GUERRAZZI, Francesco Domenico
Zeffiro Ciuffoletti
Figlio di Francesco Donato, intagliatore in legno, e di Teresa Ramponi, nacque in un quartiere popolare della vecchia Livorno il 12 ag. 1804, proprio [...] la dittatura e la mantenne per quindici giorni, duranti i quali cercò di accordarsi con i moderati (che lo consideravano un demagogo, "il Potta di Toscana", come lo chiamò G. Giusti) e col ministro inglese a Firenze nel tentativo di richiamare il ...
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FERRARA, Francesco
Riccardo Faucci
Nacque a Palermo il 7 dic. 1810, da Francesco e Rosalia Alaimo. Protetto da Carlo Cottone principe di Castelnuovo, al cui servizio era il padre, poté attendere agli [...] una lettera di Gioacchino Pepoli, contrario all'introduzione dell'imposta. Il F. - che nella corrispondenza con il Sella definì "demagogo" il Pepoli - replicò che l'imposta sulla macinazione dei cereali realizzava l'ideale di un tributo a larga base ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Coluccio Salutati e Leonardo Bruni
James Hankins
Coluccio Salutati e Leonardo Bruni non furono filosofi di formazione universitaria bensì pubblici funzionari al servizio della città-Stato di Firenze [...] assurde aspirazioni e gli infausti obiettivi della folla (Historia, IX, 7-10). È difficile immaginare un simile apprezzamento per Cleone, il demagogo ateniese del 5° sec. a.C., da parte di Platone o Aristotele. Né, del resto, Bruni si trattiene dal ...
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CAVALLOTTI, Felice Carlo Emanuele
Alessandro Galante Garrone
Nacque il 6 ott. (secondo altre fonti dic.) 1842 a Milano, al n. 4129 di piazza S. Giovanni in Conca. Tipico rappresentante della democrazia [...] secondo (anche in un bel discorso commemorativo a Milano, del 5 maggio 1889). Crispi vede ormai nel C. un pericoloso demagogo, e alla Camera lo definisce un novello Fouquier-Tinville. Altro punto di acuta frizione è il problema sociale. In polemica ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Marsilio Ficino
Nicoletta Tirinnanzi
«Poesia, bellezza, amore sono i termini in cui si rivolge tutta la teologia ficiniana, se ben si guardi oltre la tenue superficie di una fragile architettura concettuale». [...] , che in modo irriflesso e automatico defluiscono all’esterno propagando il male. In questa riflessione, tesa a sottrarre il demagogo al mondo dello spirito per sommergerlo nei ritmi della natura e nella potenza dei contrari, il ritratto del frate ...
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CAPPONI, Gino
Piero Treves
Nacque in Firenze il 13 sett. 1792, nell'avito palazzo di via S. Sebastiano, che dal giorno della sua morte perpetua il suo nome, unico figlio del marchese Pier Roberto e [...] la persona del Guerrazzi, che pur si teneva dell'amicizia del C. e gli dedicò l'Isabella Orsini (avversandone la volgarità demagogica e il praticismo dell'arruffapopoli, avido di danaro e di onori). Com'è significativo che, pur amicissimo del Balbo e ...
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demagogo
demagògo s. m. (raro il femm. -a) [dal gr. δημαγωγός, comp. di δῆμος «popolo» e ἀγωγός «che guida, che trasporta», der. di ἄγω «guidare»] (pl. m. -ghi). – In origine, presso i Greci antichi, oratore e uomo di stato. Nell’uso com.,...
demagogia
demagogìa s. f. [dal gr. δημαγωγία; v. demagogo]. – In origine, genericam., arte di guidare il popolo; in seguito (già presso gli antichi Greci), la pratica politica tendente a ottenere il consenso delle masse lusingando le loro...