BENCI, Piero, detto il Pollaiolo
Marco Chiarini
Come per il fratello Antonio, il soprannome è derivato dal mestiere paterno; nacque fra il 1441 e il 1443 a Firenze, terz'ultimo di sei figli, da Iacopo [...] e da monna Tommasa.
La data di nascita del B. non può essere stabilita con sicurezza, poiché le fonti, come per il fratello Antonio, non sono concordi. Infatti la lapide in S. Pietro in Vincoli lo dice ...
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COLONNA, Pietro (Pietro Galatino)
Carlo Colombero
Il personaggio fu universalmente noto come Pietro Galatino, nome derivato da quello della città natale, appunto Galatina, in Puglia. Varie discussioni [...] sorsero intorno all'identificazione della sua famiglia, essendo stati in passato riferiti al Galatino tanto il cognome Colonna, quanto il cognome Mongiò. Si potrebbe pensare a un'alternanza nell'uso del ...
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Teologo, di nome Andreas Bodenstein (Karlstadt, Franconia, 1480 circa - Basilea 1541), noto sotto il nome umanistico derivato dalla città natia; canonico e professore (1504), quindi decano della facoltà [...] teologica di Wittenberg, dapprima avversò Lutero, ma ben presto (151 tesi del 16 settembre 1516) ne accolse le idee che, accanto a lui, difese nella di sputa di Lipsia (1519) contro J. Eck. Ma poi, attratto ...
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Complesso
Lucio Pinkus
Nel senso più generale di "insieme, totalità", il vocabolo discende dal latino complexus, derivato del verbo complecti, "stringere, abbracciare, comprendere". Nell'accezione psicoanalitica, [...] il termine è derivato dal tedesco Komplex, coniato alla fine dell'Ottocento per indicare un conglomerato di ricordi, pensieri e rappresentazioni mentali, parzialmente o anche totalmente inconsci. Tali elementi sono collegati fra di loro da un ...
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Feticcio
Enrico Comba e Salomon Resnik
Il termine feticcio (dal portoghese feitiço, "artificiale", a sua volta derivato del latino facticius, "fabbricato, costruito", e dunque anche "falso, finto") [...] indica l'oggetto inanimato al quale viene attribuito un potere magico o spirituale, in virtù di uno spostamento semantico che trasfigura la cosa nel suo valore comune per investirla di un significato simbolico, ...
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Bandito romagnolo (Boncellino, Bagnocavallo, 1824 - Russi 1851). Evaso dal carcere, dove scontava una condanna per omicidio colposo, il P. (soprannome derivato dal mestiere di traghettatore) si diede alla [...] macchia e per tre anni imperversò alla testa di una banda nel territorio delle Legazioni, tenendo in scacco la gendarmeria pontificia e le guarnigioni austriache. Responsabile di audaci rapine e assalti ...
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Dermatologo tedesco (Jülich 1860 - Dortmund 1930). Ha descritto, nel 1898, la sindrome nota come malattia di F.: accumulo di un lipide derivato dalla ceramide (sfingolipoidosi) nei vasi e nei nervi a causa [...] della carenza di un enzima. Malattia ereditaria, colpisce soprattutto i maschi e si manifesta con un quadro polimorfo ...
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Scoliaste di Virgilio (5º sec. d. C.); le sue note alle Bucoliche e alle Georgiche sono una riduzione del commento di Servio, derivato da quello di Elio Donato: se ne conserva l'Explanatio in Bucolica [...] (ma è anche, con altri scoliasti, alla base degli Scholia Bernensia e, probabilmente, della Brevis expositio Georgicorum) ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.