mieloplassi
Cellula gigante polinucleata, presente nel midollo osseo, che ha la funzione di distruggere le cellule ossee e quelle cartilaginee alla fine del loro ciclo vitale. Tumore a m. (detto anche [...] tumore a cellule giganti o mieloplaxoma, o osteoclastoma): tumore, a decorso prevalentemente benigno, a presunta derivazione da elementi scheletrici deputati al riassorbimento dell’osso e della cartilagine. Localizzato prevalentemente nelle zone a ...
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PORFIRINURIA
Fernando Marcolongo
. È un'anomalia del ricambio dei pigmenti caratterizzata dalla produzione di abnormi quantità di alcuni derivati dall'emoglobina, le porfirine, che s'accumulano nell'organismo [...] è solubile negli alcali.
Il significato di queste porfirine è ancora oscuro. È certo che esse non hanno solo il significato di derivati dell'emoglobina come, per es., i pigmenti biliari; d'altra parte non è da trascurare la loro origine esogena, cioè ...
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TIASO (ϑίασος, thiăsus)
Margherita GUARDUCCI
Ugo Enrico PAOLI
Questa parola, la cui provenienza è incerta, ci si presenta per la prima volta in un frammento del poeta dorico Alcmane, nel senso di [...] "banchetto". Poi la troviamo usata nel significato di compagnia religiosa o anche, per derivazione, in quello di festa celebrata da una compagnia religiosa. Più tardi ancora il termine ϑίασος viene usato dai Greci per indicare una qualunque ...
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LOTTI, Lorenzo detto il Lorenzetto
Giampiero Pucci
Scultore e architetto, nato a Firenze nel 1490, morto a Roma nel 1541. Probabilmente fu educato all'arte sotto la guida del padre, orafo e fonditore [...] di campane; in ogni modo le sue opere non dichiarano che una generica derivazione dalla scultura fiorentina dell'ultimo Quattrocento. Nel 1514 ebbe l'incarico di compire il monumento del cardinale Niccolò Forteguerri nel duomo di Pistoia, già ...
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AMBROSIO, Gabriele
Rosalba Amerio
Nato a Torino nel 1844, da giovinetto si impiegò come sbozzatore presso scultori locali; fu allievo (tra i migliori, secondo lo Stella) di V. Vela all'Accademia Albertina [...] e il discreto naturalismo della sua scultura mantenne sempre i caratteri di questa derivazione. Partecipò alla campagna di guerra del 1866. Nel 1871 vinse il concorso indetto dalla città di Saluzzo per il monumento a Gian Battista Bodoni, che venne ...
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Gorra, Egidio
Cesare Federico Goffis
, Letterato e filologo (Fontanellato 1861-Pavia 1918), docente di storia comparata delle letterature neolatine nell'università di Pavia, ivi e poi a Torino rettore. [...] Studiò la leggenda troiana in Italia, il Fiore; si dedicò alla morfologia, ai dialetti italiani, alla derivazione del volgare dal latino parlato, alle origini della lingua e letteratura spagnola, al Roman de la Rose. Fu a lungo direttore del " ...
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ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani)
ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani) Associazione senza scopi di lucro, fondata nel 1901, che comprendeva 7.133 Comuni nel 2010. L’associazione [...] ha come compito principale la tutela degli interessi generali dei Comuni, delle Città metropolitane e degli enti di derivazione comunale, di cui costituisce il sistema di rappresentanza presso il Governo, il Parlamento, le Regioni e le Province. L’ ...
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Grammatico latino (3º sec. d. C.) che in circa 3000 versi compose un trattato di prosodia e metrica (giunto a noi incompiuto) distinto in 3 libri: de litteris (in versi sotadei), de syllabis (in tetrametri [...] trocaici ed esametri), de metris (in metri varî), seguendo la teoria di Cesio Basso della derivazione di tutti i metri dal trimetro giambico e dall'esametro dattilico. ...
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L'Ottocento: astronomia. La meccanica celeste dopo Laplace: la teoria di Hamilton-Jacobi
Craig Fraser
Michiyo Nakane
La meccanica celeste dopo Laplace: la teoria di Hamilton-Jacobi
La teoria di Hamilton-Jacobi, [...] '. Avvalendosi di un'idea che egli aveva trovato probabilmente in Poisson (di cui aveva consultato la memoria del 1809), pose la derivata parziale di T rispetto a .qi uguale a una nuova variabile pi e quindi mostrò che le n equazioni di Lagrange del ...
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prodotto, derivata di un
prodotto, derivata di un in analisi, date due funzioni reali di variabile reale ƒ(x) e g(x), supposte entrambe derivabili, la derivata prima del loro prodotto è D [ƒ(x)g(x)] [...] = ƒ′ (x) ⋅ g(x) + ƒ(x) ⋅ g′ (x). Per esempio, data la funzione y = x 2sinx la sua derivata è y′ = 2xsinx + x 2cosx (→ derivazione). Si veda, inoltre, la tavola delle regole di derivazione. ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.