LEOPOLDO II di Asburgo Lorena, granduca di Toscana
Fulvio Conti
Nacque a Firenze il 3 ott. 1797 dal granduca Ferdinando III e dalla principessa Maria Luisa di Borbone figlia del re Ferdinando IV delle [...] della guardia civica. Si ebbe un'immediata fioritura di giornali e di opuscoli, che dettero voce alle varie anime della democrazia e del liberalismo toscani e indussero il granduca a sostituire Cempini con Ridolfi (27 settembre) e a sopprimere la ...
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CHIAROMONTE, Nicola
Piero Craveri
Nacque il 12 luglio 1905 a Rapolla (Potenza) da Rocco e da Anna Catarinella. Di famiglia cattolica osservante - il padre medico ed antifascista -, il C. iniziò gli [...] il dramma della guerra civile allo scontro tra due totalitarismi, e vedeva riflessa, nella fragilità della democrazia spagnola, quella delle democrazie europee.
La guerra civile spagnola fu probabilmente per il C. la prova dell'identità negativa dei ...
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MANARA, Luciano
Fabio Zavalloni
Nacque a Milano, in contrada S. Andrea, il 25 marzo 1825 da Filippo, facoltoso avvocato discendente da una famiglia di agricoltori arricchitasi durante l'età napoleonica, [...] M. si appassionò alla dialettica politica piemontese, dalla quale dipendeva la ripresa della guerra all'Austria: sostenitore della democrazia giobertiana, accolse con vivo disappunto la notizia della rivoluzione a Firenze e Roma. Nell'imminenza della ...
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CORONA, Nicola
Mario Themelly
Il più giovane dei cinque figli di Francesco, nacque, molto probabilmente intorno al 1750, a Sora (provincia di Frosinone), nel Regno di Napoli. Scarseggiano dati biografici [...] , si mostra consapevole della fragilità della classe politica repubblicana e dei pericoli di quella ch'egli chiama "democrazia donata". Sa che le difficoltà della Repubblica romana sono quelle che devono affrontare tutti i paesi che "scuotono ...
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CAROTI, Arturo
Michele Fatica
Nato a Firenze, il 5 apr. 1875, da Elvira Volpi e da Leopoldo, uno dei massimi dirigenti locali di associazioni radical-repubblicane, maturò negli anni dell'adolescenza [...] lunga permanenza negli Stati Uniti gli aveva fatto cadere molte illusioni sulla reale possibilità di sopravvivenza della democrazia nell'età dell'imperialismo e del capitalismo monopolistico. Negli Stati Uniti, come altrove, egli riteneva il potere ...
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CHIOSTERGI, Giuseppe
Bruno Di Porto
Nato a Senigallia il 31 ag. 1889 da Adolfo, esercente di un panificio, e da Eufrasia Zampettini, frequentò dal 1904 al 1908 l'istituto tecnico di Ancona. Nell'ambiente [...] socialisti, accusando la maggioranza e la direzione di esser rimaste ferme a un intendimento puramente politico della, democrazia e della rivoluzione. In effètti, lo stesso C. professava la peculiare concezione del socialismo mazziniano, ossia un ...
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LEVI, Primo
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Ferrara il 25 giugno 1853 da Bonajuto, commerciante di vestiti, e da Rosa Castelfranchi. L'origine israelitica, da lui subordinata all'integrazione nell'identità [...] un supplemento trimestrale, la Riforma illustrata, in cui aveva ospitato ricordi, scritti e testimonianze di esponenti della democrazia risorgimentale): lo avevano sfiorato, negli ultimi tempi, le vicende della Banca romana, intervenuta più volte in ...
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CASTELLANI, Giovanni Battista
Giuseppe Monsagrati
Nacque a Cividale del Friuli il 12 febbr. 1820 dai nobili Giuseppe, medico, e Clara Claricini. Iscritto al seminario patriarcale di Venezia, seguì (1833-35) [...] soprattutto dopo che l'arrivo dei Francesi, che fino all'ultimo il C. ha considerato come i protettori della democrazia europea, fa risaltare la compattezza morale di un popolo e di una classe dirigente in misura maggiore di quanto potessero ...
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FORMENTON, Mario
Valerio Castronovo
Nacque a Teheran il 21 apr. 1928, figlio di Cloe Brasolin e di Luigi, un uomo d'affari veneto che sino al settembre 1941 esercitò in Iran una florida attività commerciale. [...] compito precipuo della classe dirigente fosse di assicurare lo sviluppo di una società aperta e pluralista, di un'autentica democrazia industriale. E riteneva perciò che anch'egli dovesse fare la sua parte, in quanto rappresentante non solo del più ...
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PERROTTA, Gennaro
Carmine Catenacci
PERROTTA, Gennaro. – Primo di tre figli, nacque a Termoli (Campobasso) il 19 maggio 1900, da Giuseppe, direttore del locale ufficio delle poste che fu anche poeta [...] » (p. 3). Tali affermazioni riflettevano il pessimismo politico di Perrotta e, in particolare, lo scetticismo verso la democrazia, ma rappresentavano anche una stimolante presa di posizione contro il ‘mito’ classicistico di Atene. Tuttavia non mancò ...
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democrazia
democrazìa s. f. [dal gr. δημοκρατία, comp. di δῆμος «popolo» e -κρατία «-crazia»]. – 1. a. Forma di governo in cui il potere risiede nel popolo, che esercita la sua sovranità attraverso istituti politici diversi; in partic., forma...
non-democrazia
(non democrazia), s. f. La contraddizione, l’antitesi della democrazia, di un sistema politico democratico. ◆ «Che razza di democrazia è una democrazia dove la minoranza conta più della maggioranza e dove, contando più della...