VENEZIA
G. Lorenzoni
Città del Veneto, capoluogo della regione, distesa tra le coste e le isole lagunari.In età romana V., come città urbanisticamente organizzata, non esisteva. La Regio X dell'Impero [...] facciata della basilica, e ancora tre lastre marmoree della facciata, legate al Maestro di Ercole. E all'interno potrebbero derivare dal bottino le lastre di porfido rosso e verde dei due pulpiti, quello rosso riservato principalmente al doge, quello ...
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Vedi CAPITELLO dell'anno: 1959 - 1994
CAPITELLO
G. Matthiae
S. Donadoni
G. Garbini
Red.
Red.
G. Matthiae
S. Donadoni
G. Garbini
G. Matthiae
È l'elemento sovrapposto alla colonna, all'anta o [...] con motivi vegetali assai complessi, ripetuti in circolo da 8 fino a 32 volte. L'effetto ne è assai ricco; una derivazione dal c. corinzio, che forse sarebbe possibile sostenere per l'età tolemaica, è esclusa dal fatto che l'inizio della serie ...
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ATRIO (atrĭum)
G. Matthiae
È il cortile interno della domus italica nel quale in origine si svolgeva la vita familiare; era quindi ambiente di rappresentanza, di ricevimento, di lavoro, sede del focolare [...] prodotto in esso dal focolare, cui va aggiunta l'etimologia ricordata da Varrone (De lingua Latina, v, 162) che lo fa derivare dagli Atriates etruschi; sta di fatto che il termine athre, forse equivalente di aedes o di una sua parte, ricorre spesso ...
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CRISIPPO (Χρύσιππος, Chrysīppus)
A. Giuliano
Filosofo nato a Soli di Cilicia (o a Tarso) nel 280, morto ad Atene nel 205 circa a. C. Famoso dialettico, scrisse numerosissime opere, fu capo della scuola [...] ad Arato e non a C. i ritratti in marmo sino ad ora presi in esame ed inoltre non giustifica la derivazione del torso di Parigi dalla statua del Ceramico.
A difesa della identificazione tradizionale, è stato osservato che le immagini rappresentate ...
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CAPITELLO
C. Barsanti
Modulo architettonico fondamentale connesso con un sostegno (colonna, pilastro, lesena, anche eventualmente addossati a pareti, nel qual caso si ha un semicapitello) e con altre [...] , Précis d'archéologie du moyen âge, Paris 1908; G.T. Rivoira, Le origini dell'architettura lombarda e delle sue principali derivazioni nei paesi d'oltr'alpe, Milano 19082 (Roma 1901-1907), pp. 164-165, 254; R. Hamann, Die Kapitelle im Magdeburger ...
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Vedi RITRATTO dell'anno: 1965 - 1996
RITRATTO
R. Bianchi Bandinelli
J. Auboyer
R. Bianchi Bandinelli
SOMMARIO. - 1. Premesse generali. - 2. Egitto. - 3. Mesopotamia. - 4. Periodo achemenide. - 5. [...] , i ritratti su monete, su gemme e camei (v. Glittica). Ma l'antichità conobbe anche il r. in pittura e il suo derivato in mosaico. Di quest'ultimo tuttavia si hanno testimonianze solo per l'età romana. Plinio (Nat. hist., xxxv, 4) ci dice che ...
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Vedi APULI, Vasi dell'anno: 1958 - 1994
ÀPULI, Vasi
A. Stenico
Sotto questa denominazione è compresa la produzione di ceramica dipinta di tradizione tecnica e stilistica greca, soprattutto attica, che [...] opera del Pittore di Sisifo si svilupparono indipendentemente nell'attività dei suoi immediati seguaci e da esse si suol far derivare le due correnti nelle quali si divide la vastissima produzione a. del pieno IV secolo. Abbiamo dei pittori autori di ...
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Vedi SARDA, Arte dell'anno: 1966 - 1997
SARDA, Arte
G. Lilliu
Le prime manifestazioni plastiche e grafiche in Sardegna si presentano nell'età eneolitica.
Si tratta di rilievi e statuette e di ornati [...] Castelluccio) e di altre aree culturali mediterranee. Le figurette marmoree (Anghelu Rùju, Portoferro, Turriga) sono di derivazione egeo-cicladica e palesano il senso ‛astratto', mantenuto anche nelle imitazioni locali del tipo (Conca Illònis); nella ...
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Popoli e culture dell'Italia preromana. I Reti
Franco Marzatico
I reti
Si deve a Catone il Vecchio la prima menzione del termine “retico”, utilizzato per identificare un vino molto apprezzato, come [...] (Nat. hist., III, 130) sembra assumere al riguardo una posizione di maggiore prudenza, affermando che “si reputa” una derivazione dei Reti dagli Etruschi, espulsi dalla Pianura Padana nell’area alpina in seguito alla pressione dei Galli. Il nome dei ...
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L'architettura: caratteri e modelli. Periodo tardoantico e medievale
Richard Hodges
Günter P. Fehring
Stefano Gizzi
Éliane Vergnolle
Anna Sereni
Elisabetta De Minicis
Francesca Romana Stasolla
Enrico [...] Costantinopoli si hanno solo indizi dell'esistenza di un tipo di abitazione signorile con portico al piano terreno, forse derivato dall'architettura di età imperiale. Ad una diversa tipologia si ascrivono pochi edifici tardi a più piani, con facciata ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.