GERUSALEMME
M. Piccirillo
(ebraico Yerushalayim; gr. ῾Ιεϱοσόλυμα; lat. Ierusalem, Hierusalem, Aelia Capitolina; arabo Urshilīm, al-Quds, Iliyā; Hierosolyma, Solyma nei docc. medievali)
Città situata [...] dal vento', ad altri desunti dall'Europa occidentale, per es. le bugne a guancialetto degli archi, a elementi architettonici di derivazione islamica, per es. le bordure degli archi, e forse anche a elementi di spoglio tardoromani (A History of the ...
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CIPRO
A. Weyl Carr
(gr. ΚύπϱοϚ; lat. Cyprus)
Isola del Mediterraneo orientale, situata a breve distanza dalle coste meridionali dell'Asia Minore e da quelle siriane, C. è costituita morfologicamente [...] sono costituite dai resti della pittura monumentale; la dispersione di queste sopravvivenze in angoli remoti dell'isola e i benefici derivati dall'accordo sancito tra Bizantini e Arabi nel 688 - in base al quale, per il rispetto dello stato di ...
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BELLUNO
E. Cozzi
(lat. Bellunum)
Cittò del Veneto, capoluogo di provincia. Al centro della Valbelluna, B. fu abitata fin dall'età preromana (lo stesso toponimo potrebbe derivare dal celtico Bellodunum) [...] dei quali lavorati a niello secondo la tecnica in uso a Venezia e diffusa in una serie di edifici di derivazione contariniana, mentre i due rimanenti capitelli sono decorati con caratteri cufici sempre a niello (ma a lavorazione invertita), di certo ...
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TRABEAZIONE
F. Krauss
Generalmente è il complesso orizzontale di travi che getta un ponte sugli spazi racchiusi fra gli elementi portanti- sostegni e muri- di una costruzione, e che sorregge i soffitti [...] 'architrave un arco piano.
Permangono, accanto a questo, gli ordini ionico e dorico. Lo ionico conserva il fregio derivante dall'ellenismo orientale, il dorico corrisponde generalmente al greco. Ciò vale però soltanto secondo un criterio generale: ad ...
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FROMISTA
M. Nuzzo
FRÓMISTA, Abbazia di
Abbazia benedettina della Spagna nordoccidentale, nella Vecchia Castiglia, situata presso il piccolo centro omonimo (prov. Palencia) e stazione di sosta lungo [...] F., in particolare nelle mensole, che presentano una grande varietà di motivi antropomorfi, zoomorfi e vegetali; la loro derivazione da modelli romani si spiega nel comune afflato antichizzante della contemporanea scultura spagnola (Durliat, 1990). I ...
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MONTMORILLON
D. Paris-Poulain
(Mons Maurilionis nei docc. medievali)
Località della Francia centro-occidentale, posta a km 18 a S di Saint-Savin nella regione del Poitou (dip. Vienne).Sviluppatosi intorno [...] ; iconografia e stile presentano tuttavia quell'ambiguità tipica delle opere del periodo, in ragione degli apporti di derivazione bizantina, laddove i temi e i procedimenti formali tradizionali appaiono improntati a una sensibilità nuova, vicina alla ...
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L'architettura contemporanea, nellg varietà e complessità dei suoi fenomeni, si pone come netta antitesi a tutta la tradizione figurativa dell'architettura. Questo radicale distacco è generalmente spiegato [...] l'architettura come puro "disegno", l'ideale architettonico del Gropius s'incontra naturalmente, e non per artificiosa derivazione, con le correnti ideali dell'arte figurativa contemporanea e specialmente con l'astrattismo di V. Kandinskij; mentre ...
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STUCCO
J. Gierlichs
Termine che si riferisce alla decorazione a rilievo della superficie parietale o alla configurazione del dettaglio architettonico attraverso l'applicazione di un materiale che ha [...] impedisce l'accorpamento alla plastica in s. di area lombarda dei primi decenni del sec. 11°, mentre un tema di derivazione tardoantica, spesso presente a scandire registri affrescati, declina anche il fregio in s., a tau e tabelle con pesci, posto ...
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PAVIMENTO
A. Bagnera
Lungo tutto il corso del Medioevo si perpetuarono in larga misura le tecniche tradizionali di pavimentazione degli edifici pubblici e privati ereditate dall'Antichità e la decorazione [...] eretto a partire dalla metà del sec. 12°, dove l'ornato appare dilatabile all'infinito e il motivo di base, derivato dal poligono stellare, si presta a varie possibilità di lettura.In Turchia, interessanti mosaici a tessere marmoree di diverse forme ...
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PIACENZA
A. Segagni Malacart
(lat. Placentia)
Città dell'Emilia-Romagna nordoccidentale, capoluogo di provincia, posta su di un terrazzamento alluvionale sulla riva destra del Po, poco a S della confluenza [...] della chiesa abbaziale cistercense di Chiaravalle della Colomba (prov. P.): sul sarcofago a cassa, decorato con motivi di derivazione paleocristiana, come in quello di Guglielmo Longhi a S. Maria Maggiore a Bergamo, anteriore al 1319, poggiano due ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.