L’inquadramento e la descrizione del linguaggio economico (o, meglio, della lingua dell’economia e della finanza; Dardano 1998: 65-69; Rainer 2006: 2148-2149) come linguaggio settoriale (➔ linguaggi settoriali) [...] di sic(h)urtà (contratto assicurativo in campo marittimo, XIII sec.; Sosnowski 2006: 46-47; più tardo, XVI sec., il derivato assicurazione; per polizza, cfr. fr. police, XIV sec., ted. Police / Polizze, XVI sec.).
Venne così formandosi una vera e ...
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Il femminile è, insieme al ➔ maschile, uno dei due valori che assume il ➔ genere grammaticale in italiano (anche se esistono tracce frammentarie di ➔ neutro). Al pari del maschile, il femminile riguarda [...] cucire» ~ cuci-tor-e «uomo che cuce», lava-tric-e animato e non-animato ~ lava-tor-e animato e non-animato. Il derivato in -trice può inoltre esser privo di controparte in -tore: incuba-trice ma non *incuba-tore, screma-trice ma non *screma-tore.
(d ...
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I dispregiativi sono un tipo di alterati (➔ alterazione) il cui significato è peggiorativo con una forte componente affettiva. Ciò implica che la valutazione espressa dal parlante per mezzo dell’alterato [...] lo slittamento semantico dal valore attenuativo a quello peggiorativo o dispregiativo sia diffuso, come nell’es. (4) di un derivato con il suffisso vezzeggiativo -uccio:
(4) Sono le squillo di San Salvario, quelle che si vendono in case fatiscenti ...
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Regione dell’Italia meridionale (4460 km2 con 300.516 ab. nel 2020, ripartiti in 136 Comuni; densità 67 ab./km2). Bagnato a NE dall’Adriatico, si estende tra questo e la dorsale appenninica, della quale [...] , Terventum, Venafrum e l’attuale Pietrabbondante.
Il nome M. compare solo nel Medioevo come quello di una contea normanna, derivato da un castello di M., oggi piccola borgata fra Torella e Duronia. Già conteso (10° sec.) tra Bizantini e Longobardi ...
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Insieme a nomi, verbi e aggettivi, gli avverbi costituiscono una delle classi aperte di parole nel lessico dell’italiano.
Uno degli aspetti più difficili nell’analisi degli avverbi riguarda la loro definizione [...] ’aggettivo sia sopravvissuto solo nella forma in -ento.
Oltre a -mente, un altro suffisso frequentemente usato per la formazione di avverbi derivati è -oni, che si aggiunge a basi nominali (come in a tentoni) o verbali (come in a penzoloni).
Un altro ...
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Si deve a Bruno Migliorini (Migliorini 1975) l’introduzione nella terminologia linguistica italiana dell’espressione parola d’autore (sul fr. mot d’auteur), per indicare un «termine coniato da una persona [...] il nome del loro autore. Tale perdita può avvenire anche in modo rapido; anzi, se una innovazione è prevedibile (un derivato che si accoda a una serie produttiva o di moda, una semplice estensione semantica, un’espressione che condensa formulazioni ...
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Con il termine ritmo si indica in linguistica la successione regolare nel tempo di accenti (➔ accento) o prominenze. Il ritmo può anche essere definito come la successione ordinata e alternata di sillabe [...] su base prosodica, e ritmica in particolare.
Un contributo essenziale alla rilettura della dicotomia stress timing ~syllable timing è derivato dal contributo di Dauer (1983), che ha proposto di collegare le tendenze isocrone delle lingue con alcune ...
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Silverio Novelli
Neologismi tecnologia e scienze applicate
auto connessa
loc. s.le f. Autovettura collegata alla rete informatica, in grado di interagire con altri dispositivi, in modo da recepire [...] a nessuno che possieda uno smartphone, tuttavia non tutti ne conoscono il significato (Valentina Spotti, giornalettismo.com, 25 marzo 2015, ‘Archives’).
Derivato dal marchionimo WhatsApp (Messenger) con l’aggiunta del suffisso diminutivo ino. ...
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segno Fatto, manifestazione, fenomeno da cui si possono trarre indizi, deduzioni, conoscenze ecc. Qualsiasi oggetto o più spesso figura che sia convenzionalmente assunta come espressione e rappresentazione [...] da un dicisegno o gruppo di dicisegni, e di una conclusione). Combinando le 9 categorie indicate, Peirce ha poi derivato 10 classi di s., articolando ulteriormente la classificazione. Va notato peraltro che uno stesso s., a seconda del punto ...
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Termine coniato da J.W. Goethe (ted. Morphologie) nel 1785 per indicare l’anatomia comparata; significa, in generale, studio, descrizione delle forme.
Biologia
Studio della forma e della struttura degli [...] nella declinazione), e quindi delle trasformazioni che questa forma fondamentale, non ulteriormente analizzata, subisce nella flessione o nella derivazione (per es., in lat., lupus «lupo», nom. sing., è il casus rectus, o forma base: tutti gli altri ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.