Pittore (Samaná, San Domingo, 1819 - Parigi 1856). Allievo di J.-D. Ingres, risentì anche l'influsso di E. Delacroix. Tra le opere ispirate a Ingres, ma già pervase da un accento romantico, si possono [...] marina (1838), Andromeda (1841), La toilette d'Esther (1841), Le due sorelle (1843), tutte al Louvre. L'accostamento a Delacroix è sensibile già nelle incisioni per Otello (1844) e in ῾Alī ibn Hāmid, califfo di Costantina (1845, Versailles). Un ...
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Pittore francese (Bordeaux 1808 - Mentone 1876), di famiglia spagnola. A Parigi si legò col gruppo romantico di E. Delacroix e dipinse scene orientali e medievali. Nel 1840 si volse al paesaggio e divenne [...] uno dei più noti paesisti della scuola di Fontainebleau. La sua maniera si compiace di tagli scenografici in cui lo splendore delle carni e delle stoffe contrasta con l'oscurità boschiva del fondo. Trattò ...
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Pittore e giornalista (Parigi 1797 - ivi 1871), figlio di Louis-François. Amico di J.-A.-D. Ingres, di E. Delacroix e soprattutto di C. Corot, dipinse paesaggi acutamente osservati dal vero. Dal 1854 diresse [...] il Journal des Débats ...
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Uomo politico e storico francese (Marsiglia 1797 - Parigi 1877). Titolare di vari dicasteri sotto Luigi Filippo d'Orléans (1832-48), fu poi (1848-51) sostenitore di Luigi Napoleone fino al colpo di Stato. [...] su Vauvenargues, partì per Parigi il 18 settembre 1821. Giornalista versatile (con i suoi saggi impose la pittura di Delacroix), raggiunse notorietà come storico con la sua Histoire de la Révolution française . Nel 1830 collaborò alla fondazione del ...
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Pittore paesaggista (Parigi 1803 - ivi 1869). Allievo di A.-J. Gros e di P.-N. Guérin, importanti per la sua formazione furono l'amicizia con E. Delacroix e R. P. Bonington, la conoscenza dei maggiori [...] paesaggisti inglesi e lo studio della natura. Le sue opere, apprezzate da scrittori e poeti, segnate spesso da alta drammaticità, sono espressione genuina dell'arte romantica (Frangenti sulla punta di ...
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Pittore (Pegau, Sassonia, 1806 - Dresda 1890). Militare di carriera, dopo il 1829 si dedicò alla pittura; nel 1835 fu a Parigi dove guardò alle soluzioni di E. Delacroix; dal 1839 visse in prevalenza a [...] Dresda. Abile ritrattista, seppe fondere la spontaneità del tocco con l'attenta resa fisionomica. Un consistente nucleo di opere è nella Gemäldegalerie di Dresda ...
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Pittore e incisore (Anversa 1815 - ivi 1869). Subì l'influsso di G. Wappers (Strage spagnuola ad Anversa, 1833, Bruxelles, ministère des Affaires etrangères); quindi, a Parigi, di E. Delacroix e dei romantici [...] francesi (La proclamazione degli editti di Carlo V, 1859, Bruxelles, Musée de peinture moderne). Si rivolse poi allo studio dei maestri olandesi del sec. 17º, e dei primitivi fiamminghi. La reazione di ...
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Pittore (Parigi 1822 - ivi 1882). Cominciò col dipingere ritratti e quadri biblici; dal 1849 al 1863 in Spagna e poi in Marocco, interpretò, sulle vie aperte dal Decamps e dal Delacroix, la vita orientale [...] con melanconica fantasia, adottando accordi di tono intensi e rari. Morì quasi dimenticato. Fu pittore anche il figlio Edmond (Cadice 1862 - Parigi 1887) ...
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Pittore (Arnold, Nottingham, 1802 - Londra 1828), uno dei maggiori paesaggisti inglesi del primo Ottocento. A Parigi (dal 1816) fu nello studio di J. A. Gros e a contatto con E. Delacroix; nel 1822 soggiornò [...] in Italia. I suoi paesaggi, caratterizzati da una sensibile resa dei valori atmosferici e luminosi, ebbero grande influenza sui maestri della scuola di Barbizon. Trattò anche soggetti storici con uno stile ...
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Pittore (Marsiglia 1824 - ivi 1886) di origine italiana. Studiò disegno a Marsiglia e a Parigi, dove in seguito soggiornò ripetutamente guardando alle opere degli antichi maestri veneti e francesi. Sensibile [...] ai modi di E. Delacroix e di V. N. Diaz, che conobbe nel 1856, in quegli stessi anni maturò una maniera personale e vivacissima dalle pennellate dense e sommarie. Autore di temi fantastici e di scene galanti accese da vibranti tocchi di luce ( ...
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giaurro
s. m. [dall’ingl. giaour, adattam. del turco gâvur, pers. gaur, alteraz. dell’arabo kāfir «infedele»]. – Designazione spregiativa usata un tempo dai musulmani, spec. turchi, verso i cristiani; la voce si è diffusa soprattutto con la...