Nuovi amminoacidi (o aminoacidi) si sono aggiunti alla serie di quelli precedentemente descritti. Tra essi la metionina o acido α-amino-γ-metil-tio-butirrico, la treonina o acido α-amino-β-ossi-butirrico, [...] specifiche. La decarbossilazione con formazione di amine è catalizzata dalle amminoacidi-decarbossilasi il cui coenzima è un derivato della vitamina B6.
Bibl.: C. Schmidt, The chemistry of the aminoacids and proteins, Baltimora 1938; M. Sahyun ...
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Bioenergetica
Lloyd L. Ingraham
sommario: 1. Introduzione. 2. Forme chimiche di energia: a) introduzione; b) potenziale di riduzione; c) potenziale di idrolisi. 3. Fotosintesi: a) introduzione; b) stati [...] 3) e (4).
Nelle cellule, in effetti, vi sono derivati della riboflavina: uno è il flavin-mononucleotide o FMN (FMNH2 nella esterificata con acido ortofosforico. L'altro importante derivato flavinico presente nelle cellule è il flavin-adenin ...
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La seconda rivoluzione scientifica: scienze biologiche e medicina. Lo sviluppo della biochimica
Claude Debru
Lo sviluppo della biochimica
Scienza interdisciplinare nata dall'interazione tra la biologia [...] fisiologia muscolare. Tra il 1920 e il 1922, Otto Meyerhof dimostrò che l'acido lattico prodotto dal lavoro muscolare derivava dal glicogeno e che era in gran parte riconvertito in glicogeno in un processo ciclico (imponendo ulteriormente la nozione ...
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La seconda rivoluzione scientifica: fisica e chimica. I prodotti petrolchimici e l'industria chimica
Anthony S. Travis
I prodotti petrolchimici e l'industria chimica
L'imponente crescita nella produzione [...] DNOC, risalente al 1932. Durante gli anni Quaranta, per il controllo selettivo delle piante infestanti a foglie larghe, furono introdotti i derivati dell'acido fenossiacetico (2,4-D, MCPA e 2,4,5-T, che simulava l'azione degli ormoni della pianta ...
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Parte della chimica che si occupa della struttura, delle proprietà, della progettazione e della sintesi delle supermolecole, costituite da molecole associate mediante legami non covalenti (legami idrogeno, [...] in questa direzione: il criptante possiede un anello di cui fanno parte due molecole di acido D-(+)-tartarico L-cisteinil derivato che rendono chirale la sua cavità. Al suo interno la reazione di idrolisi dell’estere p-nitrofenilico (PNP) mostra ...
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Poiché gli e. sono di natura proteica, il problema della loro sintesi s'identifica con quello della sintesi delle proteine specifiche; soltanto la formazione dei coenzimi batte vie particolari, diverse [...] lega il substrato (una molecola per ogni protomero) e lo trasforma. L'inibitore (che può essere anche un metabolita derivato (dal substrato), fissandosi all'e. favorisce la formazione della forma T, la quale non lega il substrato e pertanto rimane ...
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L'Ottocento: chimica. La chimica della vita
Noel G. Coley
La chimica della vita
La chimica animale e vegetale
Lo studio degli esseri viventi e di ciò che si riusciva a produrre da essi ha giocato un [...] fu data da Ludwig Medicus (1847-1915) nel 1875; nello stesso articolo egli propose anche le formule di struttura per altri derivati purinici tra i quali la xantina, la teobromina e la caffeina.
La ricerca di Fischer confermò la formula di Medicus per ...
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Magnetochimica
Dante Gatteschi
La magnetochimica si interessa dello studio della relazione tra le proprietà chimiche e quelle magnetiche delle sostanze. Queste ultime sono legate essenzialmente al moto [...] composto si decompone per riscaldamento).
L'altro composto a base molecolare che ordina come un ferrimagnete al di sopra di temperatura ambiente è un derivato del blu di Prussia, di formula VII/III[CrIII(CN)6]0,86∙2,8 H2O, in cui si hanno legami −M−C ...
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BERTAGNINI, Cesare
Aldo Gaudiano
Nacque a Montignoso (Massa) il 15 ag. 1827 da Pietro, guardia nobile alla corte di Lucca, e da Bartolomea (Bartolina) Giorgini. Dopo aver frequentato le scuole secondarie [...] acido ippurico). Continuando queste ricerche sui nitroderivati della serie benzoica, pubblicò ancora uno studio Sovra alcuni nuovi corpi derivati dall'accoppiamento dell'acido nitrico con i prodotti della serie benzoica, ibid., I (1851), pp. 425 s. e ...
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Elemento chimico che ha simbolo As, numero atomico 33, peso atomico 74,91, di cui è conosciuto in natura un solo isotopo stabile 3375As.
Generalità
Noto fin dall’antichità, l’a. fu isolato per la prima [...] atomo d’a. è legato un gruppo benzenico; hanno struttura R−As=As−R, ove R indica un radicale benzenico o un suo derivato. Il più semplice a., C6H5−As=As−C6H5, non ha proprietà terapeutiche, che invece compaiono e si esaltano con l’introduzione di ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.