Lebesgue Henry-Leon
Lebesgue 〈lëbèg〉 Henry-Léon [STF] (Beauvais 1875 - Parigi 1941) Prof. di matematica nell'univ. di Poitiers e poi di Parigi; socio straniero dei Lincei (1925). ◆ [ANM] Decomposizione [...] concetto di misura di un insieme in uno spazio metrico: v. misura e integrazione: IV 2 f. ◆ [ANM] Teorema della derivabilità di L., o teorema di derivazione di L.-Vitali: afferma che ogni funzione continua e a variazione limitata ha derivata finita ...
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monogenia
monogenia caratteristica di due funzioni u(x, y), v(x, y) ∈ C1(Ω), con Ω aperto di R2, consistente nel provenire entrambe da un’unica funzione analitica ƒ(z), di cui sono rispettivamente la [...] continue, il verificarsi di tali equazioni in un punto costituisce una condizione necessaria e sufficiente per la derivabilità di ƒ; il verificarsi delle stesse equazioni in un aperto Ω semplicemente connesso è condizione necessaria e sufficiente ...
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condizione necessaria e sufficiente
condizione necessaria e sufficiente una condizione è necessaria quando una proposizione è vera soltanto a tale condizione (per esempio condizione necessaria perché [...] ancora). Anche le condizioni necessarie possono non essere sufficienti (per esempio, la continuità di una funzione per la derivabilità in un punto non è sufficiente, in quanto esistono funzioni continue ma non derivabili). Una condizione è necessaria ...
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VARIAZIONI, CALCOLO DELLE.
Leonida Tonelli
- È quel ramo dell'analisi matematica che studia i problemi di massimo e minimo (v. massimi e minimi) relativi a quantità variabili, che si presentano sotto [...] è il seguente: fra tutte le funzioni y (x) definite nell'intervallo (a, b), soddisfacenti a opportune condizioni di continuità e derivabilità, tali che y (a) = pa, y (b) = pb, e per le quali l'integrale
assume un dato valore, trovare quella che ...
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matrice jacobiana
Luca Tomassini
Generalizzazione al caso di funzioni di più variabili a valori vettoriali del concetto di derivata di una funzione scalare g:ℝ→ℝ. Più precisamente, si chiama matrice [...] h∈ℝμ e
[3] formula.
Si presenta qui una distinzione fondamentale rispetto al caso scalare: l’esistenza di J, detta derivabilità, non è in realtà sufficiente a garantire che la [2] sia verificata. Se questo è il caso, f è detta differenziabile ...
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successione di funzioni
successione di funzioni successione {ƒn(x)} i cui termini sono funzioni. Per ogni x dell’insieme di definizione comune a tutte le funzioni, una successione di funzioni è una → [...] , si può considerare la successione derivata, i cui elementi sono le derivate degli elementi della successione data. La derivabilità della funzione limite ƒ(x) è assicurata dall’ipotesi di uniforme convergenza della successione delle derivate {ƒ′n(x ...
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derivata
derivata concetto fondamentale dellʼanalisi infinitesimale, che trova numerosissime applicazioni anche in tutte le scienze sperimentali. La derivata è una funzione dedotta (o derivata) in modo [...] funzione per h tendente a 0. Il punto (0, 0) appartenente al grafico della funzione viene considerato come punto di non derivabilità, cioè punto in cui la funzione non è derivabile (e non esiste la tangente al suo grafico). Ovviamente i punti in ...
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Filosofia
Rapporto per il quale una conclusione deriva da una o più premesse. Nella storia della filosofia si distinguono tre principali interpretazioni di tale rapporto. Secondo la prima, esso è fondato [...] d. Noto anche come teorema di Herbrand-Tarski (1930 ca.), consente di stabilire un’equivalenza fra l’affermazione della derivabilità di una certa espressione E da certe premesse, e l’affermazione della dimostrabilità di un’opportuna espressione E′ a ...
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GREEN, George
Gino Cassinis
Matematico, nato il 14 luglio 1793 a Sneinton, presso Nottingham, dove morì il 31 marzo 1841. Autodidatta, nel 1839 fu nominato fellow del Caius College di Cambridge e si [...] regione spaziale V, limitata da una superficie chiusa S, due funzioni ϕ e ψ (soddisfacenti a opportune condizioni di continuità e derivabilità), si ha
dove si è posto
e cos α, cos β, cos γ denotano i coseni direttori della normale n alla superficie ...
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Carlo Cellucci
Teologo cattolico, logico e matematico (Praga 1781 - ivi 1848). Figlio di un emigrato italiano nativo di Nesso, nel 1805 fu nominato prof. di filosofia della religione all'univ. di Praga. [...] ma in alcuni sottoprodotti di tale costruzione, in particolare nell'introduzione di nozioni come quelle di validità e di derivabilità che rivestono grande importanza per la logica moderna. Nella Paradoxien il B. si occupa dei fondamenti della teoria ...
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calcolo1
càlcolo1 s. m. [dal lat. calcŭlus, propr. «pietruzza» (cfr. càlcolo2), attrav. il sign. di «gettone per fare i conti»]. – 1. a. Successione più o meno lunga di operazioni atte a fornire la soluzione di un dato problema aritmetico,...