Prima di affrontare la descrizione del sistema fonologico dell’italiano, occorre illustrare brevemente il significato del termine fonologia. Lo studio dei suoni prodotti dall’apparato fonatorio è l’oggetto [...] ĭ, ē > it. /i/ (invece di [e]); lat. ŭ, ō > it. /u/ (invece di [o]). L’anafonesi del toscano si verifica se la vocale derivata dal lat. ĭ, ē, ŭ, ō precede:
(a) /ŋk/, /ŋg/, /nʧ/, /nʤ/ (e, solo per la vocale anteriore, /skj/): vĭnco > /ˈviŋko ...
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Il termine orientalismi include classi molto ampie di ➔ prestiti assunti dall’italiano in varie epoche. A differenza di altre denominazioni che fanno riferimento a realtà etnogeografiche ed etnolinguistiche [...] e lingua), per lo più parole della lingua speciale delle prime comunità cristiane, grecismi vetero- e neotestamentari di derivazione aramaica o, più di rado, ebraica: it. serafino (< lat. seraphin < gr. serapheín < ebraico mišnico plurale ...
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Si intende con toponimo il nome proprio geografico (o nome locale, o nome di luogo). Si adoperano anche altri termini a seconda del tipo di toponimo: per es., agiotoponimo è quello che trae origine dal [...] lingue e dialetti, per via colta o popolare. Un toponimo può avere una forma dialettale e una forma ufficiale, talvolta derivati da una diversa base, o più forme, anche ufficiali, come accade per i territori delle ➔ minoranze linguistiche, qual è l ...
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Un paradigma è l’insieme delle forme di una parola (tecnicamente, un lessema). Sono esempi di paradigma le forme che prende un verbo nella coniugazione, un pronome, un aggettivo e un nome nella declinazione.
I [...] le forme flesse regolari di un lessema mai incontrato prima. Sono, ad es., in grado di coniugare un verbo derivato con il suffisso -izzare a partire da un qualsiasi nome proprio: la prima persona dell’imperfetto indicativo del verbo berlusconizzare ...
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I suoni sibilanti sono una sottoclasse di ➔ consonanti (➔ fricative), suoni rumorosi e intensi, articolati mediante un forte restringimento del condotto orale.
La differenza tra fricative sibilanti (ingl. [...] ɛːla], la scena → [laˈʃɛːna].
In Toscana e nell’Italia centrale, oltre al fonema /ʃ/ si rinviene la variante [ʃ], allofono derivato dalla ➔ spirantizzazione dell’affricata /ʧ/: per es. noce → [ˈnoːʃe]. Pur tuttavia, i due suoni non si equivalgono, la ...
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Il termine paretimologia fu coniato dal linguista italiano Vittore Pisani (19672) con l’intenzione di rimpiazzare la più antica denominazione etimologia popolare (traduzione italiana del ted. Volksetymologie [...] , briccone», il quale, sotto l’influsso di vile, si altera in vigliacco, e veleta, probabilmente di origine portoghese, derivato da velar «vegliare» e accostato in italiano a vedere, con l’odierno risultato vedetta (accanto al più raro veletta ...
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La retroformazione consiste nella formazione di una parola nuova a partire da una parola già esistente tramite la cancellazione di elementi interpretati (erroneamente) come ➔ affissi: telemisurare da telemisurazione, [...] da un nome o da un aggettivo deverbale rispetto al rapporto semantico fra basi nominali o aggettivali e loro derivati. Tra i pochi nomi e aggettivi retroformati: alfabeta da analfabeta, filibusta da filibustiere, sfiga da sfigato, ubiquo da ubiquità ...
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Silverio Novelli
Neologismi sport e tempo libero
candy color
loc. s.le m. Nella moda, colore basico, netto, squillante, come quello di certi dolciumi o caramelle per bambini.
• [tit.] Unghie in candy [...] seria e concreta sino alla botta e via (Guy Pizzinelli, vanityfair.it, 18 febbraio 2015, blog ‘Le donne di Guy’).
Derivato dalla loc. ingl. social (network) con l’aggiunta del suffisso -ino. Già attestato in wired.it, 1° febbraio 2013, blog ...
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Agli inizi del XXI secolo sono 873 le entità statali riconosciute dalla comunità internazionale, a cui ne vanno aggiunte altre il cui status, però, non è ancora ratificato: come è facile immaginare, un [...] quel suono sia in interno (shop) che in fine di parola (Bush).
Dei nomi di paesi è interessante considerare anche la derivazione: come, cioè, si designino «gli abitanti di» e le «cose attinenti a» non solo quando la distanza dalla ‘base’ sia netta ...
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Con la metafora dell’immagine di una lingua ci si riferisce ai giudizi e alle opinioni che su questa lingua sono prodotti da parlanti di altre lingue. Si tratta di giudizi intuitivi, non fondati su fatti [...] che i casi dativo e ablativo del latino». Nel 1685 l’autore e critico John Dryden dice dell’italiano:
Ha derivato dal greco e dal latino tanta copiosità ed eloquenza (copiousness and eloquence) nella composizione e formazione delle parole, che (se ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.