MAESTRI, Adriano de' (Adriano Fiorentino)
Valentina Sapienza
Non si conosce la data di nascita, convenzionalmente fissata al decennio 1450-60, di questo scultore, fonditore e medaglista, nato a Firenze [...] Non essendosi rinvenuta alcuna notizia di una famiglia "de' Maestri" di quella città, si è voluto ipotizzare che il padre avesse derivato il cognome dall'arte dei maestri di pietra e legname, cui doveva appartenere (Fabriczy, 1903, pp. 74 s.).
Il M ...
Leggi Tutto
MEGARON (μέγαρον)
F. Matz
Il termine m. risale ai poemi omerici: in senso ristretto indica l'ambiente principale della casa, sicché lo si potrebbe tradurre con la parola atrio, sala (δ 308, η 339, (ω [...] tanto al singolare che al plurale, significa la casa signorile nel suo complesso. Sembra che dal suo significato originario e proprio sia derivato l'uso di indicare con l'espressione m. il gineceo (σ 198) e il talamo (λ 374). L'aspetto proprio del m ...
Leggi Tutto
CHEIROGASTORES (Χαιρογάστορες)
L. Guerrini
Mitici architetti e scultori, appartenenti alla famiglia dei Ciclopi, connessi con la costruzione delle mura di Micene (Schol. Hes., Theog., 139) e col re di [...] , fissati in numero di sette e detti provenienti dalla Licia). Il nome viene spiegato da Strabone (loc. cit.) come derivato dai sostantivi "mano" e "ventre", per la loro voracità e sveltezza nel mangiare; sono ricordati anche da Ecateo (in ...
Leggi Tutto
Pittore (Napoli 1575 circa - ivi 1635). Formatosi direttamente sul Caravaggio, con probabilità durante un soggiorno a Roma, fu il primo napoletano a darne una interpretazione schietta e spoglia di abbellimenti [...] La lavanda dei piedi (Napoli, Museo di S. Martino), ecc. Verso il 1620 inclinò a un fare decorativo in parte derivato dai Bolognesi: ne sono esempio gli affreschi nella chiesa del Gesù Nuovo, i dipinti nella Certosa di S. Martino, ecc., fondamentali ...
Leggi Tutto
Vedi PATRASSO dell'anno: 1963 - 1996
PATRASSO (Πάτραι, Patrae)
A. Di Vita
Posta in una posizione di prim'ordine sul golfo omonimo, fra lo Ionio ed il golfo di Corinto, uno dei centri più importanti dell'Acaia. [...] (᾿Αρόη), l'acropoli di P., si sarebbe ingrandita per il sinecismo con altre due località vicine.
Il nome alla città sarebbe derivato poi da Patreus che vi avrebbe guidato una colonia achea della Laconia. La città fu unita al suo porto solo verso la ...
Leggi Tutto
DAKTYLOI IDAIOI (Δάκτυλοι ᾿Ιδαῖοι)
L. Guerrini
Figure mitiche, geni delle miniere, considerati come industri artefici del bronzo e del ferro. Già gli autori antichi spiegavano in vari modi il loro nome; [...] dita rappresentavano lo strumento principale (Apollod., Katàlogos Theòn). Probabilmente il nome deriva dall' azione manuale (v. anche Daidalos derivato da δαιδάλλω) e solo in un secondo tempo il monte Ida (che significa "dito") prese da loro questo ...
Leggi Tutto
MARTYRION (ματρύριον, memoria)
F. W. Deichmann
I termini martyrion, memoria nell'ambito della chiesa antica, indicarono i luoghi di Terrasanta riferibili a fatti della Bibbia e della vita di Cristo. [...] avevano raccolto le spoglie mortali dei martiri.
Pare che il m. abbia avuto origine con il culto stesso dei martiri, derivato a sua volta dal culto comune dei morti, allorché alla preghiera per il martire si aggiunse la preghiera per ottenerne l ...
Leggi Tutto
CAMPANIZZANTE, Gruppo
P. Bocci
Gruppo di alcune ceramiche etrusche a figure rosse del IV sec. a. C. che assomigliano, non solo nei motivi floreali dell'ornato, ma anche nella esecuzione delle figure, [...] serie tre vasi che possono essere della stessa mano: il cratere a calice 82 del museo di Bonn col gruppo di Dioniso ed Arianna, derivato più o meno direttamente da un vaso attico; lo stàmnos 15540 del Museo di Villa Giulia a Roma, e la coppa 268 del ...
Leggi Tutto
Scultore (Firenze 1399 o 1400 - ivi 1482), capostipite della famiglia di scultori. Tra i protagonisti del Rinascimento fiorentino, accanto a F. Brunelleschi, a Donatello, a Masaccio e al Ghiberti, ha saputo [...]
Si educò forse presso un orafo e con un periodo di ricerche nella bottega di L. Ghiberti, dal quale si mostra derivato nel gotico fluire di molte figure. Ma quando ci appare la prima volta sicuramente, nella cantoria per il duomo di Firenze (1431 ...
Leggi Tutto
CLASSICISMO
R. Bianchi Bandinelli
In ogni civiltà artistica si possono osservare fenomeni di c. riconoscendo come tali i movimenti stilistici aderenti a un gusto, che fu proprio di un periodo trascorso, [...] a paragone e a modello assoluto.
Il termine di "classico" è usato già in antico (per es. da Aulo Gellio) come derivato da classis (cioè appartenente alla prima classe dei cittadini) per gli autori considerati eccellenti e degni per questo di essere ...
Leggi Tutto
derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.