CODICI PURPUREI
H.L. Kessler
Si definiscono c. purpurei i manoscritti di lusso nei quali il testo è scritto in genere in oro e argento su pergamena tinta in porpora con una mistura di carminio e azzurro.Già [...] la sua valenza simbolica aiutano certamente a spiegarne la popolarità. Rabano Mauro (sec. 9°) giunse persino a proporre la derivazione della parola purpura da 'luce' (puritate lucis; De Universo, XXI, 21; PL, CXI, col. 579).In epoca tardoimperiale si ...
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MISTRA
C. Barsanti
MISTRÀ (gr. ΜυστϱᾶϚ, ΜυξηθϱᾶϚ)
Villaggio della regione greca della Laconia, nel Peloponneso meridionale, nei cui pressi si stendono i resti dell'omonima città medievale posta sulla [...] . Altrettanto imponente è il palazzo paleologo, che fu costruito sul lato ovest, con portico in facciata (oggi scomparso), derivato forse da un modello costantinopolitano, che si articola su tre piani: un seminterrato con soffitto voltato, un piano ...
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CORBIE, Abbazia di
S. Maddalo
(Corbeia nei docc. medievali)
L'abbazia di C., situata in Piccardia (dip. Somme), non lontano da Amiens, alla confluenza dei fiumi Ancre e Somme, fu fondata nel 658-661 [...] 212-213). L'obiettivo di tale sperimentazione grafica sembra fosse in realtà quello di armonizzare la scrittura di derivazione insulare di Luxeuil, esemplata nei manoscritti che formavano il primitivo nucleo della biblioteca di C., con forme grafiche ...
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CAMPIONESI
P. Rossi
Architetti e scultori lombardi, così denominati dalla storiografia ottocentesca (Malvezzi, 1882; Merzario, 1893) per il loro comune luogo di origine, Campione (od. Campione d'Italia), [...] Milano la novità è data dal defunto disteso su di uno spiovente e incorniciato dalle pieghe del lenzuolo, secondo uno schema derivato ancora una volta da prototipi d'Oltralpe e poi ripreso appunto nella tomba di Berardo Maggi; qui, però, quello che ...
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ORFEO (῾Ορϕεύς, dorico ῎Ορϕης; Orpheus)
A. Bisi
Mitico aedo di Tracia, considerato dalla tradizione greca figlio del re Eagro e della musa Calliope.
1. - L'origine della sua figura è difficilmente individuabile: [...] La katàbasis all'Ade è effigiata su un frammentario dipinto di età preangustea, ora al Louvre, che il Devambez crede derivato dai cartoni di una pantomima, illustrante uno di quegli erotikà pathémata cari al gusto ellenistico; fra Euridice seduta su ...
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ORANTE
C. Bertelli
Il termine designa una figura, maschile o femminile, solitamente in veduta frontale, con le braccia alzate all'altezza all'incirca delle spalle, in un gesto che si deve interpretare [...] nell'atteggiamento di uno che preghi. Si è cercato di interpretare l'iconografia suggerita dalle parole di Eusebio come uno schema derivato più dall'"apoteosi" (v.) che dalla pietas, ma dopo i precedenti del tipo della Livia del Vaticano, non si ha ...
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GIUSTINIANO I (Flavius Petrus Sabatius Iustinianus; Φλάβιος Πέτρος Cαββάτιος ᾿Ιουστινιάνος)
C. Bertelli
Imperatore romano; successe allo zio Giustino I. Regnò dal 527 al 565. Fu console nel 521, nel [...] sormontato da una cospicua cresta di penne di pavone. Forse è questa la toupha, l'insegna regale che G. aveva derivato dai Persiani. La Lehmann mette in rilievo la differenza tra questa raffigurazione e quella del disegno di Budapest, in cui il ...
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Vedi ASKLEPIOS dell'anno: 1958 - 1958
ASKLEPIOS (᾿Ασκληπιός)
G. A. Mansuelli
Divinità, il cui nome è di etimologia incerta e oscura, che ebbe in origine carattere ctonio (sotterraneo) e fu poi posta, [...] tradizione è il tipo Pitti, con il tronco curvo e la mano sinistra che serve di appoggio al mento, pur esso derivante da precedenti vagamente lisippei. L'arte ellenistica, nella fase dei ritmi centralizzati, ha prodotto il tipo di A. stante e curvo ...
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ANELLO
R. Pulinas
L. Rocchetti
L'a. (greco δακτύλιος latino anulus e più specificamente: σϕενδόνη e funda per indicare la forma del castone che serra la pietra) quale oggetto di ornamento appare per [...] in questo periodo furono anche diffusi l'a. con gemma incastonata e lo scarabeo.
Nella vita romana l'a., derivato dalla cultura ellenica, viene ad acquistare rilievo particolare in quanto assume, oltre alla semplice funzione di ornamento e di ...
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DE DOMINICI, Raimondo
Ferdinando Bologna
Nacque a Malta nel 1645 da genitori maltesi dei quali non ci è pervenuto il nome.
La data di nascita di questo pittore, musico e collezionista si ricava dal [...] invece al Giordano (la centrale è stata infatti firmata e datata dal maestro nel 1684), si tratta sicuramente di un equivoco derivato da una lettura distratta della Guida sacra di G. A. Galante (1872, p. 91). In effetti, Galante scrive che i tre ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.