anti-
anti- [dalla prep. gr. ἀντὶ «contro», già usata con funzione prefissale ἀντι-]. – Tale prefisso, che esprime il significato di opposizione, contrarietà, produce formazioni derivate che assumono [...] , antikamikaze, antispyware, antistalking, antiwriter): in quest’ultimo caso, è possibile anche ipotizzare che l’intera formazione derivata sia entrata nell’uso italiano come forestierismo. Si premette con frequenza anche a sigle e acronimi (anti-G8 ...
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CANEFORA (κανηϕόρος, canephŏra)
G. A. Mansuelli
Nome che indicava le fanciulle che nelle processioni e nei riti sacri della Grecia classica recavano sul capo i canestri (κανᾶ) contenenti oggetti del [...] in funzione architettonica in costruzioni piccole e particolarmente ricche. L'applicazione sembra introdotta dapprima dagli artisti ionici e derivata dall'uso frequente di figure-sostegno nell'architettura egizia e in quella orientale (v. cariatide). ...
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Heaviside, funzione di
Heaviside, funzione di funzione Y(x) che vale 1 per x > 0 e vale 0 per x < 0; è cioè la funzione caratteristica della semiretta (0, +∞). È anche detta theta di Heaviside [...] un segnale attivato a un dato istante e che rimane costante successivamente. L’integrale della funzione gradino unitario è la funzione rampa, mentre la sua derivata è la funzione impulsiva (o delta di Dirac) (si veda anche → distribuzione). ...
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Linguistica
Sesta lettera dell’alfabeto latino. La sua forma, uguale a quella dell’Ϝ maiuscola latina, deriva dal segno Ϝ (digamma) dell’alfabeto greco primitivo, segno che era usato per indicare la semivocale [...] grafica ς (➔ stigma) rimase tuttavia per indicare il numero 6. Nell’alfabeto latino la forma dell’f minuscola è derivata in epoca tardoromana da quella dell’F maiuscola. Nella scrittura moderna minuscola si fusero i due tratti orizzontali formando un ...
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Trasporti
Organo destinato a dare solido attacco agli ormeggi di un galleggiante (imbarcazione, nave, idrovolante) facendo presa sul fondo, o di un aerostato facendo presa sulle scabrosità del terreno, [...] età romana (a. delle navi romane di Nemi).
L’a. ha due forme distinte, con o senza ceppo: la prima derivata dalla tradizione velica, la seconda introdotta con la navigazione meccanica soprattutto per semplificare la manovra di recupero. L’ a. con il ...
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Popolo dell’Etruria meridionale, fra i Monti Cimini e il Tevere, assoggettato da Roma nel 3° sec. a.C. Loro città capoluogo era Falerii, corrispondente alla moderna Civita Castellana. Esisteva già nella [...] ). Nel 4° sec. avviene la ricostruzione di grandi fabbriche templari (Falerii), caratterizzate da una decorazione di grande finezza, derivata da esperienze volsiniesi, poi di tipo ellenistico, e infine allineate con Roma. Alla fine del 4° sec. si ...
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Capo spirituale di una comunità ebraica. Il termine deriva da rabbi, titolo onorifico (‘mio maestro’: nei Vangeli, è appellativo frequente con cui i discepoli si rivolgono a Gesù) che, a partire dal 1° [...] una città; altrove la giurisdizione può essere più estesa (regionale, nazionale).
La scrittura rabbinica è la scrittura ebraica derivata dalla quadrata, impiegata per libri d’importanza minore o per i commenti marginali ai testi in scrittura quadrata ...
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PENSIONE
Luigi Rava
. È la remunerazione fissa che si dà a chi cessa di prestare servizio allo stato o ad altri enti, e che in parte si trasmette alla vedova e agli orfani. Può considerarsi come una [...] spetta pensione di guerra ai militari che in guerra abbiano riportato ferite o lesioni o contratto infermità da cui sia derivata perdita o menomazione della capacità di lavoro (capacità generica) e alle loro famiglie, in caso di morte. È considerato ...
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. Nell'uso comune della parola, "curva" significa linea non retta e non composta di linee rette. Già Parmenide d'Elea, secondo Proclo nel Commento all'Euclide, distingueva le linee in rette, curve e miste. [...] da tutto ciò che precede, diremo che la difficoltà di definire in modo esauriente il concetto generale della curva sembra derivare da ciò, che la mente nostra è capace d'immaginare infinite specie di linee, dotate di certe proprietà intuitive, senza ...
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Filosofo tedesco, figlio del criminalisia Paul Johann Anselm (v.). nato a Landshut il 28 luglio 1804, morto a Rechenberg (Norimberga) il 13 settembre 1872. Dopo avere studiato a Heidelberg e a Berlino [...] Das Wesen der Religion, Lipsia 1845, e dalle Vorlesungen über das Wesen der Religion, Lipsia I851). Questa gli apparve derivata dal puro interesse dell'uomo, creante a sua immagine e somiglianza il divino per potergli chiedere l'esaudimento dei suoi ...
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derivata
s. f. [da derivato, part. pass. di derivare1]. – Concetto fondamentale nell’analisi matematica e nelle sue applicazioni che esprime, date due grandezze l’una funzione dell’altra (per es., in fisica, lo spazio percorso e il tempo impiegato...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.