La grammaticalizzazione è il fenomeno per cui forme linguistiche libere (per es., parole) perdono gradualmente l’autonomia fonologica e il significato lessicale, fino a diventare forme legate con valore [...] s’inganna di lontano;
però alquanto più te stesso pungi»
(Dante, Inf. XXXI, 23-28)
L’attuale valore avversativo è derivato da contesti in cui però era accompagnato da una negazione, creando i presupposti per un’inferenza di tipo appunto avversativo ...
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La negazione di frase è una risorsa che segnala che la situazione descritta in una frase non sussiste: in altri termini, essa inverte il valore di verità di una frase dichiarativa. In italiano, dove essa [...] parlo mica e nelle forme di negazione dei dialetti settentrionali menzionati nel § 3, dove mi(g)a «non» è pure derivato dal lat. mīcam «briciola». In tali dialetti la negazione postverbale, d’uso obbligatorio, rappresenta la fase finale del ciclo di ...
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Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia articolatoria superiore rispetto al grado tenue delle consonanti semplici. In lingua italiana quindici consonanti possono essere pronunciate sia tenui sia intense: otto occlusive (/p/, /b/, /m/, ...
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Stato interno dell’Europa orientale, confinante con la Slovacchia a N, l’Ucraina a NE, la Romania a E, la Serbia e la Croazia a S, la Slovenia e l’Austria a O.
Il territorio ungherese si presenta per [...] di impedire l'accesso a un sostegno economico ormai indispensabile. Un grave colpo all'immagine pubblica del premier è derivato inoltre dalle pressanti accuse di plagio che nell’aprile del 2012 hanno costretto a rassegnare le dimissioni il presidente ...
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Vicino Oriente antico. L'origine della scrittura e del calcolo
Denise Schmandt Besserat
Jean-Jacques Glassner
Jöran Friberg
Robert Englund
L'origine della scrittura e del calcolo
Le registrazioni [...] riguardanti le razioni o le quantità d'orzo rende possibile una stima, anche se grossolana, delle unità del sistema C e dei sistemi derivati C*, C′ e C″: l'unità d equivale a 6c, mentre c equivale a 5M. Questo rapporto è confermato da numerosi esempi ...
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Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] a cui corrispondono, per i nomi femminili, mammana, puttana, marchesana.
Per la formazione del plurale, i nomi in -o, derivati dalla II declinazione latina o a tale modello flessivo assimilati, continuano il nominativo plurale latino in -ī: lupi < ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] , diffuso accanto a i soprani); da notare che a volte – anche in conseguenza di mutamenti nel costume – il nome maschile è il derivato e il femminile la base (divo «attore di successo» è posteriore a diva; mammo «padre che fa le veci della madre» e ...
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Scrivere e digitare
Giuseppe Antonelli
Il ritorno alla scrittura
Fino a una ventina d’anni fa, il dominio dell’audiovisivo – dei media detti non alfabetici – faceva prevedere una progressiva perdita [...] e dalla stampa» (Orality and literacy. The technologizing of the word, 1982; trad. it. 1986, pp. 29-30).
Ne derivava, nel campo degli studi linguistici, un grande interesse per le varietà trasmesse: quella della televisione – innanzi tutto – e della ...
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Raffaele Simone
Lingue
E glòssama e’ fonì, fonì manechò (in griko, «La nostra lingua è voce, voce soltanto»)
Lingue minacciate
di Raffaele Simone
20 febbraio
Alla vigilia della giornata internazionale [...] è quello del griko, secolare varietà di greco parlata e scritta in una parte del Salento e della Calabria, derivante da antiche (secondo alcuni antichissime) immigrazioni. Il griko, pur avendo alle spalle una rispettabile tradizione di letteratura e ...
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Gino Roncaglia
Lingua e tecnologia
Usi della lingua e strumenti di rete
di Gino Roncaglia
27 gennaio
A San Francisco, Steve Jobs, fondatore e amministratore delegato di Apple, presenta iPad, ‘tavoletta’ [...] greco (Sparta). Sempre in Grecia, dal 1550 a.C. in avanti, si venne formando e fu usato un altro sistema grafico, derivato dalla lineare A, detto lineare B, interpretato da Michael Ventris nel 1952; si tratta di un sistema fonetico su base sillabica ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.