Il discorso diretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre, in forma orale o scritta, enunciati appartenenti a un [...] » 6 giugno 2009).
Come le altre forme citazionali, anche il discorso diretto si determina in relazione ai cosiddetti centri deittici ( ➔ deittici). La sua peculiarità rispetto alle forme indirette di riporto è quella di conservare immutato il centro ...
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Linguaggio
Raffaele Simone
Preliminari
Quando si studiano i fenomeni del linguaggio, si resta colpiti dal fatto che la riflessione su questo tema, ben lungi dall'essere un'invenzione moderna (come accade [...] sono i nomi, delle seconde le preposizioni, delle terze alcuni avverbi (come qui, ora, dopo, ecc.: i cosiddetti deìttici). Questa classificazione però non dice nulla di un problema più basilare: come riescono gli utenti linguistici a 'convertire' la ...
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Il passato prossimo (denominato anche, raramente, perfetto composto) è uno dei ➔ tempi composti dell’➔indicativo, che ha come principale significato quello di indicare un evento concluso nel passato. Il [...] suoi usi, il passato prossimo indica una localizzazione temporale e quindi ha la funzione di indicare il tempo (cioè deittica; ➔ deittici). Nell’italiano standard a base toscana, esso esprime, come s’è detto, eventi passati anteriori al momento dell ...
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Il futuro (o futuro semplice) è un tempo verbale dell’➔indicativo (➔ coniugazione verbale) con cui si esprimono azioni o eventi successivi al momento in cui si emette l’enunciato (tecnicamente, il momento [...] loro da un rapporto di implicazione, non ancora realizzatisi nel momento dell’enunciazione.
3.1.2Il futuro volitivo. L’uso deittico del futuro è compatibile con l’espressione di varie sfumature modali. Il futuro può indicare l’intenzione da parte del ...
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Il discorso indiretto è una delle forme tradizionalmente riconosciute del ➔ discorso riportato, cioè uno dei modi che offre la lingua per riprodurre enunciati appartenenti a un atto di enunciazione diverso [...] del cotesto citante. Così, nella riformulazione in discorso indiretto del discorso originario in (18) proposta in (19), il centro deittico è uno solo, quello della voce citante, e le espressioni questo giorno qui, voglio e domani sono adattate in ...
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I pronomi sono un insieme di forme o classi di parole (➔ parti del discorso) accomunate sul piano funzionale dal fatto che, pur avendo valore referenziale, sono prive di capacità di referenza (➔ definizione [...] in cui il discorso avviene (➔ contesto). Nel primo caso il rinvio è di tipo anaforico (➔ anafora), nel secondo è di tipo deittico (➔ deittici):
(2) sul secondo ripiano della credenza ci sono delle forbici: me le prendi per favore? [le = le forbici di ...
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L’espressione lingua colloquiale indica il complesso di usi linguistici che si manifestano primariamente, ma non esclusivamente, quando si parla in situazioni naturali e spontanee e in contesti informali; [...] al già noto e implicito nell’atto comunicativo. A ciò si deve l’alta frequenza di deittici (questo, quello, qui, lì, ecc.; ➔ deittici) e la possibilità di ricorrere all’ellissi contestuale (➔ ellittici, enunciati), come nell’enunciato seguente, in ...
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I pronomi allocutivi sono forme di pronomi personali, atoni e tonici (➔ clitici; ➔ personali, pronomi), usate per rivolgersi a un destinatario, per interloquire con lui e per richiamare la sua attenzione [...] direbbe per favore che ora è?
La dipendenza dei pronomi allocutivi dal contesto della comunicazione li qualifica come elementi ➔ deittici, cioè forme che trovano il loro referente nel ➔ contesto e sono vincolate alle norme sociali in uso (Renzi 2001 ...
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L’interiezione (lat. interiectio «atto di gettare in mezzo») è una categoria di parole (tradizionalmente, una parte del discorso) invariabili con il valore di frase, usata per esprimere emozioni o stati [...] va’ al diavolo!, santo cielo!, al fuoco!, per carità!, Dio ce ne liberi!
Le interiezioni sono espressioni deittiche (➔ deittici) e come tali richiedono, ai fini dell’interpretazione, un riferimento al ➔ contesto situazionale. Tale carattere appare ...
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L’espressione concordanza dei tempi (che corrisponde in parte alla consecutio temporum della grammatica latina) designa il rapporto tra il tempo del verbo della frase principale (o reggente) e quello del [...] 611-632; Serianni 1988: 145-164).
Riguardo alla subordinazione all’indicativo occorre tener conto della distinzione tra tempi deittici e anaforici (D’Achille 2003: 118-119). I primi (presente, passato prossimo e remoto, futuro) fanno riferimento al ...
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deittico
deìttico (poco com. deìctico; raro dìttico) agg. [dal gr. δεικτικός, der. di δεῖξις: v. deissi] (pl. m. -ci), letter. – Che designa con evidenza, con precisione; in partic., riferito a pronome o aggettivo, sinon. di dimostrativo....
coreferenza
coreferènza s. f. [comp. di co-1 e referenza]. – In linguistica, l’insieme dei rinvii a uno stesso referente, ottenuto attraverso l’anafora, la catafora, i deittici, ecc.