Composti chimici, contenenti due volte il radicale ossimico =NOH e derivanti dalla reazione fra il gruppo carbonilico (delle aldeidi o dei chetoni) e l’idrossilammina. Possono presentarsi in più forme [...] isomere. Si distinguono in α, β, γ, … a seconda della posizione dei due gruppi =NOH (vicini o separati da uno, due, o più gruppi =CH2); le α-d. si chiamano anche gliossime dal nome del derivato più semplice: la d. del gliossale. ...
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primitivo
primitivo [agg. Der. del lat. primitivus, da primitus "in primo luogo", a sua volta da primus "primo"] [LSF] (a) Che si riferisce al momento della creazione di qualcosa che, a causa di successive [...] in partic. rispetto al momento attuale. (c) Di ente che non possa ricondursi ad alcun altro, in contrapp. a derivato. ◆ [FAF] Concetto p.: concetto non riducibile ad altri più semplici e quindi non esplicitamente definibile; per introdurlo si ricorre ...
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trono Seggio, per lo più grandioso e riccamente decorato, sopraelevato dal suolo e spesso coperto da un baldacchino, sul quale prende posto un sovrano o altro personaggio di grande autorità e dignità, [...] del grado. Il sedile di pietra nella sala del trono a Cnosso (tardo minoico II), a dorso alto e senza braccioli, derivato da modello ligneo, è considerato il più antico esempio. Quelli delle statue faraoniche sono senza braccioli e a schienale basso ...
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isolato
isolato [agg. Part. pass. di isolare (→ isolamento)] [LSF] Di corpo o sistema che sia in condizioni di isolamento acustico, elettrico, meccanico, termico, ecc.; si può anche dire, equival., di [...] punto i. per l'insieme dei punti della curva. ◆ [ALG] Punto i.: punto P che appartiene a un insieme I ma non al derivato di questo, cioè tale che esista un suo intorno il quale non contenga alcun punto di I diverso da P stesso: v. spazio topologico ...
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partitore
partitóre [s.m. e agg. (f. trice) Der. del lat. partitor -oris, dal part. pass. partitus di partire "dividere"] [LSF] Denomin. di dispositivi per ripartire qualcosa, per operare una partizione. [...] la tensione da dividere, V; la tensione V₁ "ripartita" ai capi di R₁ vale V[R₁/(/R₁+R₂)] se la resistenza del circuito derivato (quello a cui è applicato V₁) è molto maggiore di R₁, altrimenti il calcolo è più complicato; variando uno o entrambi i ...
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moderatore
moderatóre [agg. (f. -trice) e s.m. Der. del lat. moderator -oris, da moderare, che è da modus "misura, limite"] [LSF] Nome o qualifica di ciò che è destinato a rallentare o regolare un processo [...] negli impianti idraulici (opere di irrigazione, impianti idroelettrici, ecc.), canale che collega l'opera di presa al canale derivato, di larghezza maggiore di quest'ultimo, avente lo scopo di regolarizzare la corrente, agendo come vasca di calma e ...
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Wiener Norbert
Wiener 〈vìinër〉 Norbert [STF] (Columbia, Missouri, 1894 - Stoccolma 1964) Prof. di matematica nel MIT (1932). ◆ [PRB] Caos omogeneo di W.: v.processi stocastici: IV 608c. ◆ [ANM] Equazioni [...] W.: v. diffusione, teoria della: II 166 c. ◆ [PRB] Processo di W.: processo stocastico con densità normale a ogni stadio, derivato dallo studio del moto browniano: v. traiettorie stocastiche: VI 270 e. ◆ [ANM] Spazio di W.: v. funzionale, analisi: II ...
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Disciplina che tratta dei criteri e dei procedimenti che si possono adottare per formulare giudizi di valore (espressi in moneta) relativamente a un qualsiasi bene economico, per soddisfare determinate [...] realizzati. La stima è infatti una previsione di valore; d’altro canto la previsione di un fenomeno empirico non può derivare che dalla conoscenza di dati storici relativi a fenomeni analoghi. A tale compito adempie il metodo di stima, che consiste ...
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Africanismo
Basil Davidson
Significati
Il termine 'africanismo' è antico, e per lungo tempo ha avuto significati differenti, ma più o meno legati tra loro. Il più antico uso conosciuto in inglese, per [...] secca risposta negativa: o l'Egitto dei Faraoni si era evoluto all'interno del proprio spirito originario, o l'aveva derivato dalle culture della Mesopotamia, mentre l'Africa nera in ogni caso non vi aveva avuto che una minima influenza periferica ...
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ADA
ADA (a) [FSN] Sigla di anello di accumulazione, attribuita al primo anello di accumulazione a fasci di elettroni e positroni, ideato da B. Touschek nel 1960 e realizzato presso i laboratori Nazionali [...] nel 1978 dal Dipartimento della difesa degli SUA e intitolato alla memoria di Ada Augusta Lovelace, figlia di Lord Byron e programmatrice di Charles Babbage; si può considerare un derivato del PASCAL: v. linguaggi di programmazione: III 427 b. ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.