ERFURT
I. Voss
(Erpesfurt, Erphesfurt nei docc. medievali)
Città della Germania, in Turingia, situata in un'ampia valle presso il fiume Gera, vicino a un guado che, consentendone il facile attraversamento, [...] due diversi maestri, entrambi provenienti forse dalla Germania settentrionale, gli stalli per il coro in legno di quercia intagliato derivati dal Levitenstuhl del duomo di Verden, a sua volta strettamente connesso a quello di Lubecca.Nel transetto è ...
Leggi Tutto
MUNSTER
G. Jászai
MÜNSTER (Mimigardevord nei docc. medievali)
Città della Germania (Renania settentrionale-Vestfalia), capoluogo della regione storica della Vestfalia e sede vescovile.L'originario insediamento [...] è tra gli esempi di maggiore livello qualitativo dell'epoca intorno al 1200. Il piccolo impianto della Servatiikirche è interamente derivato dalla Ludgerikirche. La breve sala a due campate con sistema obbligato, con l'alternanza dei sostegni, ha ...
Leggi Tutto
GIOVANNI AGOSTINO da Lodi (Pseudo Boccaccino)
Lucia Simonetto
Non si conoscono gli estremi biografici di questo pittore originario di Lodi, "filius quondam domini Antonii" (Shell, 1994); ma a giudicare [...] anche a Leonardo, appare in controparte, ma più ammorbidito nel segno, nella Lavanda dei piedi del 1500, la cui derivazione dal Cenacolo appare pacifica, e ne rappresenta anzi una prima risposta in chiave quattrocentesca e bramantinesca. Come pure da ...
Leggi Tutto
PINELLI, Bartolomeo
Rossella Leone
PINELLI, Bartolomeo. – Nacque a Roma il 19 novembre 1781 da Giovanni Battista e Francesca Cianfarani, nel quartiere Trastevere, nei pressi dell’ospedale S. Gallicano.
Le [...] di notevoli dimensioni, datata 1834, Pinelli affrontò altresì un tema epico, Achille trascina il corpo di Ettore, derivato dall’iconografia sei e settecentesca di Pietro Testa e Gavin Hamilton.
Sostrato della varietà e vivacità espressiva delle ...
Leggi Tutto
GIULIANO di Amadeo (Amadei, Giuliano)
Susanna Falabella
Non si conosce la data di nascita di questo monaco camaldolese, pittore e miniatore, probabilmente di origine fiorentina, come viene indicato nel [...] di Piero a Sansepolcro da Shaw (1967), e quindi a G. da Freuler (1991). Ritornano qui la resa del paesaggio derivata dall'Angelico, che costituisce lo sfondo comune delle scene, la stessa rigida e grafica risoluzione dei panneggi, i medesimi tipi ...
Leggi Tutto
Vedi CODICE dell'anno: 1959 - 1994
CODICE (Codex)
Red.
Come forma di libro, il c. si può definire una collezione di fogli piegati e riuniti insieme e protetti, generalmente, da una copertina. Il c. cominciò [...] . Phys. fol. 10; Londra, Brit. Mus., cod. Harley 4986; Vienna, Nat. Bibl., Cod. 93 e Cod. 187. Tre gruppi di mss. derivati da originali perduti del VI sec.; il ms. più antico (Leida) è forse del VII sec. (Italia meridionale).
4. Arato: Il Gasiorowski ...
Leggi Tutto
BONANNO PISANO
J. White
Artista attivo a Pisa nell'ultimo quarto del 12° secolo. Il nome di B. è tramandato solo dalle due iscrizioni con cui firmò le perdute imposte bronzee del portale maggiore della [...] dell'immagine che potrebbe forse aver condizionato la trasformazione del motivo della cordonatura che ripartisce la porta - derivato in ultima analisi da forme bizantine (Costantinopoli e Venezia), in cui esso è tuttavia meno pronunciato - in ...
Leggi Tutto
GHAZNAVIDI e GHURIDI
A. Bagnera
Dinastie del Medioevo islamico stabilitesi principalmente tra l'Iran orientale e l'Afghanistan, i G. e i Ghuridi possono essere complessivamente trattati come fenomeno [...] uso del persiano nell'epigrafia monumentale. In una sintassi a fasce orizzontali, la decorazione presentava, insieme a motivi ad arabesco derivati dall'albero della vita entro un tipico partito ad archi, una bordatura in cufica con versi a gloria dei ...
Leggi Tutto
ARTEMIDE (῎Αρτεμις)
P. E. Arias
Divinità greca di origine antichissima e di natura molteplice. Un tipo femminile molto spesso ripetuto, talora rappresentato su di un monte con la lancia in mano ed i [...] montani dove la dea è onorata. Di Damophon era pure una A. Làphria, il cui rito caratteristico era il fuoco annuale, derivato dall'uso di gettare nel fuoco gli animali; un corteo di animali veniva bruciato nelle feste Lafrie, in cui la sacerdotessa ...
Leggi Tutto
GIOVANNI da Verona
Luciano Rognini
Nacque intorno al 1457 a Verona da genitori dei quali non sono noti nomi e casato (Caffi). Nel 1475 entrò come novizio nel monastero di S. Giorgio di Ferrara appartenente [...] fattura, nel cui interno sta un grande ostensorio; una piazza con fontana e, sullo sfondo, un tempietto a pianta centrale derivato da quello bramantesco in S. Pietro in Montorio a Roma; una magnifica rappresentazione di un gufo fra nature morte; la ...
Leggi Tutto
derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.