allele
Ciascuna delle due o più forme alternative di un gene che occupano la stessa posizione (locus) su cromosomi omologhi e che controllano variazioni dello stesso carattere. Gli organismi diploidi [...] alleliche nelle popolazione rappresenta il meccanismo fondamentale di evoluzione biologica; le principali fonti di cambiamento delle frequenze alleliche sono la mutazione, la migrazione, la derivagenetica casuale e la selezione naturale.
→ Gene ...
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VARIABILITÀ GENETICA (XXXIV, p. 997; App. I, p. 1111)
Guido Modiano
Ogni specie è costituita da individui con patrimonio genetico molto simile, ma non identico (salvo che nei gemelli monozigoti). Questa [...] tratta, in sostanza, di costruirsi prima dei modelli di come dovrebbero comportarsi le v. g. supponendo che agisca la sola derivagenetica oppure anche la selezione, e di andare poi a vedere a quale modello si conformino meglio i dati sperimentali.
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POLIMORFISMO (XXVII, p. 653)
Giovanni Trippa
In biologia, una specie di differenze a carattere discontinuo che permettono d'individuare categorie subspecifiche ben definite. Fra i vari tipi di p. non [...] attorno a un certo valore e anche se disturbate da fluttuazioni casuali, tendono a tornare al valore originario. La derivagenetica casuale, infine, provoca dei cambiamenti nelle frequenze geniche da una generazione all'altra per quanto più piccola è ...
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ZOOLOGIA
Roberto Argàno
(XXXV, p. 1003)
La z. è la scienza che si occupa della dinamica della diversità animale. Gli animali sono organismi pluricellulari eterotrofi (che traggono quindi l'energia necessaria [...] genico e dalle occasionali mutazioni, e viene controllata da fenomeni causali (come la selezione naturale) e casuali (derivagenetica, effetto del fondatore, collo di bottiglia).
In ogni ambiente convivono specie diverse, appartenenti a vari gruppi ...
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Antropologia ed etnologia
Fred W. Voget
Introduzione
Il termine antropologia deriva dal greco ἄνθϱωποϚ, uomo, e da λόγοϚ, discorso. Il termine etnologia deriva da ἔθνοϚ, popolo o razza. Alla lettera, [...] (v. Carroll, 1975; v. Testart, 1988). L. L. Cavalli-Sforza (v., 1969) confermò l'importanza del fenomeno della derivagenetica nell'evoluzione a breve termine delle popolazioni dei paesi italiani. Popolazioni esigue, relativamente isolate e in cui l ...
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La grande scienza. Cronologia scientifica: 1941-1950
1941-1950
1941
Le successioni esatte. Introdotte in una nota sui gruppi di coomologia (priva di dimostrazioni) dal polacco Witold Hurewicz ed estensivamente [...] nel 1953 l'esistenza del profago, un batteriofago silenzioso integrato nel cromosoma del batterio lisogeno.
Primi studi sulla derivagenetica casuale. Sewall Wright, della University of Wisconsin di Madison, in seguito ai suoi studi matematici sulla ...
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Statistica applicata alle scienze sociali
Italo Scardovi
La statistica e l'immanenza della variabilità
Statistica è parola dai tanti, forse troppi, significati. Essi riflettono, nella loro varietà, [...] ai diversi modelli evolutivi. Delle regole e dei linguaggi. Forse non ha soltanto un significato episodico che il concetto di 'derivagenetica' - un evento biologico dovuto all'erraticità statistica dei piccoli numeri - abbia suggerito quello di ...
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La grande scienza. Equilibri intermittenti e stasi: nuove idee sull'origine della vita
Niles Eldredge
Equilibri intermittenti e stasi: nuove idee sull'origine della vita
Nel 1959, centenario della pubblicazione [...] fisici ambientali. Se si verificano molti cambiamenti (siano essi adattativi, mediati dalla selezione, o semplicemente causati da derivagenetica) tali che i membri delle popolazioni isolate non possano più accoppiarsi con successo con quelli delle ...
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Diversità
Stefano Allovio e Marco Bussagli
Malgrado l’appartenenza di tutti gli uomini alla stessa specie, tra i vari gruppi umani si riscontrano evidenti differenze riguardo ai tratti somatici, al [...] base della diversità umana si trovano i quattro meccanismi evolutivi principali: le mutazioni, la selezione naturale, la derivagenetica e le migrazioni. La mutazione è un processo evolutivo casuale, molto lento nel tempo, originato da alterazioni ...
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DNA antico
Isolina Marota
Franco Rollo
Nel DNA sono scritti i caratteri biologici di un organismo, che ne condizioneranno lo sviluppo embrionale e la capacità di crescere, adattarsi all'ambiente in [...] le testimonianze di tale trasmissione potrebbero essere state cancellate, nel corso del tempo, da fenomeni genetici quali la derivagenetica o un flusso massiccio e continuato di geni sapiens.
Uno studio particolarmente ampio, condotto di recente ...
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genètica s. f. [dall’ingl. genetics, termine coniato nel 1906 dal biologo ingl. W. Bateson, dall’agg. genetic «genetico»]. – Ramo delle scienze biologiche che studia tutti i fenomeni e tutti i problemi relativi alla discendenza e cerca di determinare...
genetico
genètico agg. [der. di genesi; il gr. aveva γενητικός, come variante di γεννητικός, der. di γεννάω «generare»] (pl. m. -ci). – Che riguarda l’origine, la formazione, la riproduzione, l’eredità biologica: caratteri g., contrapposti...