il tumulo, per quanto ...
Leggi Tutto
Vedi CIRENE dell'anno: 1959 - 1973 - 1994
CIRENE (Κυρήνη, dorico Κυράνα, lat. Cyrene e Cyrenae)
G. Pesce*
G. Sgatti
E. Paribeni
Antica città nella regione che da essa ebbe il nome di Cirenaica, nella [...] o con testa d'ariete o con testa antropomorfa ma con corna d'ariete. Da questa seconda variante del tipo egizio dovette derivare il tipo greco del dio, la cui prima creazione sarà stata fatta, si presume, a C. almeno cent'anni prima che Kalamis ...
Leggi Tutto
CAROLINGIA, Arte
A. Petrucci
Il concetto di arte c. si riferisce all'arte prodotta durante la dinastia carolingia, così definita dal nome del più eminente fra i suoi rappresentanti, Carlo Magno. Sotto [...] il Pio si ebbe la diffusione del nuovo tipo del rovescio, con il tempio a quattro colonne e frontone triangolare, derivato dalle raffigurazioni sulle monete romane del sec. 3° d.C., e la leggenda XPISTIANA RELIGIO. La nuova immagine venne raffigurata ...
Leggi Tutto
MARIA
L. Travaini
Le narrazioni neotestamentarie riguardanti M. la indicano soprattutto come vergine e madre di Gesù Cristo-Dio (Mt. 1, 16-23; Lc. 1, 31-35; Gv. 2, 1). Esse hanno inizio con l'annunciazione [...] in età paleologa si attesta un vero e proprio ciclo dei Magi (Costantinopoli, Kariye Cami). La scena della Natività di derivazione orientale non presenta particolari cambiamenti nel corso dei secoli e in genere è ambientata in una grotta dove M. è ...
Leggi Tutto
L'architettura religiosa e funeraria del mondo greco, etrusco-italico e romano
Giorgio Rocco
L'architettura religiosa
L'età geometrica
L'architettura dei secoli immediatamente successivi alla fine [...] tutta la sua estensione, si aprono tre aperture ad arco che danno accesso all'ipogeo. A modelli di derivazione ellenistica vanno anche ricondotte le tombe a torre, generalmente costituite da una struttura quadrangolare scandita da semicolonne o ...
Leggi Tutto
Costantino e l’autorappresentazione del papato
Arte, architettura e cerimoniali romani
Alberto Cadili
Già entro il V secolo, mediante la redazione degli Actus Silvestri1, la biografia costantiniana [...] tutt’ora in uso) è per lo più interpretata come simbolo di potere temporale e spirituale, non sempre come derivazione dallo scettro imperiale.
46 B. Schimmelpfennig, Ein bisher unbekannter, cit., p. 63.
47 Descriptio, cit., in Codice topografico, III ...
Leggi Tutto
L'architettura: caratteri e modelli. Mondo islamico
Paolo M. Costa
Basema Hamarneh
Sergio Martínez Lillo
Fernando Sáez Lara
Giovanna Ventrone Vassallo
Anna Sereni
Vincenzo Strika
Caratteri generali
di [...] padiglione circondato da canali con piante ornamentali. A questa tipologia si possono far risalire i giardini andalusi, dai quali è derivato il patio spagnolo, come era ad esempio in origine il cortile dei leoni nell'Alhambra, la residenza nasride a ...
Leggi Tutto
GIOTTO
A. Tomei
Pittore e architetto fiorentino, nato, secondo la tradizione, a Vespignano nel Mugello intorno al 1267, attivo tra la fine del Duecento e la prima metà del Trecento.Artista-simbolo dell'intero [...] ha visto in un foglio miniato, firmato da Neri da Rimini (v.) e datato 1300 (Venezia, Fond. Cini, 2030), elementi derivati da un Crocifisso giottesco, nelle figure della Vergine e di s. Giovanni Evangelista raffigurati come 'dolenti', in un contesto ...
Leggi Tutto
Progettazione
Renato De Fusco
di Renato De Fusco
Progettazione
sommario 1. Introduzione. 2. Definizione. 3. Aspetti linguistici della progettazione. 4. Progettazione e architettura moderna. 5. La progettazione [...] , C3. In modo simile, ma contrario, il progetto F2 è preceduto da un complesso ordinato di diagrammi F3. La derivazione dei diagrammi F3 da C3, malgrado sia ancora intuitiva, può essere chiaramente capita. La forma è ora effettivamente modellata da ...
Leggi Tutto
Pop art
Filiberto Menna
di Filiberto Menna
Pop art
sommario: 1. Definizione. 2. Il contesto sociale. 3. L'iconosfera urbana. 4. Le origini inglesi e la pop art americana. 5. La situazione europea. [...] e aggressive di colore, appaiono deformati, sottoposti a un processo di degradazione grottesca, ancora una volta di derivazione espressionista, mutuata dalla lezione di Bacon.
Anche la posizione di David Hockney appare alquanto defilata rispetto alle ...
Leggi Tutto
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.