In psichiatria, grave processo di deterioramento delle facoltà intellettive; di solito coinvolge le capacità mnesiche, le facoltà propriamente creatrici dell’intelligenza e i processi di sintesi del pensiero. Per essere imperniata sui concetti di depauperamento e di deterioramento, la d. differisce sostanzialmente dalle altre condizioni di debilità mentale (quale, per es., l’oligofrenia), che sono ...
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Ramo delle scienze mediche che ha per oggetto le malattie del sistema nervoso a sintomatologia più spiccatamente somatica, decorrenti cioè con disturbi della motilità, della sensibilità, dell’equilibrio [...] nosografia di queste malattie tiene conto del sintomo più importante e del sistema di neuroni più compromesso: demenze e neocorteccia (per es., malattia di Alzheimer, encefalopatie da prioni); rigidità, distonia, movimenti involontari e nuclei della ...
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Uso patologico di bevande alcoliche con conseguenze mediche e sociali. Dal punto di vista medico si distinguono: a. acuto (intossicazione alcolica), e a. cronico. In quest’ultimo caso, va fatta un’ulteriore [...] di coordinazione, memoria, concentrazione e coscienza (fino alla sindrome di Korsakoff). A livello psichiatrico non sono rari demenze, psicosi con allucinazioni e deliri, disturbi dell’umore, del sonno e della sfera sessuale. Va inoltre menzionato ...
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Processo selettivo per cui una sequenza percettiva o rappresentativa assume, nell’attività mentale cosciente del soggetto, un netto risalto sul contesto in cui è inserita. Si distingue l’a. volontaria [...] (aprosexia) è propria delle condizioni di disturbo organico della coscienza (obnubilamento, torpore), di atrofie cerebrali iniziali (demenze presenili e senili) o di schizofrenie. Tipica è la labilità dell’a. nei fanciulli con danno cerebrale minimo ...
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Neurodegenerative, malattie
Orso Bugiani
Uno dei maggiori progressi in biomedicina degli ultimi decenni è la comprensione dei meccanismi molecolari che sono alla base della maggior parte delle malattie. [...] State Examination), il più usato perché facile da somministrare e anche dotato di buona specificità per la malattia, la soglia della demenza è fissata a 26-25 punti di una scala che va da 30 (assenza di deterioramento) a zero. Il punteggio della ...
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di Rita Levi-Montalcini (da Enciclopedia della Scienza e della Tecnica, vol. II, 2007, pp. 177-188)
Non è azzardato affermare che la scoperta del Nerve growth factor (NGF), presto seguita dall'identificazione [...] è anche il NGF e vi sono evidenze sperimentali che numerose malattie degenerative, fra le quali si annoverano anche le demenze senili, siano provocate dalla carenza, per motivi vari, di una o più neurotrofine come il NGF.
Le indagini condotte nell ...
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Neurone
Pietro Calissano
Il termine neurone venne coniato da W. Waldeyer-Hartz nel 1891, per indicare le cellule presenti nel sistema nervoso (v. cap. Cellule e tessuti, Tessuti, Tessuto nervoso). L'attività [...] di comunicazione ha permesso di capire quali siano le basi di malattie neurologiche, come l'epilessia, il morbo di Parkinson, le demenze senili e gli altri disturbi nei quali sia coinvolto il sistema di comunicazione fra i neuroni o fra questi e il ...
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Carlo Caltagirone
Neurodegenerazione
La morte dei neuroni
Le malattie neurodegenerative
di Carlo Caltagirone
20 aprile
Viene inaugurato a Roma alla presenza del presidente Carlo Azeglio Ciampi il Centro [...] 5,3% in soggetti compresi tra gli 85 e gli 89 anni.
La differenza di tassi di conversione da MCI a demenza riportati da vari studi dipende dalla diversa modalità diagnostica utilizzata e da altri fattori di confusione, quali l'età media del campione ...
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Chimica
Concentrazione attiva con la quale un soluto (elettrolito) presente in una soluzione (acquosa o no) prende parte agli equilibri che si stabiliscono nella soluzione stessa. Viene espressa come il [...] psicomotorio (nelle depressioni melanconiche, nelle insufficienze mentali torpide, in certe sindromi psico-organiche con sopore, nelle demenze avanzate, nelle schizofrenie apatiche, atimiche e catatoniche);
a. senza scopo o ‘di traverso’, nei confusi ...
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Tessuto organico proprio dei Metazoi destinato alla ricezione degli stimoli e alla trasmissione degli eccitamenti ad altri tessuti i quali reagiscono in vario modo: con il movimento o con la secrezione. [...] con omogeneizzazione del corpo cellulare, nella infiltrazione grassosa e nella incrostazione di sali di calcio. Nelle demenze delle età presenile e senile si osserva la conglutinazione delle neurofibrille in fasci compatti a decorso vorticoso ...
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demenza
demènza s. f. [dal lat. dementia, der. di demens -entis «demente»]. – Nel linguaggio medico, deterioramento grave e irreparabile delle facoltà intellettive. Più in partic., in psichiatria, il decadimento grave e irreversibile dell’attività...
multinfartuale
agg. Provocato da ripetuti episodi di ischemia. ◆ In alcuni casi, si può arrivare a una forma di demenza, detta, appunto, «multinfartuale» commenta Carlo Vergani, professore di gerontologia e geriatria all’Università di Milano....