L’arabo rappresenta probabilmente, nell’immaginario collettivo degli italiani, la lingua di più difficile comprensione in assoluto, tanto da essere entrata in locuzioni quali “parlo arabo?”. Ciononostante, [...] dei formaggi2.5. Francesco Crifò, La fama condisce tutte le vivande. Breve rassegna di nomi di persona, toponimi e loro derivati nel lessico gastronomico2.6. Enzo Caffarelli, Dal marchio al lessico: deonimici di “marca”2.7. Debora de Fazio, Deonimici ...
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Francesco CrifòIl nostro latino quotidianoFranco Cesati, Firenze, 2024 Sull’«Europeo» del 14 ottobre 1962 uscì un articolo, a firma di Achille Campanile, dal titolo Apertis verbis, ore rotundo, urbi et [...] , Crifò fa seguire un’attenta articolazione dei primi in diversi tipi sulla base di elementi che manifestano la derivazione dal latino scritto per conservatorismo ora nella fonetica e nella grafia, ora nella grammatica e nella formazione della ...
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La parola Antropocene, coniata nel 2000 da Paul Crutzen, premio Nobel per la Chimica nel 1995, indica un «periodo geologico caratterizzato dalla funzione centrale dell’essere umano nella modificazione [...] lombardo Milan l’è on gran Milan, innànz indree, dal calabrese godimagno), frasi in italiano ma con costrutti sintattici di derivazione dialettale («l’è svelto di comprendonio»), modi di dire (tra il lusco e il brusco), proverbi (Asino che ha fame ...
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Dalla lorenza (graticola) alla lucìa (ballo popolare). La personificazione nella formazione deonomasticaPer il ciclo di interventi dedicati alla deonomastica, introdotto da Wolfgang Schweickard [...] (vedi GDLI, s.v. stèfano) e napoletana (nel Cunto de li Cunti di Giovan Battista Basile), dal nome proprio Stefano (derivato dal greco Stéphanos ‘corona’, che per Niccolò Tommaseo «porta l’idea di ambito o circuito, idea recata alla capacità dello ...
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JilbabPartiamo da un episodio di cronaca di qualche anno fa. Silvia Romano, volontaria milanese sequestrata in Kenya nel 2018 da un gruppo di estremisti islamici, viene finalmente liberata e torna in Italia [...] Zingarelli, s.v. hijab), mentre la pagina Neologismi del portale Treccani segnala anche la circolazione di un suo derivato di derivazione inglese (hijab porn). Restano pochi dubbi ormai anche sulla grafia: hijab ha migliaia di riscontri sui giornali ...
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Carlo Picozza, Fausto Raso e Santo StratiS.O.S. Scrittura. Primo soccorso linguisticoRoma, Media&Books, 2020 Il volume S.O.S. Scrittura. Primo soccorso linguistico di Carlo Picozza, Fausto Raso e Santo [...] gli strumenti per la comunicazione di massa. Non midia come spesso capita di ascoltare: la parola è di derivazione latina (medium, medii), non anglosassone» (p. 80) ma invero anglolatinismo.L’approccio "logicistico", sottolineato da Carlo Picozza ...
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La genealogia di Pinocchio posta a cappello del terzo capitolo delle Avventure lascia già intravedere gli interessi onomastici di Collodi, che sono formidabili nei suoi racconti meno famosi.La novelletta [...] nome sono comunque denotate dal luogo di appartenenza: così l’oste del Gambero Rosso; e qui non va dimenticata l’ipotesi della derivazione di nomi e cognomi anche da insegne e nomi appunto di locande e altri edifici privati e pubblici.Infine, la ...
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Abbiamo presentato in due precedenti rubriche i suffissi più frequenti tra i nostri cognomi (-ino, -ello, -etto, -one) ma altrettanto diffusi e importanti sono gli esiti del latino -arium, che ha dato [...] , Cerbai, Fornai, Gattai, Granai, Marinai, Merciai, Panerai, Renai, Storai, Vaccai. I cognomi non toscani in -ai hanno tutt’altra derivazione (così i sardi Usai e Cappai, il veneto Cattai, il friulano Monai, il siciliano Testai o il piemontese Vinai ...
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Riprendiamo l’analisi dei suffissi dei cognomi, elemento fondamentale per comprendere la formazione dei moderni nomi di famiglia e per orientarci nella distribuzione territoriale, essendo i suffissi in [...] e Rizzitano (entrambi valgono ‘di Reggio Calabria’), Salernitano, Sciacchitano, Tarsitano).Un ulteriore suffisso è -oto/a, di derivazione greca e neogreca (da -otes), tipico dell’estremo Sud d’Italia: Aliota, Candioto, Castriota, Liparota e Liparoti ...
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Sul Vocabolario Treccani online, il sostantivo maschile coraggio viene definito come «la forza d’animo nel sopportare con serenità e rassegnazione dolori fisici o morali, nell’affrontare con decisione [...] molto, di coraggio, per andare contro corrente e per dichiarare la propria fragilità. Ciò che emerge, confermato anche dalla derivazione latina della parola, è che avere coraggio significa avere cuore. Forza d’animo nel sopportare con serenità e ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.
Linguistica
Processo mediante il quale si crea una forma (tema o parola) da una radice o da una parola preesistente. Si distinguono comunemente una d. primaria, quando da una radice o base si formano temi primari, nominali o verbali (per es.,...
La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), a un elemento lessicale (una radice, un...