timoma
Tumore del timo, costituito dalla proliferazione neoplastica delle cellule ghiandolari epiteliali associata a un incremento dei timociti; i t. sono generalmente caratterizzati da un ridotto grado [...] a miastenia grave e ad altre neoplasie non timiche (linfomi, mieloma multiplo, ecc.). Sulla base della loro derivazione istogenetica, accertabile all’indagine istopatologica, i t. si distinguono in corticali, midollari, prevalentemente corticali e ...
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calcolo integrale
calcolo integrale parte dell’analisi matematica che si occupa della nozione di integrale, nelle due accezioni di questo termine: → integrale definito, che generalizza il problema della [...] a una linea (quando sia data l’equazione della linea), e → integrale indefinito, corrispondente all’inverso dell’operazione di derivazione. Il teorema fondamentale del calcolo integrale mostra che queste nozioni si riconducono l’una all’altra. Per le ...
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scostamento Nelle costruzioni meccaniche, differenza fra le dimensioni effettiva e nominale di un pezzo; la differenza fra s. massimo e s. minimo ammissibile è pari al campo di tolleranza.
In artiglieria, [...] s. o anche angolo di s. è l’angolo di cui deve ruotare una bocca da fuoco attorno all’asse verticale, per correggere la derivazione. ...
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Romanziere, nato a Saliceto Panaro (Modena) il 7 settembre 1881. Il romanzo Mimì Bluette, fiore del mio giardino (Milano 1916) gli valse la più fragorosa e vasta celebrità, che durò, mentre la critica [...] si mostrava tenacemente ostile, per qualche anno dopo la guerra. Chiara è la derivazione dannunziana del Da V.: gl'ideali di vita superiore coi quali il D'Annunzio cercava di evadere dalla vita borghese si sono, realizzandosi, imborghesiti a loro ...
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MARZIALE, Marco
Gino Fogolari
Pittore veneziano della fine del Quattrocento. Nel 1492 lavorava ai grandi "teleri" della sala del Gran consiglio di Palazzo ducale agli ordini del Giambellino e l'anno [...] seguente era fatto membro della Scuola grande di S. Marco. Ne abbiamo opere datate sino al 1507. È evidente la derivazione dal Giambellino in un suo quadro di Venezia oggi al Museo Correr, firmato e datato 1498, raffigurante la Circoncisione e in una ...
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PONCARALE
Gianmarco Cossandi
– Famiglia bresciana appartenente a quella nobiltà feudale, che deve – come ovunque accade nell’Italia del pieno medioevo – il consolidamento della propria denominazione [...] proprietà fondiarie.
Appare ormai non più riproponibile l’ipotesi avanzata da Fausto Lechi (1977) circa una derivazione longobarda della famiglia, individuando nel territorio di Poncarale un’antica fara, né verificabile quella, pur suggestiva ...
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Studioso di storia, di tecnica militare e di filosofia (Napoli 1832 - Roma 1899). Comandante di divisione e di corpo d'armata; insegnò alla Scuola di guerra; deputato al parlamento e dal 1892 senatore, [...] la necessità per l'Italia dell'alleanza con Germania e Austria. Interessato a problemi di filosofia della storia di derivazione hegeliana (Saggi di critica storica, 1858; L'architettura considerata in relazione alla storia del mondo, 1862), M., nel ...
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semantema In linguistica, elemento della parola portatore del significato, in quanto separato dal morfema, cioè dal suffisso flessionale, che ne determina la funzione sintattica nella frase. Una volta [...] parte residua di una parola può essere costituita da una sola radice o da una radice determinata da un suffisso di derivazione (tema derivato), o da due o più temi in composizione; si distingue in conseguenza il s. radicale e il s. tematico. Il primo ...
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Letterato (Pietrafitta 1836 - Bellavista, Portici, 1916), prof. (dal 1878) di letteratura italiana nell'univ. di Napoli. Senatore (1905). Notevoli la vastità della cultura e la ricchezza degli interessi, [...] tentò di conciliare le esigenze della critica positivistica con quelle di una critica estetico-psicologica di derivazione desanctisiana. Opere principali: Saggi critici (1876); Studi sul Petrarca (1878); Studi di letterature straniere (1893); Studi ...
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I prefissi sono ➔ affissi (tecnicamente morfi legati), cioè elementi che non possono occorrere da soli, che si aggiungono alla parte iniziale di una parola (tecnicamente, un lessema). Tale processo di [...] che spaziale. Anche molti prefissi negativi e alterativi hanno origine da impieghi spaziali. L’impiego dei prefissi nei valori derivati può prevalere rispetto all’originario valore spaziale: cfr. dis- e s- per la negazione, iper- e super- per l ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.