Giovanni Adamo
Valeria Della Valle
Le parole dell’anno
Parole ed espressioni hanno la capacità di fotografare la vita sociale di coloro che parlano la stessa lingua, evocando vicende e stili di vita [...] «bungabunghese»: «Ne vedi di ogni». Così dicono fra di loro molte ragazze (Mario Ajello, Messaggero.it, 19 gennaio 2011).
Derivato dal s. m. bunga-bunga (‘sorta di festino ispirato a presunti riti tribali africani’) con l’aggiunta del suffisso -ese ...
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Gli ultimi quarant'anni hanno apportato dei cambiamenti profondi alle nostre conoscenze delle l. a.; scoperte di nuovi documenti, decifrazione di scritture, nuovi studi si sono succeduti con tale rapidità [...] a determinare.
Il licio (v. XXI, p. 91) è anch'esso attestato a partire dal 6° secolo a. C. in un alfabeto derivato dal greco; le iscrizioni più numerose sono pietre tombali in Licio A (uno dei due dialetti) del 40 secolo. Allo stesso periodo ...
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Giurista, filosofo, teologo e filologo olandese (Delft 1583 - Rostock 1645). Considerato il fondatore del diritto naturale, o giusnaturalismo, moderno, nella sua opera principale De iure belli ac pacis [...] propriamente detto, "il quale comprende l'astenersi dalle cose altrui, la restituzione dei beni altrui e del lucro da essi derivato, l'obbligo di mantenere le promesse, il risarcimento del danno arrecato per colpa propria, il poter essere soggetti a ...
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Il futuro (o futuro semplice) è un tempo verbale dell’➔indicativo (➔ coniugazione verbale) con cui si esprimono azioni o eventi successivi al momento in cui si emette l’enunciato (tecnicamente, il momento [...] romanzo indicherebbero che nella semantica del futuro il valore modale sia centrale, mentre il valore temporale sarebbe derivato e secondario. Secondo altri (Fleischman 1982: 154) la lettura epistemica si sarebbe sviluppata soltanto dopo il fissarsi ...
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Con alterazione si designa il fenomeno, riconducibile alla ➔ formazione delle parole, per cui un affisso modifica una parola senza mutarne né la categoria grammaticale né le proprietà denotative essenziali. [...] di alterati avverbiali. Si noti inoltre che gli alterati in generale si prestano raramente a operare come basi di derivazione (sono impossibili *freddinità, *gelatineria, o anche *durettamente; cfr. Ricca 2004: 483). Con gli indefiniti, in genere l ...
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Si dicono prefissoidi una serie di morfemi con significato lessicale che non possono occorrere da soli (tecnicamente, morfemi lessicali legati; ➔ morfologia), perlopiù di origine greca o latina, del tipo [...] composti italiani: patente auto, autobotte, raduno moto. Alcuni tra essi ammettono, come i prefissoidi etimologici, la derivazione per suffissazione: autista, videata.
I prefissoidi di origine greca, molto più numerosi di quelli di origine latina ...
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In italiano diverse parole grafiche contengono lettere ripetute tradizionalmente chiamate doppie (➔ doppie, lettere). La ripetizione riguarda principalmente le consonanti. In particolare, va osservato [...] ➔ francesismi (tutti accentati sulla prima delle due vocali: matinée, tournée) e ➔ anglicismi (duty free, frisbee); anche linea ha per derivato lineetta, da cui il composto guardalinee;
(b) con ii si hanno solo i plurali delle parole in -io – quando ...
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(lat. Samnium) Regione storica dell’Italia meridionale, che non ha avuto mai limiti ben definiti e non è stata mai, in epoca moderna, un’unità amministrativa. Corrispondeva originariamente al territorio [...] -umbra comprendente anche i Campani, i Lucani e i Bruzi. La lingua è documentata da iscrizioni, bolli laterizi, leggende monetali (databili tra il 4° e il 1° sec. a.C.) redatte nei caratteri di un alfabeto locale derivato da quello etrusco-campano. ...
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Giovanni Adamo
Valeria Della Valle
Dagli ‘esodati’ allo ‘spread’ con tutti i suoi derivati (caro-spread, anti-spread). Questi alcuni dei termini più ricorrenti nel corso dell’anno. Insieme a ‘tecnogoverno’ [...] affinché i partiti recuperino legittimità e credibilità (A[lberto] D[i] M[ajo], Il Tempo, 23 giugno 2012, p. 7, ‘Primo Piano’). Derivato dal v. tr. formattare con l’aggiunta del suffisso -(t)ore.
Greexit (Grexit) s. m. o f. e agg. inv. L’uscita ...
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L’espressione lingua pidgin (forse da pitsin, versione in pidgin inglese della Cina dell’ingl. business «affari»: Shi 1992) designa le lingue che si sviluppano in situazioni di contatto di lingue e di [...] il loro modo di parlare italiano come L2 non sia orientato all’acquisizione dell’italiano è rivelato dallo sviluppo autonomo, forse derivato dalla L2 ma non copiato dalla L1, del pronome atono ce «(a) noi/ci», nel quale forme clitiche spagnole in -e ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.