Rimatore senese (sec. 13º), ricordato da Dante nel De vulgari eloquentia (I, 13) fra i poeti toscani che fecero uso del volgare "municipale". È probabilmente da identificarsi con il Bartolomeo Mocati (il [...] dantesco Minum potrebbe essere una cattiva lettura di un originario Meum, ipocoristico di Bartolomeum) di cui si conserva una canzone in parte derivata da Raimbaut de Vaqueiras. ...
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Canonista (Grönenbach 1680 - Feldkirch 1728). Benedettino, studiò a Salisburgo e qui insegnò diritto canonico. Lasciò la cattedra nel 1715, quando fu eletto priore del monastero di Feldkirch. Opere principali: [...] universalis ex iure tum naturali tum divino positivo nec non iure gentium nova et scientifica methodo derivata (1722); Consultationes canonicae, ecc. (1724); Iurisprudentia publica imperii Romani-germanici, ecc. (post., 1731); Iurisprudentia practica ...
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Poeta drammatico francese (La Ferté-Bernard, Maine, 1544 - Le Mans 1590). Avvocato al Parlamento a Parigi, entrò in relazione con i poeti della Pléiade; quindi fu magistrato nel Maine, fino al 1586. Si [...] argomenti classici, ma diede i suoi capolavori con la tragedia Les Juives (1583) e con la tragicommedia Bradamante (1582) derivata dall'Ariosto. Continuò la riforma del teatro iniziata da E. Jodelle volgendosi, più che ai modelli greci, a Seneca ...
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BARTOLOMEO da Brescia (Ulmus Lulmus)
Alfredo Petrucci
Nacque a Brescia nel 1506. Si diede all'arte dell'incisione, trattando non solo il rame, ma anche, a servizio dell'editoria locale, il legno. Sono [...] . Va ancora notato come il primo soggetto sia d'invenzione di B. (la "I" puntata significa invenit), mentre l'altro è derivato da un disegno di Giulio Clovio, riprodotto già nel 1568 da Comelio Cort e quindi, in parte, da Giov. Sadeler il Vecchio ...
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Storico (Bradford 1833 - Hitchin 1912). Discendente di una generazione di quaccheri, di professione banchiere, si occupò di storia sociale e scrisse due libri di notevole importanza per la storia della [...] system of Wales (1895). All'interpretazione dominante nella storiografia romantica tedesca della comunità di villaggio come derivata dall'antica libertà germanica e tutelata nel suo ordinamento comunistico dalla legislazione barbarica, S. oppose la ...
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Scultore, forse di origine lombarda, attivo a Firenze (notizie fra il 1351 e il 1364). Sue opere documentate sono una Madonna col Bambino tra due angeli (1359-64) per l'altare dell'Oratorio del Bigallo, [...] sulla porta dello stesso Oratorio (1361), in cui la sua maniera appare improntata a una grandiosa semplicità, in parte derivata da Andrea Pisano. Di notevole originalità sono i rilievi dei Sette Sacramenti, nel secondo ordine del campanile di S ...
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Pittrice (Buenos Aires 1918 - Parigi 1996), figlia di un argentino e di una triestina, si formò a Trieste e dal 1933 si stabilì a Parigi. Con un virtuosismo stilistico fortemente legato alla pittura del [...] ) e al manierismo, la F. crea un mondo fantastico affine a quello dei surrealisti, ma con una vivezza plastica e coloristica derivata dalla pittura metafisica. Dal 1944 lavorò anche per il teatro, collaborando, tra gli altri, con G. Balanchine, A. M ...
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Attore (Vicenza 1717 - Parigi 1778); ammirato Pantalone della compagnia di G. Medebach, fu nel 1759 chiamato a Parigi per sostituire Carlo Antonio Veronese alla Comédie-Italienne dove ebbe gran successo [...] preferita che appare in molte delle sue 15 commedie (Pantalon avare, 1768; P. rajeuni, 1768; P. père sévère, 1770; P. jaloux, 1771, ecc.); fu molto applaudito in Les trois jumeaux vénitiens (1773), derivata dai Due gemelli veneziani di Goldoni. ...
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Erudito (Bologna 1479 - forse ivi 1552). Frate domenicano (dal 1493), inquisitore di Bologna (1550-51), compilò vite di santi e di domenicani illustri (De viris illustribus Ordinis Praedicatorum, 1517) [...] pubbl. postume, in parte ancora inedite), ma è soprattutto noto per la sua Descrittione di tutta Italia (1550), la migliore opera cinquecentesca sull'Italia, derivata dai classici, dall'Italia illustrata di Biondo Flavio e da fonti contemporanee. ...
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Czinner, Paul
Francesco Pitassio
Regista e produttore cinematografico e teatrale ungherese, naturalizzato britannico, nato a Budapest il 30 maggio 1890 e morto a Londra il 22 giugno 1972. Raggiunse [...] registico che implicava una traduzione cinematografica del concetto teatrale di 'scena': una concezione di messa in scena derivata dal Kammerspiel e fondata su un'oculata gestione dello spazio, raramente frammentato dal montaggio.
Attivo in teatro ...
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derivata
s. f. [da derivato, part. pass. di derivare1]. – Concetto fondamentale nell’analisi matematica e nelle sue applicazioni che esprime, date due grandezze l’una funzione dell’altra (per es., in fisica, lo spazio percorso e il tempo impiegato...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.