Lingua semitica, derivata dall’antico etiopico (ge’ez), o da un suo dialetto; ha subito forti alterazioni nella fonetica, nella morfologia e nella sintassi, e infiltrazioni cuscitiche nel lessico. È parlata [...] nell’Abissinia centrale, meridionale e occidentale, in una zona che non corrisponde quindi, attualmente, alla regione che le ha dato il nome, l’Amhara (➔). I suoi più antichi documenti (canti in onore ...
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La scrittura siriaca più antica, derivata dalla scrittura aramaica: le singole lettere sono grandi e di forma arrotondata. Fu poi sostituita dal sertō presso i giacobiti e dalla scrittura nestoriana presso [...] i nestoriani ...
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Denominazione di carattere etnico e linguistico derivata dalla Bibbia (discendenti di Cam, figlio di Noè, in riferimento alla tavola dei popoli del cap. 10° della Genesi), per indicare un insieme vasto [...] ed eterogeneo di popolazioni africane, accomunate dalla pratica dell’allevamento e dalla presenza di gerarchie sociali definite. Si supponeva che questi gruppi fossero giunti dal Caucaso e avessero avuto ...
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VEZZEGGIATIVO
Giacomo DEVOTO
Si dice di parola derivata che dà una forte tonalità affettiva alla parola d'origine nel senso della grazia e della piccolezza. È un procedimento assai familiare in italiano; [...] non reuccio, generaluccio; così bambinetta, capretta, ma non reginetta, Italietta. Anche nei verbi si possono trovare derivati vezzeggiativi; ma presso di essi il criterio del significato domina del tutto, e saltellare, trotterellare possono essere ...
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CANCELLARE O SCANCELLARE?
La forma scancellare è derivata da cancellare tramite l’aggiunta del prefisso ➔s-. Tra scancellare e cancellare c’è lo stesso rapporto che lega sbattere a battere, scacciare [...] a cacciare, o sgocciolare a gocciolare.
Dunque la forma è tutt’altro che scorretta e gode anche di una notevole tradizione letteraria
Così mai scancellata la memoria / fia di te, madre, e del tuo figlio ...
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Lingua derivata dal latino, l’italiano fa parte della famiglia romanza (detta anche, meno spesso, neolatina) insieme a francese, spagnolo, portoghese, gallego, catalano, romeno e altre minori. A causa [...] e libro da viaggio, tra tazza di caffè e tazza da caffè, ecc.;
(b) è la lingua romanza in cui sono più numerosi i derivati (parasintetici e no) che hanno per base il nome di una parte del corpo:
(1) a. braccio → abbracciare, imbracciare, sbracciare ...
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Biologia
In biologia molecolare, la produzione, mediata dai ribosomi, di un polipeptide la cui sequenza di amminoacidi è derivata dalla sequenza di codoni di una molecola di RNAm (➔ proteine).
Informatica
Conversione [...] delle istruzioni tra linguaggi di programmazione di tipo diverso, per es. da linguaggio assemblativo a linguaggio macchina, eseguita da un programma di servizio facente parte del sistema operativo di un ...
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V
- Ventesima lettera dell'alfabeto italiano e dell'alfabeto latino. Come le altre lettere u, w e y, essa è derivata dal segno che i Greci avevano adottato per indicare la vocale v e che, anche nella [...] stessa area, compare nelle iscrizioni sotto le due forme Y e V. La lettera greca a sua volta risale alla sesta lettera dell'alfabeto fenicio, in cui aveva però la forma Ϥ e indicava il suono di u semivocale. ...
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CONOSCENZA O CONOSCIENZA?
La grafia corretta è conoscenza senza la i, come la parola tardo-latina da cui deriva, cognoscèntiam, a sua volta derivata dal verbo cognòscere. La i, infatti, non viene pronunciata [...] e risulta superflua anche per la pronuncia del gruppo -sc-.
VEDI ANCHE coscienza o coscenza ...
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PROPRIO O PROPIO?
La forma corretta è proprio (dal latino proprium ‘personale’)
Frank, sei proprio sicuro che non ti vuoi fermare? (G. Faletti, Io uccido)
Sconsigliabile è la variante popolare propio [...] (derivata dalla stessa base latina), sebbene anticamente fosse comune anche nella lingua scritta
s’io vedessi la propia persona (G. Boccaccio, Decameron). ...
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derivata
s. f. [da derivato, part. pass. di derivare1]. – Concetto fondamentale nell’analisi matematica e nelle sue applicazioni che esprime, date due grandezze l’una funzione dell’altra (per es., in fisica, lo spazio percorso e il tempo impiegato...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.