Sindrome psicotica caratterizzata da vivaci allucinazioni (uditive, visive, tattili, olfattive ecc.) e da idee deliranti associate a disturbi del pensiero e dell’affettività; a differenza della schizofrenia [...] e gravi; p. confabulatoria, dominata da falsificazioni dei ricordi e ricchezza di idee deliranti; p. fantastica (o demenza fantastica), caratterizzata da una florida produzione di idee deliranti e, a differenza delle altre forme, da rapido esito in ...
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Anatomico e neurologo austriaco (Brno 1866 - Vienna 1930). Prof. di clinica neurologica (1900), poi direttore dell'ospedale neurologico Maria-Theresia-Schlössel a Vienna. Studiò in particolare la tabe, [...] la demenza senile, le allucinazioni, l'alessia, la narcolessia, le encefaliti. ...
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È esaltazione sempre morbosa (da non confondersi con l'erotismo), per lo più di tipo ossessivo, degl'impulsi sessuali, esclusivamente o prevalentemente a carico dell'elemento psichico, spesso anche senza [...] , persistente o accessionale, nel decorso di psicosi tossiche e infiammatorio-degenerative (stati maniacali acuti, encefaliti, demenza senile) nelle quali le immagini, i discorsi, gli atteggiamenti a contenuto erotico dominano il campo affettivo ...
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VESANIA (dal lat. vesania "pazzia")
Ernesto Lugaro
Termine ormai disusato, che fu una volta sinonimo di pazzia in genere. K. L. Kahlbaum descrisse come vesania typica una psicopatia a decorso vario e [...] ) e dissociative (v. schizofrenia), e comprendeva, perciò, la grande maggioranza degli alienati, rimanendone solo esclusi i casi di paralisi progressiva, di paranoia, d'isterismo, d'epilessia, di demenza senile, e le cerebropatie dell'infanzia. ...
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Varietà di schizofrenia, propria dell’età giovanile e caratterizzata da dissociazione ideativa, apatia, indifferenza affettiva, rapida evoluzione verso un grave deterioramento globale. Il termine fu coniato [...] sindrome autonoma. Nel 1893 E. Kraepelin riunì l’e. alla catatonia e alla demenza paranoide che considerò sindromi particolari di un’unica entità clinica, la demenza precoce.
È detta eboidofrenia una forma sfumata di e., corrispondente a una varietà ...
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dementia praecox
Forma di malattia schizofrenica che insorge nell’età adolescenziale e conduce rapidamente al deterioramento mentale; il termine dementia è qui improprio, in quanto non si tratta di una [...] vera e propria demenza. ...
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Neuropsichiatra (Vienna 1877 - ivi 1962). Prof. di neuropsichiatria a Vienna (1946), ha svolto un'intensa attività di ricerca in molteplici settori della psicopatologia, della psichiatria e dell'igiene [...] mentale. Particolare attenzione ha rivolto (1909) alla demenza precoce, per cui ha elaborato il concetto di atassia intrapsichica, e alla psicosi maniaco-depressiva. ...
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Binswanger, Otto
Neuropsichiatra svizzero (Münsterlingen 1852 - Kreuzlingen 1929). Prof. di psichiatria all’univ. di Jena (1882- 1919), di cui fu rettore dal 1911. Scrisse sulla paralisi progressiva, [...] sulla neurastenia, sull’isteria e sull’epilessia. Demenza di B.: encefalopatia dovuta a infarti multipli della materia bianca, associata a ipertensione, perdita di memoria e delle capacità intellettive. ...
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Malattia subacuta progressiva descritta da J. Foley e D. Denny-Brown (1955) in soggetti presenili. La sintomatologia, simile a quella della pseudosclerosi spastica di H. Creutzfeld e di A. Jakob (1920), [...] consiste in movimenti abnormi, spesso mioclonici, atassia, stupor, demenza, con esito fatale in pochi mesi. È un processo degenerativo con marcata iperplasia astrocitaria (nella corteccia cerebrale, nel corpo striato e nel talamo) e con vistosa ...
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embolofrasia
Disturbo del linguaggio, consistente nell’incastrare continuamente una data parola, superflua o illogica, oppure interiezioni, nella serie delle altre parole che costituiscono il discorso. [...] L’e. è caratteristica dell’afasia, nei suoi stadi iniziali, spec. quella che caratterizza la demenza frontotemporale di Pick, e della balbuzie: in questo caso l’e. è costituita da parole e dall’utilizzo di starts verbali (per es., cioè, allora), nel ...
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demenza
demènza s. f. [dal lat. dementia, der. di demens -entis «demente»]. – Nel linguaggio medico, deterioramento grave e irreparabile delle facoltà intellettive. Più in partic., in psichiatria, il decadimento grave e irreversibile dell’attività...
antidemenza
(anti demenza), agg. inv. Che tende a prevenire e combattere le manifestazioni patologiche della demenza. ◆ [tit.] Iniezioni di tessuto geneticamente modificato nel cervello per produrre una proteina anti demenza (Giornale, 13...