Dottrina di derivazione omeopatica, formulata da C. Hering (1800-1880), secondo la quale le affezioni morbose andrebbero curate con i prodotti stessi della malattia (per es., proglottidi di tenia cotte [...] somministrate per via orale ai soggetti parassitati dal verme, e procedimenti simili) ...
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Tumore maligno di derivazione e struttura epiteliali (e perciò spesso usato in sinonimia con carcinoma), originato dagli epiteli malpighiani di rivestimento o da zone metaplasiche di epiteli ghiandolari; [...] coinvolge, oltre l’epidermide, anche organi ghiandolari profondi ...
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Origine molteplice, derivazione da ceppi diversi (direttamente contrapposto a monogenesi). In biologia, il termine indica l’origine di un gruppo di organismi da forme primitive diverse, anziché da una [...] sola (➔ monogenesi), o l’origine di un nuovo gruppo in più località o più volte nel tempo. Poligenismo geografico Teoria secondo la quale la stirpe umana sarebbe derivata da più ceppi distribuiti in luoghi diversi della Terra. ...
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Termine di derivazione araba che nell’uso europeo designa i santi musulmani, vivi o defunti, e i semplici mausolei in cui essi sono sepolti e la cui forma più caratteristica consiste in una costruzione [...] cubica coperta a cupola e isolata sui quattro lati. In arabo, invece, murābiṭ non è riferito ai mausolei (detti qubba), ma solo ai santi non sceriffi, la cui virtù benefica si estende agli oggetti di loro ...
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Osso di derivazione cartilaginea della regione orbitotemporale o sfenoidale del neurocranio dei Vertebrati, in cui lateralmente a un basisfenoide e a un presfenoide si ossificano due alisfenoidi e due [...] orbitosfenoidi. Negli Anfibi Anuri contrae rapporti con il mesetmoide con il quale forma un osso, lo sfenetmoide, unico della regione sfenoidale. Negli Uccelli, centri di ossificazione omologhi degli o. ...
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Gòlem Figura mitica di derivazione cabalistica, che rappresenta un "essere informe" a cui viene data la vita magicamente attraverso la recitazione di combinazioni di lettere alfabetiche. Il mito del G. [...] trae origine dal tardo Talmūd e si sviluppa durante il Medioevo negli ambienti del hasidismo tedesco; riemerge quindi presso la comunità ebraica di Praga nella leggenda del rabbino Löw, fiorita sullo scorcio ...
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In biologia, derivazione di un dato gruppo di organismi per evoluzione da una sola forma primitiva; si può riferire sia a gruppi limitati (per es., la specie umana) sia a gruppi molto vasti e a tutti i [...] viventi.
Nella teologia cattolica, per monogenismo si intende l’unità originaria del genere umano, in quanto esso trae origine da un unico primo uomo, Adamo, com’è affermato esplicitamente in più passi ...
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Istituto di derivazione anglosassone che indica genericamente un vincolo costituito sulla nave, sul carico o sul nolo a garanzia dei creditori. Alcuni esempi di l. richiamano le ordinarie figure del pegno [...] garanzia reale sulla nave, o anche sul carico o il nolo, a soddisfacimento di crediti sorti per l’esercizio della navigazione o derivati da danni causati dalla nave. Esso si configura come una actio in rem, che abilita il creditore ad agire per la ...
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Termine di derivazione anglosassone utilizzato per designare il delitto di abuso di informazioni privilegiate.
Tale reato è stato introdotto nell'ordinamento giuridico italiano con la l.n. 157/1991 attuativa [...] in modo sensibile sui prezzi dei predetti strumenti. Caratteristiche analoghe connotato l'informazione privilegiata concernente strumenti derivati che i partecipanti ai mercati in cui tali strumenti sono negoziati si aspettavano di ricevere secondo ...
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LINGUISTICA
Elemento, di derivazione o determinazione morfologica, costituito da uno o più fonemi o sillabe, che è inserito nell’interno di una parola, per lo più nell’interno della radice stessa: per [...] es. -n- nel lat. relinquo (perfetto reliqui). Si contrappone a prefisso e suffisso.
Tecnica
Opera di finitura di un edificio destinata alla chiusura dei vani di porte e finestre. La denominazione di i. ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.