DELLA TORRE, Luigi
Gino Benzoni
Nasce probabilmente dopo la metà del Quattrocento, da Ginevra di Bertoldo da Spilimbergo - vale a dire quel "Pertholdus de Spegnimbergo", figlio di Venceslao e marito [...] d'Antonio. Donde l'accusa, mossagli da entrambi, d'aspirare alla signoria, di smodate ambizioni, d'irresponsabile demagogia.
Lungi dallo sbilanciarsi sino a valersi dei contadini "marcheschi" per un moderno progetto d'abbattimento della feudalità ...
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PASQUALI, Giorgio
Antonio La Penna
PASQUALI, Giorgio. – Nacque a Roma il 29 aprile 1885 da Gustavo e da Anna (Marianna) Lasagni.
Il padre, esperto di diritto internazionale e professionista ben noto, [...] . Più volte affiora in Pasquali l’avversione ai teorici rigidi, come Karl Kautsky; più forte la condanna della demagogia tribunizia e netta quella del comunismo. In Socialisti tedeschi Pasquali appare, più che un socialdemocratico, un liberale con ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Rosario Romeo
Guido Pescosolido
Rosario Romeo è stato uno dei maggiori esponenti della storiografia italiana del Novecento. Il suo prestigio è legato soprattutto ai suoi studi sul Risorgimento, sulla [...] , sulla perdita di autorità dello Stato, sul disfacimento della scuola e dell’università sotto i colpi della demagogia, sulla mancata soluzione della questione meridionale, sul sindacalismo irresponsabile degli anni Settanta, sulla mancanza di una ...
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Giuseppe Parini: Poesie e prose – Introduzione
Lanfranco Caretti
Giuseppe Parini nacque a Bosisio, nella Brianza, da Francesco Maria Parini, commerciante in seta, e Angiola Maria Carpani, il 22 o 23 [...] coscienza e dignità di cittadino, oppure che apparissero al suo spirito equilibrato e riflessivo come atti di intollerabile demagogia, fu ben presto esonerato dall’ufficio. Si ritirò pertanto in sdegnosa solitudine, sgomento di fronte all’incalzare ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Gaetano Mosca
Claudio Martinelli
Fondatore della moderna dottrina della scienza politica italiana e classico esponente del pensiero elitista, Gaetano Mosca elabora un’originale e fortunata teoria della [...] più acutamente. In particolare, egli ha ancora molto da dirci sulle cause e sugli effetti del populismo, della demagogia e della carenza di senso dello Stato che troppo spesso sembrano connotare le attuali classi politiche.
Opere
Sulla teorica ...
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Stato dell’Europa centrale, confina a N con la Danimarca, a E con la Polonia e la Repubblica Ceca, a SE e a S con l’Austria, a SO e a O con la Francia, la Svizzera il Belgio e il Lussemburgo, a NO con [...] il sistema politico fu messo in crisi dalla gestione extraparlamentare del cancelliere H. Brüning quanto dalla demagogia nazionale e sociale del Partito nazionalsocialista (NSDAP, Nationalsozialistische Deutsche Arbeiterpartei) di A. Hitler, che dal ...
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SPAGNA (XXXII, p. 169; App. II, 11, p. 868; III, 11, p. 782)
Carmelo Formica
Marco Villani
Aldo Albonico
Carmelo Samonà
Eugenia Schneider Equini
Vicente Aguilera Cerni
Il censimento demografico [...] ", che parta da una narrazione del mondo soggettiva e analitica, senza concessioni alla retorica della denuncia e alla demagogia dell'ambientazione operaia e piuttosto aperta all'ironia e allo scandaglio psicologico. "Realismo critico" viene definito ...
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FRANCESE, RIVOLUZIONE
Alberto Maria Ghisalberti
. La molteplicità delle cause, la complessità degli elementi, la varietà dei momenti e delle conseguenze hanno reso sempre difficile il giudizio e la [...] la sua Ninfa Egeria in Madame Roland, isolano il primo e indeboliscono la Gironda, che, compromessa, inclina contro voglia a demagogia, mentre il popolo tributa la sua adorazione al nuovo idolo, Danton.
La visita armata del popolo parigino al re (20 ...
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Le notizie intorno alla sua vita sono poche e poco sicure. Nacque intorno al 450 a. C., in Atene, nel demo Cidatenèo. E ateniesi e liberi erano, sembra certo, tanto il padre Filippo, quanto la madre Zenodora. [...] Furono rappresentati il 424, alle feste Lenee; e sono un attacco a fondo, di ardire e ferocia insuperabili, contro il demagogo Cleone, che dopo l'espugnazione di Sfacteria era giunto al colmo della gloria e del potere. Ma Aristofane, certo giudicando ...
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Nacque il 10 agosto 1810 a Torino, capoluogo allora d'un dipartimento dell'impero napoleonico. Lo tenne a battesimo, per procura, e gli diede il nome, il principe Camillo Borghese, di cui suo padre, Michele, [...] e l'Europa, che veniva a impedire che l'Italia diventasse "il nido delle sette cosmopolite" a servizio "della reazione e della demagogia universale". Il 7 novembre, già caduta Capua, fece il suo ingresso in Napoli; il 9 il Garibaldi partì per Caprera ...
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demagogia
demagogìa s. f. [dal gr. δημαγωγία; v. demagogo]. – In origine, genericam., arte di guidare il popolo; in seguito (già presso gli antichi Greci), la pratica politica tendente a ottenere il consenso delle masse lusingando le loro...
demagogico
demagògico agg. [dal gr. δημαγωγικός] (pl. m. -ci). – Fondato sulla demagogia, ispirato da demagogia, o che è proprio di un demagogo: un governo, un regime d.; fare discorsi d.; provvedimenti dettati da spirito d. o emanati a fini...