Scienza dell’uomo, considerato sia come soggetto o individuo, sia in aggregati, comunità, situazioni.
A. fisica
Ramo delle scienze biologiche che studia l’umanità dal punto di vista naturalistico, cioè [...] di analizzare la struttura della popolazione e ricostruire la sua storia biologica anche in rapporto a fenomeni casuali (derivagenetica, cioè il cambiamento casuale delle frequenze di un dato allele all’interno di una popolazione).
A. criminale ...
Leggi Tutto
POPOLAZIONE
Nora Federici
Ornello Vitali
Rosaria Scozzari
Ornello Vitali
(XXVII, p. 914; App. II, II, p. 591; III, II, p. 461; IV, III, p. 35)
Teorie della popolazione. - L'evoluzione della p., come [...] in grado di modificare le frequenze geniche (selezione, mutazione, migrazione e derivagenetica), le proporzioni dei differenti genotipi rimarranno costanti nel tempo (v. genetica: Genetica di popolazioni, App. IV, ii, p. 11).
La legge di Hardy ...
Leggi Tutto
Razza
Guido Modiano
di Guido Modiano
Razza
sommario: 1. Definizione. 2. Criteri di classificazione. 3. Genetica delle razze: a) livello descrittivo o statico; b) livello storico o dinamico; c) la struttura [...] costituisce un ulteriore approccio indiretto al problema di individuare quali polimorfismi sono stati soggetti anche alla selezione e quali solo alla derivagenetica (v. È a, 2). Con uno studio di questo genere si è giunti a una stima di m di circa 0 ...
Leggi Tutto
Eugenica
IItalo Barrai
di Italo Barrai
Eugenica
Sommario: 1. Introduzione. 2. L'eugenica e la sanità pubblica. 3. La dinamicà del gene. 4. Programmazione per il controllo delle malattie ereditarie. [...] che si dà ora delle differenze razziali è che esse siano dipendenti da variazioni casuali, dovute alla cosiddetta derivagenetica. È tuttavia possibile che le differenze razziali abbiano avuto un valore adattativo nel passato e che questo valore ...
Leggi Tutto
Antropologia ed etnologia
Fred W. Voget
Introduzione
Il termine antropologia deriva dal greco ἄνθϱωποϚ, uomo, e da λόγοϚ, discorso. Il termine etnologia deriva da ἔθνοϚ, popolo o razza. Alla lettera, [...] (v. Carroll, 1975; v. Testart, 1988). L. L. Cavalli-Sforza (v., 1969) confermò l'importanza del fenomeno della derivagenetica nell'evoluzione a breve termine delle popolazioni dei paesi italiani. Popolazioni esigue, relativamente isolate e in cui l ...
Leggi Tutto
Diversità
Stefano Allovio e Marco Bussagli
Malgrado l’appartenenza di tutti gli uomini alla stessa specie, tra i vari gruppi umani si riscontrano evidenti differenze riguardo ai tratti somatici, al [...] base della diversità umana si trovano i quattro meccanismi evolutivi principali: le mutazioni, la selezione naturale, la derivagenetica e le migrazioni. La mutazione è un processo evolutivo casuale, molto lento nel tempo, originato da alterazioni ...
Leggi Tutto
complessità Caratteristica di un sistema (perciò detto complesso), concepito come un aggregato organico e strutturato di parti tra loro interagenti, in base alla quale il comportamento globale del sistema [...] della sessualità ha provocato un incremento della diversità genetica e della c. dei sistemi viventi. La sua una sola situazione di equilibrio per i valori di y e delle sue derivate nulli (sono quindi nulle tutte le componenti di x).
Per un sistema ...
Leggi Tutto
Biologia
Il processo o l’insieme dei processi mediante i quali gli esseri viventi perpetuano la propria specie, producendo nuovi individui che ripetono ciclicamente le medesime fasi di sviluppo fino al [...] . In ogni caso, dà origine a una progenie di individui geneticamente identici (a meno di errori o mutazioni) tra loro e animali
Nella r. sessuata o gamica il nuovo individuo deriva da particolari cellule riproduttive differenziate, i gameti, che nella ...
Leggi Tutto
famiglia
Antropologia
Istituzione fondamentale in ogni società umana, attraverso la quale la società stessa si riproduce e perpetua, sia sul piano biologico, sia su quello culturale. Le funzioni proprie [...] casi la f. è suddivisa in sottofamiglie o in categorie minori, dette tribù.
F. genica
In genetica molecolare, l’insieme di geni che deriva per duplicazione da un medesimo gene ancestrale (➔ genoma). Esempi di f. geniche sono i geni che codificano ...
Leggi Tutto
Il complesso delle attività che si riferiscono alla ‘vita pubblica’ e agli ‘affari pubblici’ di una determinata comunità di uomini. Il termine deriva dal greco pòlis («città-Stato») e sulla scia dell’opera [...] affiancati, nel corso dei decenni successivi, diversi approcci all’antropologia politica: a) una prospettiva neoevoluzionista, o genetica, di matrice statunitense, che partendo dagli studi evoluzionistici e da un’assunzione critica di alcune nozioni ...
Leggi Tutto
genètica s. f. [dall’ingl. genetics, termine coniato nel 1906 dal biologo ingl. W. Bateson, dall’agg. genetic «genetico»]. – Ramo delle scienze biologiche che studia tutti i fenomeni e tutti i problemi relativi alla discendenza e cerca di determinare...
genetico
genètico agg. [der. di genesi; il gr. aveva γενητικός, come variante di γεννητικός, der. di γεννάω «generare»] (pl. m. -ci). – Che riguarda l’origine, la formazione, la riproduzione, l’eredità biologica: caratteri g., contrapposti...