fine 3° sec.), con foro, templi, arco e mausoleo di età augustea, monumenti pubblici, terme, case con mosaici, iscrizioni. Le decorazioni architettoniche e le sculture presentano influssi ellenistico-romani [...] e talvolta elementi di derivazione celtica. ...
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AFRODITE (᾿Αϕροδίτη, Aphrodita)
A. de Franciscis*
Dea greca dell'amore, simbolo dell'istinto e della forza vitale della fecondazione e della generazione. In questo aspetto si ricollega all'Ishtar babilonese [...] , circa un decennio più tardi, in una hydrìa attica a figure rosse del museo di Pegli, facendo pensare alla derivazione comune da un originale pittorico di qualche grande maestro di stile severo. Alcuni elementi nella posa, nel costume della dea ...
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VATICANO
Giuseppe LUGLI
. L'etimologia del nome è varia. Secondo Varrone (in Gellio, XVI, 17, e in Agostino, De Civ. Dei, IV, 21) Vaticano (Vagitano) sarebbe il dio che protegge il vagito dei neonati. [...] presso Magonza, è menzionato un mons Vaticanus restaurato dagli astiferi di Bellona Mā, Cibele]). Oggi gli storici fanno derivare Vaticanum da Vaticum, come Labicanum da Labicum, supponendo un pago o una piccola città opposta a Roma e sottomessa ...
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ANDRONE (ἀνδρών, "appartamento degli uomini", andron "passaggio")
G. Matthiae
Secondo Vitruvio (vi, 9), ἀνδρῶνες chiamavano i Greci quelle sale nelle quali solevano svolgersi i banchetti degli uomini [...] e nelle quali le donne non entravano; ambienti, dunque che possono considerarsi come la derivazione del μέγαρον della casa omerica. Secondo lo stesso autore, gli a. dovevano essere quadrati ed ampi tanto da farvi entrare quattro triclinî con i ...
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PRIMATO, Pittore del
A. Stenico
Ceramografo lucano della seconda metà del IV secolo.
È stato così denominato essendo stati pubblicati alcuni vasi nella rivista Il Primato artistico degli Italiani. Fu [...] probabilmente allievo del Pittore di Licurgo. Infatti nelle prime opere è sensibile la derivazione da questo maestro. Tuttavia lo stile del Pittore del P. è particolare. Le sue figure sono caratterizzate dal profilo tagliente, dal collo sottile ed ...
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OSPEDALE
B. D'Agosta
L'o. medievale fu inizialmente un'istituzione dalle funzioni generiche e difficilmente definibili, con una tendenza alla selezione più che alla specializzazione. Infatti, soprattutto [...] cura di malati e feriti - come oggi viene inteso -, ma aveva un significato assai vicino a quello suggerito dalla sua derivazione etimologica: dal lat. hospes òspite'. Ciò non toglie che nell'o. medievale si accogliessero anche dei malati, ma non in ...
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RINYO-CLACTON, Civiltà di
A. Palmieri
Nome convenzionale dato a una facies della civiltà preistorica nelle Isole Britanniche. Esso circoscrive uno degli aspetti culturali che ivi si delineano nella [...] il Piggott ha definito "Neolitici Secondari", in quanto proprî di gruppi locali di cacciatori-pescatori di derivazione mesolitica, i quali avrebbero assimilato tradizioni delle comunità agricole intrusive ("Neolitico Primario") stabilitesi in loro ...
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Solutreano Industria litica del Paleolitico superiore, diffusa nel Sud-Ovest della Francia, in Spagna e in Portogallo, dove succede al Gravettiano e precede il Maddaleniano, tra circa 22.000 e 17.000 anni [...] di Solutré (Saône-et-Loire). L’origine del S. è ancora dibattuta; tra le varie ipotesi vi sono una derivazione dal Gravettiano occidentale o una provenienza alloctona dall’Europa nord-orientale. Tra le manifestazioni artistiche della civiltà s. vi ...
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VIHARA
G. Scaglia
Il v. è quella parte di un complesso di vani tagliati nella roccia, usato come abitazione dai monaci buddisti, e consiste in un cortile con celle individuali.
L'accesso alle celle [...] a più piani, i cui particolari di intreccio e gli archi a ferro di cavallo intagliati nella pietra indicano chiaramente la derivazione da prototipi lignei. L'esempio più antico che si conosca è quello di Lhomas Rishi, del periodo Maurya (v.).
Bibl ...
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FRONTONE (τύμπανον, tympanum)
P. E. Arias*
Spazio triangolare situato al disopra dell'architrave dei lati brevi del tempio greco, limitato dalla cornice orizzontale (gèison) e dai rampanti. Alla teoria [...] di Apollo dello Scasato dal quale provengono due torsi fittili di figure maschili e varie teste che denotano una chiara derivazione lisippea, del III sec. a. C. Quanto ormai la decorazione frontonale fosse vicina all'arte greca ma nello stesso tempo ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.