Pittore (Praga 1686 o 1689 - ivi 1743). Dopo una breve formazione a Praga studiò in Italia, avvicinandosi alla grande decorazione barocca di A. Pozzo. Autore soprattutto di affreschi, decorò varie chiese [...] e palazzi di Praga (cupola della chiesa dei Cavalieri della Croce, con il Giudizio universale, 1723; Caduta dei giganti, palazzo Černin, 1718; Dai da mangiare agli affamati, nel refettorio del Clementinum, derivato da un'incisione di A. Pozzo). ...
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Leggendario cavaliere romano che nel 362 a. C., apertasi nel Foro una voragine che non poteva essere colmata se non con il sacrificio di ciò che i Romani avessero di più prezioso, ritenendo che nulla fosse [...] più prezioso delle armi e del valore vi si gettò armato e a cavallo; il luogo fu detto lacus Curtius. Secondo altri invece tale nome sarebbe derivato da quello del sabino Mezio Curzio, che vi cadde durante la battaglia tra Romolo e Tito Tazio. ...
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MAESTRI, Adriano de' (Adriano Fiorentino)
Valentina Sapienza
Non si conosce la data di nascita, convenzionalmente fissata al decennio 1450-60, di questo scultore, fonditore e medaglista, nato a Firenze [...] Non essendosi rinvenuta alcuna notizia di una famiglia "de' Maestri" di quella città, si è voluto ipotizzare che il padre avesse derivato il cognome dall'arte dei maestri di pietra e legname, cui doveva appartenere (Fabriczy, 1903, pp. 74 s.).
Il M ...
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Vescovo di Poitiers e poeta (n. presso Treviso 530 circa - m. Poitiers inizî sec. 7º). Studiò a Ravenna, poi con lungo pellegrinaggio si recò alla tomba di s. Martino di Tours indi a Poitiers dove trovò [...] . Ordinato prete, fu nel 597 nominato vescovo di Poitiers. Compose un poema in 4 libri in onore di s. Martino, derivato dai dialoghi e dalla Vita Martini di Sulpicio Severo, una biografia della sua protettrice Radegonda, biografie di santi (s. Albino ...
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Ingegnere (Monza 1810 - Milano 1879); partecipò ai moti del 1848. Interessatosi dei problemi relativi all'irrigazione dell'Alta Lombardia, pubblicò (1863), in collaborazione con L. Meraviglia, un progetto [...] (Canale V.), che fu però realizzato solo tra il 1880 e il 1891. Lungo 50 km, dominante 50.000 ha, il canale è derivato dal Ticino, e conduce le acque, che servono a irrigare l'alta pianura milanese, fino all'Adda (presso Cassano); scorre a S di ...
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Poeta e grammatico (sec. 12º-13º), nato in Inghilterra. Insegnò retorica a Bologna. È autore del trattato d'arte poetica Poetria nova (composto tra il 1208 e il 1213 e dedicato a Innocenzo III), la più [...] sistematica tra le varie artes medievali; completato dal Documentum de modo et arte dictandi et versificandi. È incerta l'attribuzione a lui del De vino et vitibus conservandis, da cui gli sarebbe derivato il soprannome. ...
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CACCIACONTI, Ugolino
Paolo Nardi
Figlio di Ugolino, conte di Guardavalle e signore del castello della Fratta e di Torrita, appartenne a un ramo della potente famiglia senese di conti palatini che dominò, [...] un'ampia regione della Toscana compresa tra la Val di Chiana e Asciano (o Sciano).
Da quest'ultima località, anzi, fu derivato il cognome, Scialenghi, col quale la loro famiglia è anche conosciuta in certa letteratura storica.
Gli avi di Ugolino, tra ...
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Giurista (Septmoncel, Giura, 1795 - Parigi 1869), avvocato, deputato al parlamento dal 1837 al 1848. Fondò, nel 1824, insieme col fratello Armand (1797-1867), la casa editrice Dalloz, che pubblica da quella [...] -65), opera altamente benemerita della cultura giuridica della Francia e di ogni altro paese che abbia un codice derivato da quello di Napoleone, e il Recueil périodique de jurisprudence générale. Altre pubblicazioni sono l'Encyclopédie juridique D ...
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BALSAMO, Giuseppe, alias Alessandro Cagliostro
Carlo Francovich
Nacque a Palermo il 2 giugno 1743 dal mercante Pietro Balsamo e da Felicita Bracconieri, entrambi di modeste condizioni economiche, anche [...] ). Sembra comunque accertato che di nobile famiglia fosse la madre, imparentata con i Cagliostro, da cui in seguito il B. avrebbe derivato il nome che lo rese famoso.
Morto il padre pochi giorni dopo la sua nascita, fu affidato alle cure di uno zio ...
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Umanista spagnolo (Cordova 1494 - Medina del Campo, Valladolid, 1531); studiò a Salamanca, Alcalá, Parigi, Roma; fu rettore dell'univ. di Salamanca (1529). Ispirandosi al teatro classico, compose un rimaneggiamento [...] de Anfitrión. Scrisse inoltre opere di argomento pedagogico e morale, fra cui notevoli il Discurso de las potencias del alma, derivato dagli ultimi due capitoli dell'Etica aristotelica, il Diálogo de la dignidad del hombre, e alcune poesie, fra le ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.