Il discorso diretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre, in forma orale o scritta, enunciati appartenenti a un [...] » 6 giugno 2009).
Come le altre forme citazionali, anche il discorso diretto si determina in relazione ai cosiddetti centri deittici ( ➔ deittici). La sua peculiarità rispetto alle forme indirette di riporto è quella di conservare immutato il centro ...
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Luigi Pirandello (Girgenti [Agrigento] 1867 - Roma 1936) è uno scrittore nutrito di cultura glottologica, dialettologica e filologica (Spampinato 1996; Sgroi 2009a). Si laureò infatti a Bonn nel 1891 con [...] f) il sistema dei pronomi personali di terza persona (➔ personali, pronomi) a due componenti: egli / ella (anaforico) e lui / lei (deittico, enfatico):
(6) le nostre mogli temono che ella [Marta] voglia bene più all’una che all’altra (ivi, p. 720)
(g ...
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I segnali discorsivi (detti anche marcatori di discorso) sono elementi linguistici (parole, espressioni, frasi), di natura tipicamente pragmatica, diffusi in specie nella ➔ lingua parlata, che, a partire [...] , ciascuna delle quali si articola in micro-funzioni (tab. 1).
Le funzioni interazionali sottolineano l’ancoraggio deittico (➔ deittici) dell’enunciato al luogo, al tempo, alle persone relative all’enunciazione, in particolare rispetto al parlante ...
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Si chiama copula (dal lat. cōpula(m) «unione, legame») qualunque elemento svolga nella frase la funzione di collegare un soggetto e un costituente non verbale in una predicazione. Nel modello classico, [...] ; Russell 1919), il complemento può essere costituito anche da un sintagma nominale referenziale, come un nome proprio (10), un pronome deittico (11) o una descrizione definita (12):
(10) la stella del mattino è Venere
(11) la stella del mattino è ...
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Il passato remoto è un tempo semplice (➔ tempi semplici; ➔ coniugazione verbale) dell’➔indicativo, che esprime un evento avvenuto nel passato senza che ci sia relazione tra il momento dell’enunciazione [...] 2000).
Nelle narrazioni letterarie (come in 18), nelle narrazioni obiettive o nei racconti personali privi di ancoraggio deittico, il passato remoto (insieme ad altri tempi perfettivi come passato prossimo e presente perfettivo; ➔ presente) codifica ...
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I grecismi sono parole, forme, costrutti di origine greca introdotti in italiano in epoche diverse (➔ prestiti). Un nutrito gruppo di voci greche si era già acclimatato nel latino d’età classica e postclassica, [...] ’ di numerose parole di origine greca dei lessici specialistici contemporanei (paideia, paideutico, elaiotecnica; deissi, deittico, eidetico, caleidoscopio, pleistocene; monoico, monoicismo, ecc.). Nonostante si vengano a formare coppie di parole ...
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Il termine orientalismi include classi molto ampie di ➔ prestiti assunti dall’italiano in varie epoche. A differenza di altre denominazioni che fanno riferimento a realtà etnogeografiche ed etnolinguistiche [...] una barchetta piccola)» (Lodovico di Varthema). È probabile che «dietro queste citazioni occorra ricostruire una procedura deittico-onomasiologica tale per cui l’informatore rispondeva a una precisa domanda del viaggiatore riguardo a un determinato ...
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L’espressione lingua parlata identifica un insieme di caratteristiche strutturali e funzionali che si manifestano primariamente, ma non in modo esclusivo, quando si usa la lingua attraverso il canale fonico-uditivo [...] nel parlato è legato a vari fattori, tra i quali bisogna almeno ricordare i seguenti:
(a) il già menzionato uso dei deittici;
(b) l’uso di catene anaforiche (➔ anaforiche, espressioni);
(c) l’uso di ➔ dislocazioni, a destra (lo compro io il giornale ...
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I possessivi (aggettivi e pronomi) indicano una relazione tra un’entità e un possessore (reale o figurato). In particolare, essi rinviano a colui che instaura una relazione (per lo più di possesso, ma [...] ):
(62) l’amico di Carlo accompagna suo figlio a scuola
a. suo anaforico = «dell’amico di Carlo»
b. suo deittico = «di Carlo / di qualcun altro»
In altre parole, suo e loro riuniscono in sé le due diverse funzioni che il latino attribuiva a due ...
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Linguaggio
Domenico Parisi
Raffaele Simone
Olga Capirci
Virginia Volterra
In senso generico, linguaggio è un termine che designa qualunque codice destinato a esprimere o comunicare significati. In [...] altre per 'ancorare' i discorsi nel tempo e nello spazio: così alcuni avverbi e pronomi (qui, ora, lui ecc.: i deittici). Altri tipi di significato convogliano le frasi, i complessi di frasi e i testi nel loro insieme. Oltre che designare referenti e ...
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deittico
deìttico (poco com. deìctico; raro dìttico) agg. [dal gr. δεικτικός, der. di δεῖξις: v. deissi] (pl. m. -ci), letter. – Che designa con evidenza, con precisione; in partic., riferito a pronome o aggettivo, sinon. di dimostrativo....
indessicale
agg. [dall’ingl. indexical «che indica»]. – In linguistica, di espressione la cui interpretazione dipende dal contesto e varia al variare di questo (per es., qui, oggi); deittico.