Derivato trimetilico della glicocolla, costituente naturale dei tessuti vegetali e animali. Particolarmente abbondante in molte piante (semi di cotone, germe di grano, nei melassi di barbabietola ecc.), [...] si considera come un sale interno (o intramolecolare), originato da un gruppo basico e uno acido; in soluzione è infatti uno ione anfotero perché contiene una carica positiva e una negativa:
In generale ...
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Derivato dell’acido benzoico, NH2C6H4COOH, ottenuto per sostituzione di un atomo di idrogeno nell’anello benzenico con un gruppo −NH2. Esistono tre forme isomere: l’acido orto-a. (detto anche acido amminilico), [...] l’acido meta-a. e l’acido para-amminobenzoico. L’ acido para-a. è molto diffuso in natura: si trova nel lievito, nel riso, nel grano, in molti tessuti animali; è un fattore vitaminico per molti animali ...
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Derivato clorurato dell’ossido di propilene, esistente in due forme isomere α e β alle quali spettano rispettivamente le formule:
L’isomero α è il più importante: liquido volatile, di odore di cloroformio, [...] molte sintesi (resine, plastificanti, coloranti, tensioattivi, prodotti farmaceutici ecc.); si usa anche come solvente (gomma, vernici, lacche, derivati della cellulosa). L’e. si prepara industrialmente trattando una dicloridrina con latte di calce. ...
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Derivato dell’idrossilammina,
dove −RCO è un radicale acilico. Gli acidi i., il cui nome si forma premettendo il nome del radicale acilico (come, per es., acido acet-idrossammico, benzo-idrossammico), [...] si preparano facendo reagire un estere con l’idrossilammina. Sono acidi deboli, che si idrolizzano in soluzioni alcoliche, acide, diluite. Si presentano sotto forma di sostanze solide cristalline incolori ...
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Derivato del benzene (➔ chinoni), C6H4O2; sono noti gli isomeri orto-b. e para-b.:
Il secondo è il più importante: si usa nella concia (cuoio al chinone) e i suoi derivati (in particolare il cloranile) [...] organici. Si prepara ossidando l’anilina con miscela cromica o elettroliticamente. Il b. si presenta in prismi gialli, di odore penetrante, le cui soluzioni tingono la pelle di bruno. I b. danno composti di addizione e derivati di sostituzione. ...
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Derivato dell’acido α-glicerofosforico, in cui i gruppi alcolici risultano esterificati con acidi grassi,
dove R1 e R2 rappresentano radicali alchilici. L’acido f. (v. formula)
è il precursore di tutti [...] i fosfolipidi e rappresenta il composto chiave nella biosintesi di tali sostanze; è riscontrabile in tracce nei tessuti di tutti gli organismi viventi. Per blanda idrolisi alcalina viene scisso in due ...
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Derivato del glicerolo presente nelle cellule come 1,2-diacilglicerolo:
dove R′ e R″ rappresentano le catene carboniose di acidi grassi. Il d. è un intermedio della biosintesi dei lipidi e dei trigliceridi [...] e del catabolismo dei fosfogliceridi; attiva l’enzima proteinchinasi C e sembra intervenire come secondo messaggero nell’interazione ormone-recettore e nella trasmissione del segnale dalla membrana all’interno ...
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Derivato della L-tirosina che, nell’uomo, costituisce una tappa della formazione della catecolammina. È utilizzata nella terapia del morbo di Parkinson. L’effetto terapeutico è legato alla sua decarbossilazione [...] a dopammina: determina un rapido miglioramento dei disturbi nervosi (rigidità, tremori ecc.) e di quelli psichici (instabilità) ...
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Derivato fosforilato della tirosina. La f. viene prodotta durante il processo di trasformazione delle cellule normali in cellule cancerose, a seguito della fosforilazione di particolari residui amminoacidi [...] di tirosina di alcune proteine ...
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Derivato dell’acido barbiturico,
detto anche urammile. È uno dei due prodotti intermedi nelle sintesi dell’acido urico a partire dall’acido barbiturico (l’altro è l’acido ureicobarbiturico). ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.