turbolenza Comportamento irregolare e impredicibile dei fluidi in certe condizioni. Il termine indica anche, in un contesto più vasto, il moto caotico presente in sistemi dinamici deterministici dissipativi [...] Al crescere di Re le strutture spaziali diventano sempre più complesse e coinvolgono scale spaziali sempre più piccole (t. sviluppata e sostenuta da simulazioni numeriche, ma non è derivata dalle equazioni di Navier-Stokes. L’ipotesi della cascata ...
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Ente fisico cui è dovuta l’eccitazione nell’occhio delle sensazioni visive, cioè la possibilità, da parte dell’occhio, di vedere gli oggetti. Si distingue generalmente la l. naturale, emessa da una sorgente [...] il vuoto (1585). G. Galilei immagina la l. derivata dal fuoco per «altissima risoluzione in atomi realmente indivisibili», la teoria ondulatoria della l. si presenta come un organico complesso di dottrine e di fatti sperimentali, alla cui base resta ...
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Siena Comune della Toscana (118,5 km2 con 54.308 ab. nel 2020), capoluogo di provincia. La città, uno dei più importanti centri storici e artistici d’Italia, sorge a 323 m s.l.m. su alcuni rilievi fra [...] la diminuita importanza della Via Cassia; ne è derivata una sostanziale marginalità del Senese e del capoluogo. di Bartolo, Sassetta, Sano di Pietro, Giovanni di Paolo; più complessa la figura di F. di Giorgio Martini; di grande originalità nel 16 ...
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légge di scala Locuzione con cui si fa riferimento alle leggi che, per i sistemi regolari, sia matematici sia fisici e naturali, caratterizzano il cambiamento delle proprietà del sistema sotto l'effetto [...] in termini di equazioni differenziali. Il concetto di derivata implica infatti la regolarità a piccola scala. Le della scala. Questa è una caratteristica di molti dei sistemi complessi su cui si è focalizzata l’attenzione negli ultimi anni, sia ...
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Biologia
A. funzionale Capacità degli organismi viventi di coordinare tutti i meccanismi delle reazioni biologiche essenziali per la loro esistenza. L’a. funzionale è guidata dall’informazione genetica [...] del sistema. Gli stati ottenuti ponendo a zero la derivata temporale di q sono detti stazionari.
La formazione di sua superficie, in particolari condizioni, la formazione di una struttura complessa (fig. 2), che ha l’aspetto di un mosaico ...
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Popolazione dell’Asia centrale, che nel 13° sec. fondò un grande impero, esteso dalla Cina all’Asia Anteriore, e dominò poi anche parte dell’Europa orientale.
Il nome in senso stretto designava in origine [...] aimaq. All’epoca delle conquiste si sviluppò una gerarchia più complessa, basata su un sistema per il quale la più grande unità dagli Uiguri e solo nel 1311 fu adottata la scrittura, derivata dall’alfabeto uigurico, che è tuttora in uso nella ...
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molteplicità In matematica, m. d’intersezione di più varietà algebriche in un punto comune è il numero intero positivo che si associa a ogni punto comune a due o più varietà algebriche e che denota (in [...] algebrica f(x)=0 di ordine n, e una sua radice α reale o complessa, si dice che α è radice s-pla, o di m. s (naturalmente dell’equazione f(x) = 0, si ha
dove f(h)(α) indica la derivata h-esima f(h)(x) del polinomio f(x), calcolata per x = α. ...
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Il termine di chirurgo (chirurgus, vulnerum medicus) è stato impiegato fin dall'origine per indicare quel medico che curava certe lesioni con atti manuali, come suture delle ferite, riduzioni di lussazioni [...] fa parte integrante di quel ciclo culturale al cui complesso organico appartengono quelle armi, cioè al ciclo della cultura da convincere della giustezza d'un ravvicinamento e d'una derivazione che alcuni critici d'arte hanno scorto tra questo pittore ...
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ALIGHIERI La vita. - Condizione sociale e prima educazione. - Nacque in Firenze nel maggio del 1265, di famiglia che si teneva derivata dal gentil seme dei Romani fondatori della città (Inf., XV, 73-78) [...] della ragione che addita i mezzi per ovviare ai mali derivati dalla colpa. Se non che la costituzione successiva della Detto d'Amore attribuiti a D. A., Firenze 1923).
Di lavori complessivi sulla vita e sulle opere di D., oltre quello su citato di N ...
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NERVOSO, SISTEMA
Ettore Fadiga
Ernesto Capanna
Gianfranco Ricci
(XXIV, p. 609; App. II, 11, p. 400; III, 11, p. 239)
Sommario. - Fisiologia generale del neurone: Flusso e trasporto assonico (o neuroplasmico), [...] campi recettivi tre tipi fondamentali di unità corticali: le semplici, le complesse e le ipercomplesse (Hubel e Wiesel, 1962, 1968). Le unità di destra; c) in esperimenti elettrofisiologici di derivazione dei potenziali di singole fibre, è stata ...
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primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello attuale: egli in se stesso faccendo della...
scala
s. f. [lat. tardo scala -ae (nel lat. class. soltanto al plur., scalae -arum), der. di scandĕre «salire»]. – 1. Termine generico per indicare varî tipi di strutture fisse o mobili, a scalini o a pioli, che consentono alle persone di...