BUONAMICO BUFFALMACCO
L. Bellosi
Pittore di origine fiorentina, attivo nella prima metà del Trecento. Con il nome Buffalmacco vive nella letteratura novellistica trecentesca come figura di pittore burlone. [...] quasi certa del Giudizio finale dipinto da Bonaccorso di Cino (v.) nell'ospedale della Misericordia e Dolce di Prato e derivato da quello di Pisa (Meiss, 1971). Un esame degli aspetti della moda presenti negli affreschi del Camposanto spinge indietro ...
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SIMPOSIO (συνπόσιον)
S. de Marinis
Il s. costituisce la parte finale del banchetto greco e romano (dove ha il nome di commissatio), cioè un momento successivo e distinto dal dèipnon vero e proprio, durante [...] mensa accanto al marito. In realtà le figure femminili alternate sulle klìnai a quelle maschili sono senza dubbio un motivo di derivazione corinzia e attica ma, mentre là si trattava di etère, qui è oltremodo probabile che tali figure debbano essere ...
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MALAGA
S. Alcolea Gil
MÁLAGA (lat. Malaca; arabo Mālaqa)
Città della Spagna meridionale, in Andalusia, posta al centro di una baia prospiciente la costa del Marocco.In origine colonia punica, a partire [...] 1487, M. ebbe modo di arricchire il suo patrimonio architettonico con un interessante esempio di Tardo Gotico castigliano, derivato da Toledo. Si tratta della Puerta del Perdón, nel Sagrario della cattedrale, la cui costruzione fu intrapresa subito ...
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Vedi CARIATIDE dell'anno: 1959 - 1994
CARIATIDE (καρυᾶτις, caryatis)
G. A. Mansuelli
Figura femminile scolpita, usata in luogo di colonna o pilastro a sostegno di sovrastanti membrature architettoniche. [...] varianti del tipo Venezia-Mantova-Leningrado; in esse la monumentalità architettonica alquanto forzata si associa ad un panneggio derivato da schemi del sec. IV, ma con desinenze e linearismi tipicamente arcaistici. Le C. del tipo Venezia-Mantova ...
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Vedi OLYMPOS dell'anno: 1963 - 1963 - 1996
OLYMPOS (῎Ολυμπος)
G. Scichilone
Mitico, celeberrimo suonatore di flauto, originario di Frigia. Su questo nome convergono varie fonti relative all'invenzione [...] C. circa: Schauenburg, op. cit. p. 49, tav. 38, 1. (O.? rappresentato come un giovane, non caratterizzato, presso Marsia; derivato da composizione maggiore nella quale reggeva uno strumento a corda?). 15. Patera argentea da Biserta; Tunisi, Museo del ...
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COMIN (Comino), Giovanni
Alessandro Bevilacqua
Il Federici (1803, p. 105) dice del C. che fu autore nel 1673 di un disegno dell'altare del Rosario nella chiesa di S. Nicolo a Treviso e che nel 1676 [...] , quelle padovane, indicano nella complessità delle componenti linguistiche l'iter di formazione del C.: un barocco gioco di panneggi derivato dal Le Court, le cui opere poté studiare certamente a Venezia, ma forse già a Treviso; una sensibilità alla ...
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Vedi ELENA dell'anno: 1960 - 1960
ELENA (Flavia Iulia Helena)
R. Calza
Red.
Madre di Costantino; nata intorno al 250-257 d. C., probabilmente in Bitinia. Di bassa origine, concubina di Costanzo Cloro, [...] nel 1594 in una delle rovine più spesso riprodotte dai vedutisti e incisori, erano noti col nome di Tor Pignattara, derivato dai due strati di anfore ("pignatte") usate come materiale nella costruzione del piede della cupola, visibili per il parziale ...
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Milano
Margherita Zizi
Da nove secoli grande centro economico d’Italia
Situata nel cuore della Valle Padana, Milano è una metropoli europea e il centro più vitale dell’economia italiana. La città viene [...] rete di canali navigabili costruiti a partire dalla seconda metà del 12° secolo. I più importanti erano il Naviglio Grande, derivato dal Ticino, e il Naviglio Piccolo, progettato da Leonardo da Vinci nel 1460, che collegava Milano all’Adda e al Lago ...
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VÒLTA (fr. voûte; sp. bóveda; ted. Gewölbe; ingl. vault)
Giorgio ROSI
Gino BURO
In architettura s'indicano genericamente con questo termine le strutture di copertura caratterizzate dalla concavità geometricamente [...] sommità da un grande blocco piano che può considerarsi come la chiave pesante della cupola, alla quale, in conformità dell'uso derivato dal comportamento statico dei tipi più diffusi di vòlte, è stato dato da taluno il nome di pseudo-cupola.
L'uso ...
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Nelle Norme di accettazione delle polveri di roccia asfaltica per pavimentazioni stradali, redatte nel 1956 dal Consiglio Nazionale delle Ricerche, le rocce asfaltiche sono definite come: "rocce naturalmente [...] di roccia asfaltica. - È anch'esso un prodotto ottenuto dalla macinazione spinta di particolari rocce asfaltiche. Il "filler" (vocabolo derivato dal verbo inglese to fill, "riempire" è infatti un prodotto che serve a riempire i vuoti. Viene quindi ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.