Biologia
Ogni particolarità di forma, colore, struttura, composizione chimica, funzione, comportamento, tipica di un organismo. C. specifici Servono a distinguere una specie dalle altre di un medesimo [...] da Cristoforo van Dyck per i tipografi Elzevier di Amsterdam; i bodoniani, incisi e fusi da Giovanni Battista Bodoni derivandoli dal lapidario romano; gli etruschi o a bastone con le aste diritte senza chiaroscuro; l’egiziano, ad asta grassa ...
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VIRUS
Angelo Carere
Generalità. - Negli ultimi 30 anni la virologia ha avuto uno sviluppo enorme portando contributi fondamentali alla biologia e alla medicina; ciò è dimostrato anche dal fatto che [...] mulo e nell'asino; v. della peste suina; v. della peste e della pseudopeste (m. di Newcastle) aviaria; il secondo sembra derivato dal primo per mutazione; v. dell'aborto equino; v. della iatromelia, malattia enzootica dei topi di laboratorio; v. dell ...
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Definizione. − Il concetto di a.b. trova a tutt'oggi differenti definizioni: secondo alcuni autori è sinonimo di ''comunità biologica'' (Margaleff 1974 e alcuni dizionari enciclopedici), secondo altri [...] la predazione, o meglio, rappresentano momenti evolutivi verso un altro tipo. Si ipotizza cioè che il parassitismo pos sa derivare dalla interrelazione preda-predatore, e che possa evol vere verso il mutualismo, o che viceversa il mutualismo possa de ...
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Bioenergetica
Lloyd L. Ingraham
sommario: 1. Introduzione. 2. Forme chimiche di energia: a) introduzione; b) potenziale di riduzione; c) potenziale di idrolisi. 3. Fotosintesi: a) introduzione; b) stati [...] 3) e (4).
Nelle cellule, in effetti, vi sono derivati della riboflavina: uno è il flavin-mononucleotide o FMN (FMNH2 nella esterificata con acido ortofosforico. L'altro importante derivato flavinico presente nelle cellule è il flavin-adenin ...
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Bioinformatica
GGiovanni Paolella e Giuseppe Martini
di Giovanni Paolella e Giuseppe Martini
SOMMARIO: 1. Introduzione. ▭ 2. Acidi nucleici e proteine. ▭ 3. Metodi automatici di sequenziamento. ▭ 4. [...] fuori della loro portata. Lo sviluppo della bioinformatica, derivato dall'esigenza di gestire i risultati di questo tipo confronto di modelli di Markov. Pfam è una banca dati derivata che contiene allineamenti di famiglie di proteine e modelli di ...
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La seconda rivoluzione scientifica: scienze biologiche e medicina. Lo sviluppo della biochimica
Claude Debru
Lo sviluppo della biochimica
Scienza interdisciplinare nata dall'interazione tra la biologia [...] fisiologia muscolare. Tra il 1920 e il 1922, Otto Meyerhof dimostrò che l'acido lattico prodotto dal lavoro muscolare derivava dal glicogeno e che era in gran parte riconvertito in glicogeno in un processo ciclico (imponendo ulteriormente la nozione ...
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In biologia, c. batterica, metodo artificiale di coltivazione dei batteri in un mezzo che può essere liquido (brodo, latte, siero, sangue) o solido (gelatina, agar); il terreno nutritivo preparato sterilmente [...] 70 °C, per periodi di tempo indefiniti. Per aumentare ulteriormente l’uniformità delle linee cellulari si possono ottenere cloni derivanti da una unica cellula progenitrice: essi consentono di isolare cellule mutanti portatrici di difetti in una sola ...
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Alcune notevoli conquiste della biologia applicata, e in particolare della farmacologia, quali la scoperta dei sulfamidici, seguita a breve distanza da quella degli antibiotici, hanno destato il più vivo [...] Ciò è dovuto, da un lato, all'interesse che i fenomeni nucleari hanno per la genetica e allo stimolo che da ciò è derivato per una più completa conoscenza dei fenomeni della mitosi e della meiosi; d'altro lato, al fatto che l'indagine dei principali ...
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FOTOSINTESI (XV, p. 817; App. II, 1, p. 968)
Gaspare MAZZOLANI
Gli importanti progressi compiuti negli ultimi anni nella conoscenza del meccanismo fotosintetico sono stati resi possibili soprattutto [...] sul ciclo di H. A. Krebs rendono ammissibile che un composto a 3 atomi di carbonio (acido piruvico o derivato) possa essere reversibilmente trasformato in 2-glicerofosfato, si era ritenuto che questa sostanza potesse essere successivamente ridotta a ...
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Uomo: origine ed evoluzione
Phillip V. Tobias
di Phillip V. Tobias
Uomo: origine ed evoluzione
sommario: 1. Introduzione. 2. Il cambiamento del concetto di 'ominide'. 3. Nuove prospettive sulla datazione [...] evoluzione parallela di A. robustus e Homo. Secondo altri si trattava invece di sinapomorfie, ossia di caratteri comuni derivati dalla morfologia dell'ultimo antenato comune delle australopitecine robuste e di Homo, ritenuto da alcuni come una forma ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.