Uomo politico statunitense (Danville, Vermont, 1792 - Washington 1868), deputato nel parlamento della Pennsylvania (1833-41), e poi al Congresso federale (1849-53), si batté costantemente contro lo schiavismo. [...] Entrato nel partito repubblicano (1856), militò nella corrente radicale, e nel 1859 fu nuovamente eletto al Congresso. Dopo la guerra civile, si oppose alla politica di pacificazione verso gli stati del ...
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Kučinskis, Māris. – Uomo politico lettone (n. Valmiera 1961). Deputato dal 2002 nelle fila del Partito popolare, militante dal 2014 nel Liepājās Partija, è stato ministro dello Sviluppo regionale e dei [...] governi locali dal 2004 al 2006 nel governo Kalvītis. Dal febbraio 2016 ha assunto la carica di primo ministro a seguito delle dimissioni della premier L. Straujuma, permanendovi fino al gennaio 2019, ...
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Uomo politico danese (Copenaghen 1873 - ivi 1942), socialdemocratico, deputato al Parlamento (1906-42). Ministro senza portafoglio nel gabinetto Zahle (1916-20), presidente del Consiglio (1924-26; 1929-42); [...] cercò di promuovere la cooperazione tra gli stati dell'Europa settentr. e di mantenere buoni rapporti con la Germania (patto di non aggressione, 1939). Durante l'occupazione nazista (dal 1940) si sforzò ...
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Uomo politico (Venezia 1841 - ivi 1905), liberale moderato, deputato (1882-1904), ministro delle Poste e Telegrafi con Saracco (1900-01); autore di opere critiche e letterarie; scrisse tra l'altro Fra [...] Paolo Sarpi (1893) e Manin a Venezia nel 1848-49 (post., 1916). La figlia Maria, maritata Pezzé (1869-1933), fu valente traduttrice dall'inglese, dal tedesco e dal danese (Carlyle, Hauff, Andersen), pedagogista ...
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Uomo politico francese (Honfleur, Calvados, 1897 - Rouen 1974). Deputato radical-socialista dal 1928, sottosegretario agli Esteri nel gabinetto Daladier (1934), in campo di concentramento tedesco dal 1943 [...] al 1945 per la sua attività nella Resistenza, nel genn. 1947 fu ministro della Giustizia nel gabinetto Ramadier e quindi primo ministro (luglio-sett. 1948), ministro della Giustizia (sett. 1948 - febbr. ...
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Pubblicista e romanziere ungherese (Eperjes 1814 - Budapest 1897). Deputato alla dieta ungherese (1839), poi sottosegretario di stato (1848) e rappresentante dell'Ungheria rivoluzionaria in Inghilterra. [...] Stabilitosi a Torino (1860) come corrispondente del Daily News, ebbe una parte importante alle dipendenze di L. Kossuth nell'attività dell'emigrazione magiara in Italia. Dopo il 1866, ottenuta la grazia, ...
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Giurista e uomo politico (Brindisi 1864 - Roma 1938); deputato dal 1900 al 1921, e da quell'anno senatore, militò nelle file della destra liberale. Più volte sottosegretario, fu ministro delle Poste e [...] telegrafi con F. S. Nitti (giugno 1919 - marzo 1920). Aderì poi al fascismo, di cui sostenne la legittimità giuridico-costituzionale. Prof. dal 1895 di diritto costituzionale, insegnò nelle univ. di Cagliari, ...
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Uomo politico inglese (Londra 1895 - Reims 1957); conservatore, deputato dal 1923, ministro dei Trasporti (1934-37), poi della Guerra (1937-40); dopo il periodo delle sanzioni economiche contro l'Italia [...] fascista per la guerra d'Etiopia iniziò a Roma i contatti diplomatici tendenti a un riavvicinamento anglo-italiano. Elaborò e appoggiò ai Comuni la legge istitutiva della coscrizione obbligatoria (aprile ...
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Giurista (Parigi 1726 - ivi 1806). Nel 1789 fu deputato di Parigi agli Stati generali: membro del Comitato feudale, esercitò grandissima influenza sulle riforme legislative. Presidente dell'Assemblea nazionale [...] (1791), partecipò attivamente ai lavori legislativi; fece poi parte (1795) del Consiglio degli anziani nel dipartimento della Seine-et-Oise e fu presidente della Corte di cassazione (1800). Per volere ...
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Uomo politico guatemalteco (Quezaltenango 1857 - ivi 1924). Conservatore, deputato (1885), ministro degli Interni e della Giustizia durante la presidenza di J. M. Reina Barrios (1892-98). All'assassinio [...] di questo (1898), gli successe quale presidente provvisorio, dopo aver stroncato la rivolta del colonnello Morales, e fu eletto presidente lo stesso anno; dopo aver riformato la costituzione, fu successivamente ...
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deputato
agg. e s. m. [part. pass. di deputare]. – 1. agg. Designato a un incarico o a una funzione, con la prep. a: essere deputato a rappresentare il proprio governo; l’orecchio è l’organo d. all’udito. Con accezione specifica, luoghi d.,...
deputare
(ant. diputare) v. tr. [dal lat. deputare «giudicare, valutare», nel lat. tardo «destinare (a un ufficio)», comp. di de- e putare «ritenere»] (io dèputo, ant. dipùto, ecc.). – 1. Designare a un determinato incarico, generalmente solenne...