Architetto, pittore, scenografo e incisore (Neuruppin 1781 - Berlino 1841). Dopo essersi dedicato alla pittura e alla scenografia, sollecitato inizialmente da D. e F. Gilly si interessò all'architettura, [...] dalla lezione del passato metodi compositivi più che modelli per l'architettura contemporanea. Educato al pragmatismo razionale derivato dalla tradizione costruttiva tedesca e alla cultura neoclassica di J. J. Winckelmann, S. riuscì a far convivere ...
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Vedi STUCCO dell'anno: 1966 - 1997
STUCCO
N. Bonacasa
S. De Marinis
S. De Marinis
M. Spagnoli Mariottini
Definizione tecnica; 1. Ambiente egeo ed Egitto faraonico; 2. Grecia classica; 3. Egitto ellenistico [...] zag, sia elementi vegetali, tra i quali rosette, fiori di loto, palmette e tralci di vite. Vi compaiono inoltre forme miste, derivanti dalla fusione di temi geometrici e vegetali, come il fiore inserito in un esagono e costruito per mezzo di archi di ...
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Vedi LIMES dell'anno: 1961 - 1995
LIMES
G. Forni
Nella letteratura storico-archeologica relativa all'età imperiale romana si è soliti designare col termine di l. il complesso di opere viarie e di fortificazioni [...] Grom., p. 167 L. = p. 132 Th.; Sicui. Flac., Gondic. agror., p. 153 L. = 117 Th.; ecc.). La sua derivazione da limus, più il suffisso -it-, è accettata e sostenuta anche dalla linguistica moderna. Tuttavia permangono perplessità sia sull'etimo di L ...
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ELMO
L. Guerrini
G. A. Mansuelli
Nei diversi stadî culturali l'e. è associato generalmente alla corazza. L'e. di guerra vero e proprio, metallico o no, risale all'Età del Bronzo. I copricapo anteriori [...] speciale è il cappello d'arme, o piccolo cimiero, che si vede su di una moneta di Eucratide di Battriana, derivato dall'analogo copricapo difensivo macedonico. L'e. del noto busto del cosiddetto Pirro, da Ercolano, è a calotta con visiera sporgente ...
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CATALANO, Antonio, detto l'Antico o il Vecchio
Michele Cordaro
Nacque a Messina intorno al 1560, come attesta il Susinno, il suo più antico biografo. Di umile origine, fece dapprima il calzolaio come [...] pittore gesuita, il C. entrò al suo servizio e lo seguì poi a Roma. Qui risalì alle fonti del manierismo di derivazione raffaellesca, aggiornandolo con il vivace colorismo di F. Barocci di cui, attesta sempre il Susinno, fu allievo.
Si pone a questo ...
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GAUDO, Civiltà del
P. C. Sestieri
La civiltà del G. prende nome da una necropoli preistorica situata nella località omonima presso Paestum, a circa un km dall' antica città. La necropoli, scoperta casualmente [...] di Troia, e le saliere, che precedono il kèrnos. Anche il pugnale di rame a base retta e costolatura mediana è di derivazione egea.
La facies della necropoli della civiltà del G. è chiaramente eneolitica, sia per la ceramica, sia per l'abbondanza di ...
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Vedi SATRIANO dell'anno: 1973 - 1997
SATRIANO
R. R. Holloway
Anonima città preromana della Lucania sita nel territorio del Comune di Tito (Potenza) alle fonti del fiume Melandro ed in posizione dominante [...] ceramica lucana d'impasto chiaro dipinta in rosso e violetto, la quale è anche notevole per la persistenza di motivi di derivazione micenea nel suo repertorio decorativo. La città inferiore fu annessa al nucleo originario agli inizî del V sec. a. C ...
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Vedi SARCOFAGO dell'anno: 1966 - 1973 - 1997
SARCOFAGO (sarcophàgus; da σαρκοϕάγος, riferito a una pietra calcarea che si riteneva consumasse rapidamente i cadaveri)
F. Matz
Ch. Belting-Ihm
1. Egitto; [...] indirizzo dello stile e la complessità dei contrasti non devono essere trascurati. Questo particolarmente si può studiare sui s. mitologici, per la derivazione dei motivi da opere più antiche. Ad esempio i s. di Fetonte (A.S.R., 3, 338, 340), i s. di ...
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TOSCANA
V. Ascani
Regione dell'Italia centrale comprendente la porzione settentrionale tirrenica della penisola e le isole a essa adiacenti. Bagnata a O dai mari Ligure e Tirreno e limitata a N e a [...] anche a Pistoia, o il Maestro di Figline (v.), che pure trovarono eco nella regione. Con i decenni, iconografie di derivazione giottesca si diffusero nel territorio anche grazie a divulgatori locali: ne è esempio il Maestro di San Martino alla Palma ...
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Vedi BUCCHERO dell'anno: 1959 - 1994
BUCCHERO
D. Lollini
Sotto questo nome si intende un particolare tipo di ceramica fatta al tornio, uniformemente nera tanto all'interno quanto all'esterno e lucidata [...] 'origine di quest'ultime risale alla prima metà del VII sec. a. C., si potrebbe affermare con una certa sicurezza la derivazione della forma etrusca da quella greca. Il secondo tipo, che differisce dal precedente per l'orlo distinto dal corpo, si può ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.