Pittore (Venezia 1435 circa - ivi dopo il 1493). Formatosi a Venezia a contatto con le botteghe dei Vivarini e di J. Bellini, si avvicinò poi all'ambiente tardo-gotico dello Squarcione. Fu a Zara (1459-60 [...] , dal polittico di S. Silvestro di Massa Fermana (1468) alle opere tarde. Nonostante un senso decorativo di evidente derivazione tardogotica, le sue opere rivelano un carattere moderno, una razionalità di forme inserite nello spazio, che egli dovette ...
Leggi Tutto
Vedi GIAPPONESE, Arte dell'anno: 1960 - 1994
GIAPPONESE, Arte
A. Tamburello
Le isole del Giappone hanno avuto sicuramente insediamenti umani sino dall'epoca del Pleistocene; è tuttavia soltanto in relazione [...] Jōmon, che si attarda in certe zone fino al V-VI sec. d. C. ed in Hokkaidō addirittura fino al X. La derivazione continentale della cultura Yayoi è palese. Indiscutibili sono gli apporti dalla Cina, che con la dinastia Han ha aperto i confini ad una ...
Leggi Tutto
Vedi CORONA dell'anno: 1959 - 1973 - 1994
CORONA (corona)
L. Breglia
L'argomento è di quelli che presentano diversissimi interessi secondo i punti di vista differenti e che pertanto hanno generato intorno [...] allorché spiega con κύκλος στέϕανος il termine χορός. Certa è invece l'analogia del significato con i varî termini derivanti da στέϕω, circondo, e cioè στέϕος o στέμμα, στέϕανος o στεϕάνη (quest'ultima un ornamento frontale, sembra, piuttosto che ...
Leggi Tutto
GHIDONI, Matteo, detto Matteo de' Pitocchi
Maria Giovanna Sarti
Nacque intorno al 1626 e probabilmente non a Firenze (Bortolini) ma a Padova (Donzelli - Pilo), perché veneto è il linguaggio della sua [...] del G. è destinato a rimanere aperto. Nessuna delle fonti locali dà conto di un suo alunnato presso maestri patavini; constatare la derivazione di qualche sua opera dalle incisioni di J. Callot, peraltro molto diffuse al di là dei confini toscani, è ...
Leggi Tutto
villa
Fabrizio Di Marco
Grandi ed eleganti residenze lontane dalla città
Abitare lontani dai centri urbani era un costume molto diffuso tra i ricchi romani dell’antichità; questa usanza è stata poi [...] sempre lo stesso: l’esigenza di svago e riposo del proprietario
L’abitazione isolata
Il termine villa nella sua derivazione dal latino indicava propriamente un complesso di edifici isolati in campagna, con la duplice funzione sia di abitazione sia ...
Leggi Tutto
Città del Lazio, capitale della Repubblica Italiana; capoluogo di regione e città metropolitana (Comune di 1.287,4 km2 con 2.813.365 ab. nel 2021).
Il problema dell’etimologia del nome di Roma si era presentato [...] dato in antico al Palatino (ma l’etimo di questo nome è incerto). All’inizio del 20° sec. (1904) W. Schulze ha fatto derivare il nome della città dal gentilizio etrusco dei Ruma, cui del resto sarebbe affine l’antico nome del Tevere. È la tesi oggi ...
Leggi Tutto
Vedi INDIANA, Arte dell'anno: 1961 - 1995
INDIANA, Arte
A. Tamburello
H. Goetz
INDIANA, Arte. - L'arte i. raggiunge alcune delle sue espressioni più alte in tempi che sono cronologicamente al di fuori [...] ad un luogo sacro o un tumulo funerario. Ai quattro lati della cancellata sono i toraṇa, portali in pietra, di derivazione probabile da un antico arco a triplice trabeazione in forma di Π, originariamente costruito in legno o canne di bambù. Sugli ...
Leggi Tutto
CAMMEO di Francia
L. Rocchetti
La più grande delle sardoniche antiche, lavorata a ben cinque strati con raffigurazioni di personaggi imperiali romani, la cui identificazione ha fatto di questo celebre [...] , che visse a corte e fu elemento importante nella politica di espansione verso l'Oriente. Il Curtius pensa ad una derivazione del c. da una rappresentazione figurata più ampia a causa di un certo affollamento delle figure, specie nella zona centrale ...
Leggi Tutto
BUON PASTORE
L. Rocchetti
Motivo iconografico, raffigurante un giovanetto con un agnello sulle spalle, frequentissimo su pitture, bassorilievi, medaglie, lucerne, ecc., cristiane (v. cristo).
Tratta [...] P. nell'atto di riportare nell'ovile la pecora smarrita, che è una diretta derivazione dal concetto evangelico; ed il B. P. nell'atto di sorvegliare il gregge, derivazione del concetto di Cristo come pastore della Chiesa. Il primo tipo si riallaccia ...
Leggi Tutto
ARCHITETTURA - Secoli 6°-10°
G. Lorenzoni
Per un profilo dell'a. altomedievale si può procedere per exempla significativi, prendendo le mosse da alcuni monumenti sorti nei territori occupati dai Merovingi [...] più del sec. 4° bensì del 6°) è la Cappella Palatina di Aquisgrana, per la cui scelta tipologica la vecchia ipotesi di derivazione dal S. Vitale di Ravenna sembra essere la più attendibile, in quanto si può supporre che Carlo Magno, che fu presente a ...
Leggi Tutto
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.