musica Componimento musicale in stile canonico, di cui rappresenta una delle più antiche manifestazioni (indicato anche col diminutivo rotula): nasce in Inghilterra agli inizi del 13° sec. quale canzone [...] dallo stilema del canone ‘infinito’, cioè del canone la cui conclusione riavvia al principio. paleografia Segno manuale derivato dal signum crucis, che rappresenta la firma dell’autore in documenti emanati in forma solenne. È costituito da ...
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Gli aggettivi di relazione (o relazionali) sono un particolare tipo di aggettivi denominali (cioè derivati da nomi). La loro peculiarità risiede nel fatto che non denotano proprietà, ma indicano entità [...] da nomi non-referenziali (si veda, ad es., Bally 1944). La necessità che i nomi da cui questi aggettivi sono derivati siano non-referenziali ha conseguenze sull’uso degli aggettivi stessi. Si considerino le seguenti coppie di esempi:
(15) risorse d ...
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Lingua indoeuropea appartenente al gruppo italico o protolatino, lo stesso di cui fanno parte quelle di altri popoli (Ausoni, Opici, Enotri e Siculi) che, insieme ai Latini, si insediarono nella parte [...] sine flexione di G. Peano) come lingua internazionale, il l. è sempre stato vivo per gli elementi lessicali e derivativi, e per i tipi sintattici e stilistici che ha incessantemente offerto alle diverse lingue nazionali, soprattutto romanze, e per ...
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semantema In linguistica, elemento della parola portatore del significato, in quanto separato dal morfema, cioè dal suffisso flessionale, che ne determina la funzione sintattica nella frase. Una volta [...] parte residua di una parola può essere costituita da una sola radice o da una radice determinata da un suffisso di derivazione (tema derivato), o da due o più temi in composizione; si distingue in conseguenza il s. radicale e il s. tematico. Il primo ...
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MENTO O MENTISCO?
La forma oggi più frequente è mento. Solo in alcuni modi (indicativo e congiuntivo presente, imperativo) e in alcune persone (1a, 2a, 3a persone singolari e la 3a persona plurale) la [...] forma
In tutti gli altri casi, il verbo mentire presenta solo la forma senza l’➔interfisso -isc-.
Il verbo derivato smentire, invece, ha solo la forma con l’interfisso -isc-
io smentisco, tu smentisci, loro smentiscano.
VEDI ANCHE incoativi ...
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Silverio Novelli
Neologismi arte, lingua e letteratura
abbandonologo
s. m. Chi perlustra il territorio alla ricerca di borghi abbandonati, edifici pubblici e privati in rovina, strutture e attività dismesse [...] • [tit.] Juncker chi? / Il metodo Renzi a Bruxelles evita un autogol con faragisti & Co (ilfoglio.it, 6 giugno 2014).
Derivato dal nome proprio (Nigel Paul) Farage con l’aggiunta del suffisso -ista. Già attestato come agg. nel Corriere della sera ...
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Sono così designate, cumulativamente, le scritture adoperate in Irlanda e in Gran Bretagna nell’Alto Medioevo. Di esse, la cosiddetta maiuscola o semionciale, estremamente calligrafica e rotondeggiante, [...] , durò invece nell’uso sino al 13° secolo. Caratteristiche particolari di ambedue i tipi furono l’alfabeto maiuscolo, derivato da una rigida geometrizzazione delle capitali lapidarie latine svoltasi per influenza dell’alfabeto runico, e il sistema ...
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Poeta e grammatico (sec. 12º-13º), nato in Inghilterra. Insegnò retorica a Bologna. È autore del trattato d'arte poetica Poetria nova (composto tra il 1208 e il 1213 e dedicato a Innocenzo III), la più [...] sistematica tra le varie artes medievali; completato dal Documentum de modo et arte dictandi et versificandi. È incerta l'attribuzione a lui del De vino et vitibus conservandis, da cui gli sarebbe derivato il soprannome. ...
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Decima lettera dell’alfabeto latino, che rappresenta l’occlusiva velare sorda (il suono proprio di c in casa, fuoco, acuto).
Linguistica
Nell’alfabeto fenicio portava il nome di kap e con la forma
rappresentava [...] lingue germaniche invece, e così nelle altre non romanze che si servono dell’alfabeto latino, e a maggior ragione negli alfabeti derivati da quello greco, la lettera k si è conservata.
Astronomia
La lettera K indica una classe spettrale di stelle di ...
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Si chiama conversione la formazione, ottenuta senza aggiunta di affisso derivazionale, di una parola appartenente a una parte del discorso diversa da quella della base: per es., piacere verbo → (il) piacere [...] sono frequenti anche quelli di strumento (lampeggiante, pulsante, stampante). A favore dell’ipotesi della conversione, e non della derivazione da verbi di nomi e aggettivi tramite il suffisso -nte, stanno: il fatto che, nelle parole formate a partire ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.