TROPAEUM ALPIUM
G. Bendinelli
Denominazione classica di La Turbia (La Turbie), sulla via Iulia Augusta tra Mentone e Nizza, a N di Monaco. In questa località, come punto importante dell'Alpis Maritima, [...] di St. Remy, Carpentras, Orange, ecc.; le sculture a tutto tondo che ornavano l'edificio sembrano invece di diretta derivazione urbana.
Bibl.: J. Formigé, Le Trophée des Alpes (La Turbie), Parigi 1949 (con tutta la bibl. precedente); N. Lamboglia ...
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Almohadi
G. Ventrone Vassallo
Intorno al primo quarto del sec. 12°, furono chiamate al-muwaḥḥidūn ('i professanti l'Unità di Dio', al-tawḥīd 'l'unicità', il fatto di essere l'unico), da cui A., le popolazioni [...] predomina la palma, soprattutto liscia, simmetrica o più spesso asimmetrica, in una felice fusione con ornati di derivazione architettonica.
Molto più vistosa appare la decorazione del minareto, il quale manifestava al mondo esterno la grandiosità ...
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MODELLO (τύπος, παράδειγμα, πρόπλασμα; exemplar)
G. Becatti
L'uso di modelli si può presupporre anche nell'antichità per le varie arti e per le varie tecniche, scultura, toreutica, rilievo, coroplastica, [...] botteghe di artisti e di copisti. Una variante nelle gambe umane di Cecrope potrebbe anche far pensare a una derivazione da un modello antecedente a quello definitivo.
Il Partenone segna il massimo sviluppo della decorazione templare, ma anche nelle ...
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ASIA, Civiltà antiche dell'
M. T. Lucidi
Il continente asiatico è stato sede di alcune delle più antiche civiltà umane sviluppatesi dopo la grande "rivoluzione neolitica", che segna l'inizio di una [...] di tali motivi che possiamo ritenere le culture delle località iraniche meridionali, come Susa e Tell-i Bakun (Persepoli), di derivazione dall'altipiano iranico e meglio da Siyalk. Il tema principale dei motivi meridionali è la figura del capride con ...
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Vedi SPECCHIO dell'anno: 1966 - 1997
SPECCHIO (speculum)
G. A. Mansuelli
Nelle più recenti culture litiche si può pensare all'impiego come s. di lastre levigate riflettenti, di cui si sono trovati esempî [...] ancora un valore sacrale. Il tipo di S. con manico, documentato nella civiltà minoica e micenea, è quasi certamente di derivazione egizia, ma, come in Oriente, il disco è perfettamente circolare. Il manico è riportato e di materia diversa. Un bell ...
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CAMPANILE
D. Gillerman
Il termine c. nella lingua italiana designa in genere la torre campanaria, ma viene anche usato con riferimento a torri di vario tipo, con o senza campane, mentre in altre lingue [...] che tali c. avessero la funzione primaria di sostenere campane: essi sarebbero stati piuttosto simboli di potere e di giustizia, derivanti la loro autorità da immagini delle porte delle città sante di Roma e Gerusalemme e dal fatto, noto a tutti, che ...
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SKOPAS (Σκόπας, Skopas)
P. E. Arias
1°. - Scultore greco del IV sec. a. C., nato nell'isola di Paro. Poiché dopo l'88 a. C. un Aristandros figlio di S. restaurò alcune statue (I. G., 287-288), e poiché [...] Caetani (W. Amelung, in Brunn-Bruckmann, n. 593) qualcuno voleva scorgere caratteri scopadei che però sembrano piuttosto di derivazione. Nella corrente ellenistica che deriva da S. va forse collocata l'Afrodite di Milo, ora a Parigi. Nessun elemento ...
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CALDERONE
R. Peroni
In archeologia preistorica e protostorica (per le civiltà classiche v. invece lebete) si usa denominare così un tipo di recipiente di bronzo laminato generalmente adoperato per la [...] centro-europea, mentre, per la forma dei recipienti e la foggia delle anse ad anello mobile, è di evidente derivazione orientale. I confronti migliori sono con i calderoni da Gordion; alcuni esemplari in bronzo e alcune riproduzioni in ceramica ...
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CHEIRONOMIA (χερονομία)
I. Jucker
Fonte principale per l'identificazione del significato sono le menzioni letterarie, di cui quella nell'Onomastikon di Polluce (2, 153) offre la definizione più esatta: [...] di esempi nelle arti figurative. Una ch. caratteristica era propria della danza "con le mani intrecciate", evidentemente derivata dalla Persia, di cui ha trattato ultimamente E. Roos; purtroppo per questo schema, rappresentato spesso nell'arte ...
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FINESTRA (ϑυρίς, fenestra)
G. Cressedi
Nelle costruzioni delle civiltà preelleniche, la posizione delle f. nelle case private si può desumere da alcune maioliche rinvenute a Cnosso e conservate nel museo [...] e talvolta adorne di lesene e cornici. Nelle f. di Delo si notano anche tracce di transenne metalliche.
Di derivazione ellenistica si possono considerare le f. del tempio di Vesta a Tivoli, riccamente scorniciate con listello e architrave nella ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.