PITATI, Bonifacio, detto Bonifacio Veronese
Francesco Trentini
PITATI (de’ Pitati), Bonifacio, detto Bonifacio Veronese. – Nacque a Verona, nell’anno 1487 circa, da Marzio de’ Pitati figlio di Bonifacio [...] dieci consegnò un’Adorazione dei Magi (Venezia, Gallerie dell’Accademia), decisamente originale nella selezione delle fonti iconografiche di derivazione nordica e nei temi trattati, con il re nero letto in chiave negativa e associato alla figura del ...
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CASTEL DEL MONTE
A. Cadei
Castello della Puglia, nel territorio del comune di Andria (prov. Bari).L'edificio sorge isolato su una bassa collina tondeggiante che domina l'ondulata campagna circostante, [...] a ovuli e fuserole che qui arricchiscono il formulario gotico di modiglioni e capitelli a crochet, esili pilastrini scanalati di derivazione borgognona e rigonfie cornici a toro e a gola comuni alle altre aperture.Nelle sale, i grossi fusti colonnari ...
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DOMENICO di Paris (detto Domenico del Cavallo)
Massimo Ferretti
Non si conoscono le date di nascita e di morte di questo scultore, originario di Monselice (prov. di Padova), attivo a Ferrara nella seconda [...] angolari di questi (tanto che D. può sembrare una specie di Marco Zoppo della scultura, aldilà della derivazione - per niente vincolante - sostenuta dalla Annstrong, 1963); mentre le Virtù sembrano accostarsi, senza raggiungerne l'essenzialità ...
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FERRUCCI, Andrea (Andrea da Fiesole)
Sandro Bellesi
Figlio di Piero di Marco, nacque a Fiesole (Firenze) intorno al 1465 e giovanissimo fu iniziato allo studio delle arti plastiche. Sotto la guida di [...] può essere annoverato anche il tabernacolo con il Ss. Sacramento nella cattedrale di Pécs. L'opera, esemplata su modelli di derivazione rosselliniana assai diffusi a Firenze e in Toscana, fu eseguita entro il 1524, anno in cui morì il suo committente ...
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FANCELLI, Domenico (Micer Dominigo, Domenico di Alexandro fiorentino)
Adele Condorelli
Nacque a Settignano (ora frazione di Firenze) nel 1469 da Alessandro (Sandro) di Bartolomeo di Antonio, originario [...] l'armonica bellezza della composizione. Alla fine il conte, il cui gusto doveva essere ancora impregnato del crudo realismo di derivazione fiamminga, gli dovette dar ragione.
Nel 1512 il F. ritornò a Carrara, per l'acquisto del marmo e l'esecuzione ...
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MANSUETI, Giovanni
Alessandro De Lillo
Anno e luogo di nascita del M., figlio di Nicolò e di Cecilia, rimangono tuttora imprecisabili. La ricostruzione delle vicende biografiche del pittore è affidata [...] sua pittura, colloca in una fase posteriore al 1505 la Trinità della chiesa di S. Simeone a Venezia, evidenziando la derivazione del modello da un disegno dell'album di I. Bellini, insieme con alcune somiglianze con l'Assunzione della Vergine dei ...
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SHANG, Epoca
A. Tamburello
Si indica con il nome di Shang (o Shang-Yin) il periodo in cui si affermò su una parte dell'attuale territorio cinese una civiltà del Bronzo a carattere urbano (v. cinese, [...] dell'ascendenza neolitica di taluni elementi culturali dell'Età del Bronzo non può costituire la prova della derivazione della nuova civiltà dalle culture neolitiche locali, perché si dovrebbe in tal caso dimostrare lo sviluppo indipendente ...
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MARCHESINI, Pietro, detto l'Ortolanino
Sandro Bellesi
Figlio di "un povero uomo che lavorava l'orto de PP. Gesuati di San Girolamo" (Tolomei), dall'attività del quale gli derivò in seguito il soprannome, [...] conoscenza e allo studio delle opere del maestro Gabbiani e della sua scuola, con elementi lessicali emiliani derivati dalla pittura del Correggio (A. Allegri), la tela mostra dati stilistici e qualitativi non indifferenti, evidenti prevalentemente ...
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GALEOTTI, Pietro Paolo (Pietro Paolo Romano)
Marco Ruffini
Nacque a Monterotondo, presso Roma, intorno alla fine del secondo decennio del Cinquecento. Benvenuto Cellini (1558-68, p. 341) lo descrive [...] del G. come scultore: un busto in bronzo firmato raffigurante Ottavio Farnese in veste di imperatore romano, di chiara derivazione celliniana (Pollard, 1985).
Negli anni 1575-76 il G. lavorò per la Zecca pontificia (Bertolotti, 1885); né sembra ...
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GIOVANNI PIETRO da Cemmo
Alessandro Serafini
Scarsissime le notizie documentate su questo pittore originario di Cemmo di Capo di Ponte, in Valcamonica, attivo a partire dall'ottavo decennio del XV secolo, [...] pareti lunghe, inseriti uno a uno in un'apertura illusionistica abilmente scorciata dal basso (1504-07). La stretta derivazione iconografica dal refettorio milanese di S. Maria delle Grazie non deve far dimenticare che questo schema iconografico era ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.