DIOPOS (Δίοπος, Diŏpus)
G. Cressedi
Nome di uno dei tre fictores, con Eucheiros, Eugrammos che, secondo Plinio (Nat. hist., xxxv, 152), accompagnarono Demarato, il padre di Tarquinio, quando venne in [...] di questo racconto, è interessante constatare come i Romani, e forse gli stessi Etruschi, avessero la coscienza della derivazione dell'arte loro dalla Grecia. Plinio infatti aggiunge che per mezzo di questi tre artisti fu introdotta in Italia ...
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ROMA (Rüma; ῾Ρώμη)
Red.
F. Castagnoli,L. Cozza
G. Lugli
L. Franchi
R. A. Staccioli
N. Neuerburg
A. M. Sagripanti
J. B. Ward Perkins
A. M. Sagripanti
A. Terenzio
F. Magi
F. Magi
J. Ruysschaert
F. [...] attiche, ecc.
Tra le repliche e copie di età romana una testa del Marsia mironiano, una statua di Hermes Kriophòros derivato da quello di Kalamis, teste del Doriforo e Diadumeno policletei; una dell'Apollo fidiaco del tipo di Kassel, una replica ...
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GENOVA
C. Di Fabio
A. De Floriani
(lat. Genua; Ianua nei docc. medievali)
Città della Liguria, capoluogo di regione e sede arcivescovile.Nata come oppidum ed emporio delle tribù liguri sulla collina [...] 27; Botto, 1994, pp. 14-16, 46).Il persistente influsso di Barnaba sulla cultura figurativa ligure, che è testimoniato da numerose derivazioni - tra le quali si ricordano il trittico di ignota ubicazione di Pietro Gallo da Alba, a G. dal 1385 al 1398 ...
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GRIFO (Γρύψ, griphus, probabilmente "connesso con la radice indoeuropea "grabh", "afferrare")
M. G. Marunti
S. I. Rudenko
M. G. Marunti
G. Manganaro
M. G. Marunti
S. I. Rudenko
G. Manganaro
Mostro [...] dalla tomba di Tutankhamon. Questo motivo, che apparirà a Creta, a Micene e, come abbiamo visto, in Fenicia, è di derivazione straniera, forse siriana, come potrebbe indicare la tecnica dell'ascia.
Ancora nel Nuovo Regno si presenta il g. a testa d ...
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Vedi SPALATO dell'anno: 1966 - 1997
SPALATO (Spalatum, in croato Split)
M. Mirabella Roberti
Città della Dalmazia a 5 km da Salona, sorta entro e attorno al palazzo voluto da Diocleziano sul mare, presso [...] di tanta parte dell'imponente edificio. Il nome di S. sembra derivi da palatium, ma si è pensato anche a una derivazione dal nome di un centro greco preesistente.
Il palazzo di Diocleziano ha pianta trapezoidale, con la maggiore base di m 157,50 ...
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BOTTICINI, Raffaello
Anna Padoa Rizzo
Nacque a Firenze l'11 sett. 1477 dal pittore Francesco, nella cui bottega ricevette la sua formazione. Fu artista modesto, attivo per lo più in provincia e soprattutto [...] con S. Sebastiano e S. Gerolamo, che probabilmente fiancheggiavano una perduta Madonna col Bambino. I due pannelli, pur mostrando la derivazione del B. dai modi della fase tarda del padre, ne indicano anche la differenza di accento, puntando verso un ...
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BĪT KHILĀNI (variante assira: bīt khitlāni; detto pure bit hilani)
G. Castellino*
Designazione di un tipo di palazzo della Siria settentrionale, caratterizzato da un portico a colonne che immetteva in [...] lingua di Amurru, cioè dell'Occidente; ma non essendo khilāni una parola semitica, è stata proposta la sua derivazione dall'hittito khilammar "porta" (J. Friedrich, Hethitisches Wörterbuch, s. v.); H. Th. Bossert (Archiv für Orientforschung, ix, 1933 ...
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Struttura architettonica destinata a sostenere le campane. Essenzialmente connesso all’architettura religiosa cristiana, isolato o incorporato nell’edificio della chiesa, è generalmente turriforme (donde [...] (di difesa, di adunata ecc.) o di collegamento tra i diversi piani delle strutture architettoniche adiacenti (probabile la sua derivazione dalle torri scalari romane): tra i primi esempi, le torri campanarie circolari di S. Apollinare Nuovo e di S ...
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Conoscitore profondo di una qualche disciplina, che egli possiede integralmente e che può insegnare agli altri nella maniera più proficua. In particolare, titolo dato a chi, in seguito all’acquisizione [...] pubblica del m. si cominciò a risolvere nel periodo 1840-44, con V. Troya e F. Aporti, dalle cui esperienze derivarono la scuola universitaria di metodo e la cattedra di pedagogia. La preparazione del m. ebbe poi un primo riordinamento nella legge ...
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Pittore e incisore (Augusta 1497 - Londra 1543). Allievo del padre, Hans il Vecchio, nelle sue opere si percepiscono chiari influssi del repertorio formale del Rinascimento italiano. In contatto con la [...] il 1517 e il 1519, ma ciò è secondo alcuni da escludere, benché si trovino nelle sue opere elementi di derivazione lombarda e padovana; conobbe l'arte italiana soprattutto attraverso incisioni. Dal 1516 illustrò i libri di Froben, editore di Erasmo ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.