Fotografia
di Carlo Bertelli
Fotografia
sommario: 1. Introduzione. 2. Accessibilità della fotografia. 3. Fotografia e realtà: memoria e imprevisto. 4. Fotografia creativa. 5. Arte e fotografia: riproduzione [...] la Leitz di Wetzlar presenta al pubblico alla fiera di Lipsia del 1925; una macchina complessa - oltre settecento sono i pezzi che compongono la sola camera - derivata, per il formato, dal cinema e facilissima ed estremamente duttile per l'operatore ...
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Gabriele D'Autilia
Giacomo Daniele Fragapane
– L’era digitale. Autori, tendenze, contesti. La virtualizzazione, i libri, la postproduzione. Il fotogiornalismo. La musealizzazione e lo studio della fotografia. Bibliografia
L’era digitale. – Se il 21° sec. sarà certamente ricordato come l’era della ... ...
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Procedimento che, mediante processi chimico-fisici o digitali, permette di ottenere, servendosi di una macchina fotografica, l’immagine di persone, oggetti, strutture, situazioni su lastre, carte chimicamente preparate o su supporti magnetici. A seconda dei materiali impiegati e del risultato ottenuto, ... ...
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Augusto Pieroni
Agli inizi del 21° sec. nessun campo del visivo si è aggiornato ed è mutato radicalmente e velocemente quanto la fotografia. Complici in questo movimento sono da un lato la forte spinta impressa dalle innovazioni digitali, dall'altro l'ampia convalida di cui ha nuovamente goduto la ... ...
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Nicola Nosengo
L'arte di scrivere con la luce
La fotografia è una tecnica che permette di registrare un'immagine sfruttando le proprietà della luce. La parola, che fu usata per la prima volta dall'astronomo John Herschel nel 1839, deriva dalla combinazione di due termini greci che indicano "luce" e ... ...
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Fotografia
Carlo Montanaro
Il rapporto tra fotografia e cinema
Nell'introduzione di uno dei primi, attendibili manuali storico-tecnici sul cinematografo l'autore, Eugène Trutat, ne loda l'essenza trattando della "meravigliosa sensibilità della pellicola fotografica" in grado di "far rivivere il passato", ... ...
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Ferdinando Scianna
Fotografia
Non si può pretendere di aver visto veramente qualcosa se non lo si è fotografato
(Émile Zola)
L'occhio del secolo
di Ferdinando Scianna
25 gennaio
Al Palazzo dell'Arengario di Milano si inaugura una rassegna dell'opera di Henri Cartier-Bresson, uno dei più grandi maestri ... ...
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Anne Cartier-Bresson
Marina Miraglia
(XV, p. 782; App. II, i, p. 963; III, i, p. 663; IV, i, p. 842; V, ii, p. 292)
Conservazione e restauro
di Anne Cartier-Bresson
Il valore attribuito alla f. e alla sua storia, legato a criteri soggettivi, come la moda o il gusto di un'epoca, e all'interpretazione ... ...
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fotografìa [Comp. di foto- e grafia] [OTT] (a) Processo fotochimico mediante il quale l'immagine di oggetti, ottenuta con un apparecchio derivato dalla camera oscura, detto macchina fotografica, viene fissata e resa permanente su un adatto supporto di materiale sensibile alle radiazioni luminose: v. ... ...
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Italo Zannier
Romano Fea
Giampaolo Bolognesi
(XV, p. 782; App. II, I, p. 963; III, I, p. 663; IV, I, p. 842)
Storia della fotografia. - La storia della cultura di questi ultimi centocinquant'anni è connotata dalla coinvolgente presenza della f., come scienza e come arte, nei settori più diversi, ... ...
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(XV, p. 782; App. II, 1, p. 963; III, 1, p. 663)
Aldo Gilardi
Emilio Ugoletti
In campo fotografico i fatti più notevoli negli ultimi anni sono stati di natura sociale e culturale, e riguardano l'aumento dei consumi piuttosto che nuovi e sostanziali progressi tecnici. Automatizzata l'operazione di ... ...
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(XV, p. 782; App. II, 1, p. 963)
Aldo FRACCAROLI
La caratteristica più notevole nel campo della f. in questi ultimi anni consiste nell'orientamento verso un automatismo sempre più spinto, sia nel campo delle camere fotografiche (e cinematografiche) da presa, sia nelle apparecchiature per laboratorio ... ...
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(XV, p. 782)
Ernesto CAUDA
Giulio CORTINI
Durante la seconda Guerra mondiale e nel periodo successivo il campo della fotografia propriamente detta è stato caratterizzato da due elementi tecnici di particolare importanza: 1) la sempre crescente correzione e luminosità degli obiettivi; 2) la sempre ... ...
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(dal gr. ϕῶς, ϕωτός "luce" e γράϕω "scrivo")
Carlo RODANO
Leone Andrea MAGGIOROTTO Giulio COSTANZI
Processo fotochimico di riproduzione delle immagini che si formano in una camera oscura. I sali d'argento, che con la gelatina formano la cosiddetta emulsione sensibile delle lastre e delle pellicole, ... ...
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BENEDETTINI
B. Baroffio
Monaci seguaci di s. Benedetto che, vivendo in comunità, costituirono la prima vera e propria forma organizzata di vita monastica occidentale, basata sull'osservanza alla Regola. [...] diverse forme musicali, per lo più a cori alternati. Più complessi sono i canti della messa e di altre parti della dimenticare che lo stesso Guido ha dato il nome alle note, derivandolo dalle prime sillabe di un inno composto da Paolo Diacono, monaco ...
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PAVIA
A. Segagni Malacart
(lat. Ticinum; Papia nei docc. medievali)
Città della Lombardia, capoluogo di provincia, posta lungo il corso del fiume Ticino.Al nome lat. di Ticinum, derivato da quello del [...] ancorato ad astratti schematismi di lontana derivazione bizantina, già sperimentati nel secolo Nazareth a S. Tommaso: implicazioni urbanistiche, in Vicende storiche ed artistiche del complesso di S. Tommaso in Pavia, "Atti del Convegno, Pavia 1988", ...
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Cubismo
Nello Ponente
di Nello Ponente
Cubismo
sommario: 1. Introduzione. 2. Cubismo e tradizione. 3. Il cubismo e le esperienze del Novecento. □ Bibliografia.
1. Introduzione
Con il termine cubismo [...] , molto convenzionale; e la sua tradizione è una tradizione derivata dalla cultura araba. Gli Arabi crearono per i Negri sia Les demoiselles d'Avignon. Ma la storia del quadro è complessa: concepito come una composizione con sette figure, cinque donne ...
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BESTIARIO
E.J. Grube
Si definisce b. stricto sensu - contrariamente all'applicazione diffusa ma non strettamente scientifica di questo termine nella storiografia attuale - una compilazione didattica [...] e 13° secolo.Il termine bestiarium è stato fatto derivare (Mc Culloch, 1962) dalla frase iniziale di un anche dal punto di vista del testo -, sussistono casi più complessi: taluni manoscritti mostrano la contaminazione reciproca di testi e cicli ...
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ANTELAMI, Benedetto.
A.C. Quintavalle
Scultore e architetto attivo a cavallo fra i secc. 12° e 13° nell'Italia settentrionale.Assai complessi i problemi, diverse le risposte critiche finora offerte [...] per la prima volta scolpisce ma, più semplicemente, a un complesso che nel 1178 è concluso da Benedetto, detto Antelami. Quanto spiegazione: si tratta di un programma costruito seguendo modelli derivati dai portali dell'Ile-de-France, ma pensato ...
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SPOLETO
M.E. Savi
E. Lunghi
(lat. Spoletium)
Città dell'Umbria (prov. Perugia) posta sulle pendici del colle di Sant'Elia, prospiciente il Monteluco.
Già importante centro umbro (come attestano le [...] è chiaramente attestata dalla facciata (che segue una tipologia derivata dal S. Salvatore e diffusasi tra la fine del sec tarda è la chiesa di S. Paolo inter vineas, nel suo complesso risalente alla fine del sec. 12°-inizio 13°, con abside di ...
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CIMABUE
J. White
(o Cenni di Pepe o Cenni di Pepo)
Pittore fiorentino attivo principalmente in Toscana e ad Assisi tra l'ultimo quarto del Duecento e i primissimi anni del Trecento.L'importanza di C. [...] dalla resa del panneggio sulla gamba sporgente in avanti, di per sé reso più complesso dalle lumeggiature dorate del drappeggio. Questa tecnica - derivata dall'arte bizantina ed elevata ad altissimi livelli di sofisticata stilizzazione in opere come ...
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Andrea Branzi
Design
«Un designer dovrebbe sapere che gli oggetti possono diventare lo strumento di un rito esistenziale» (Ettore Sottsass)
Il design oggi
di Andrea Branzi
16 aprile
In concomitanza con [...] accordo per una definizione capace di rendere conto del complesso statuto di questa disciplina.
La formula adottata dall geografici (italiano, scandinavo, francese ecc.). La localizzazione derivava dal fatto che sia l’impresa sia il designer avevano ...
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POLONIA
A. Grzybkowski
(polacco Polska)
Stato dell'Europa centroorientale che si affaccia sul mar Baltico. Nel corso dei dieci secoli della sua esistenza la P. (sia che si intenda con questo termine [...] nella cittadella del Wawel a Cracovia); alcune seguirono una tipologia più complessa con impianto a tre navate e cripta, come il S. 1226-1235), caratterizzata da un sistema spaziale derivante dall'architettura della Germania sudoccidentale e da una ...
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primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello attuale: egli in se stesso faccendo della...
scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o a pioli, che consentono alle persone di...